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Guida alla F1 2023

Dalle novità regolamentari alle line-up delle squadre, dalle gomme Pirelli al calendario della stagione e alla copertura televisiva dei Gp: a pochi giorni dall'inizio del Mondiale torna puntuale il nostro vademecum sulla stagione 2023

03.03.2023 ( Aggiornata il 03.03.2023 11:04 )

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Un grande spettacolo in pista. La Formula 1 si presenta al via della stagione 2023 consapevole del crescente appeal fatto registrare in questi anni. Sia nel 2021 con il duello per il titolo mondiale arrivato all’ultima gara ad Abu Dhabi tra Lewis Hamilton e Max Verstappen, che lo scorso anno con il duello iridato tra lo stesso Verstappen e il pilota monegasco della Ferrari Charles Leclerc che ha caratterizzato la prima parte di campionato non solo mancate le emozioni, nonostante poi nella seconda metà di campionato sia emerso lo strapotere tecnico della Red Bull, che ha portato la scuderia di Milton Keynes a conquistare al termine della stagione 17 delle 22 gare facenti parte il Mondiale 2022 (15 vittorie Verstappen, 2 Perez), tornando a vincere dopo nove anni il titolo costruttori (il quinto dopo i quattro consecutivi conquistati nel quadriennio 2010-2013), e permettendo così a Max Verstappen di conquistare il suo secondo titolo piloti consecutivo. Ed è proprio da questa prova di forza della Red Bull che riparte il Mondiale 2023, con la grande curiosità di capire se la Ferrari (rinnovata al ponte di comando con l’arrivo di Frederic Vasseur al posto di Mattia Binotto) potrà questa volta essere in grado di lottare per il titolo mondiale per tutta la stagone alla luce della risoluzione dei problemi di affidabilità occorsi alla propria power unit, così come se la Mercedes dopo una stagione decisamente sottotono sarà in grado o meno di rialzare la testa, sfidando Verstappen sia con una garanzia chiamata Lewis Hamilton, sia con un giovane pilota di talento del calibro di George Russell.

Le prime indicazioni provenienti dai test precampionato svolti sul circuito del Sakhir in Bahrain (sede anche della prima gara di campionato) ci mostrano una Red Bull candidata al ruolo di favorita: se è vero che i test vanno sempre presi con le molle (non conoscendo per ogni squadra la precisa quantità di carburante utilizzata al momento di scendere in pista), bisogna anche dire che la RB19 si è dimostrata una monoposto fin da subito piuttosto veloce e reattiva una volta che scendeva in pista, e capace di impressionare non solo sul giro secco, ma sopratutto sul passo gara sia con Verstappen che con Sergio Perez.

Pur facendo (com’è poi emerso) un lavoro di base differente, la Ferrari SF-23 si è dimostrata estremamente competitiva sul giro secco (così come è avvenuto più volte la scorsa stagione), ma ha anche evidenziato qualche difficoltà sul passo gara, e in particolare con la gestione delle gomme medie e in particolare con la mescola C3 (più con Leclerc che con Carlos Sainz Jr), mentre con le mescole più dure (C1) si è tutto sommato ben comportata.

Al momento la Mercedes si candida al ruolo di terza forza (aldilà dei tempi fatti registrare da Hamilton nell’ultimo giorno di test): la W14 (che a sorpresa segue la stessa filosofia concettuale no pods della monoposto della passata stagione) è risultata essere una monoposto difficile nella messa a punto, e, in continuità con la W13 dello scorso anno, sembra ancora continuare ad avere delle difficoltà con la resistenza all’avanzamento, pur avendo risolto il problema del porpoising, che aveva fatto soffrire non poco sia Hamilton che Russell nelle prime gare della scorsa stagione. Non è un caso che già nel paddock del Bahrain sia filtrata la voce di una possibile monoposto B da portare in pista durante la prima parte di campionato, indirettamente confermata anche dal Team Principal Toto Wolff, che, intervistato da Sky in occasione dei test, ammettendo che in questo momento la sua squadra è dietro a Red Bull e Ferrari, ha annunciato che nella prima metà di campionato arriveranno dei pezzi magari per rendere la W14 più simile alle altre macchine.

Chi merita di essere osservato con molta attenzione è senza ombra di dubbio l’Aston Martin, autentica sorpresa dei test. Se già nel paddock la squadra di Lawrence Stroll veniva indicata in crescita, i test hanno evidenziato il bellissimo feeling instauratosi tra il team con sede a Silverstone e un grande campione del calibro Fernando Alonso, che in pochissimo tempo ha saputo trasferire alla squadra la sua mentalità vincente. L’AMR23 ha molto ben impressionato sia sul giro secco che sopratutto sul passo gara, e si candida senza il benchè minimo dubbio al ruolo di quarta forza in campionato.

Alle spalle del quartetto Red Bull-Ferrari-Mercedes-Aston Martin, troviamo un gruppo di squadre costituito da Alpine-Alfa Romeo-Alpha Tauri e Haas, che al momento non è ancora possibile ben inquadrare in una ipotetica griglia, così come deve essere verificata la posizione della Williams, apparsa in decisa crescita rispetto agli ultimi anni, anche se non è ben chiaro se i buoni segnali fatti registrare nei test siano dovuti alla effettiva qualità della nuova monoposto, o al fatto di aver eventualmente girato con meno benzina rispetto alla altre macchine. In tal senso, già la prima gara di campionato su un circuito tecnico come quello del Sakhir in Bahrain comincerà a darci delle prime indicazioni sicuramente più attendibili rispetto ai test precampionato, fermo restando che per avere un quadro più preciso occorreranno per gioco di forza alcune gare.

Chi è apparsa seriamente in difficoltà a sorpresa è stata la McLaren, che, secondo quanto dichiarato dal neo Team Principal Andrea Stella, continua ancora a soffrire per quanto riguarda l’efficienza aerodinamica. Detto questo, la stessa McLaren (che schiera quest'anno al fianco di Lando Norris un giovane talento del calibro di Oscar Piastri) auspica di poter fare un grosso passo in avanti con i primi aggiornamenti. A dare fiducia al team di Grove anche quanto avvenne lo scorso anno, con la MCL36 che soffrì non poco in Bahrain classificandosi 14° con Ricciardo e 15° con Norris, salvo poi (ad eccezione del Belgio) fare sempre meglio in campionato, classificandosi al termine della stagione al quinto posto nel Mondiale Costruttori dopo esser stata a lungo in lotta per il quarto posto con l’Alpine. Dimostrazione questa, che in Formula 1 tutto è possibile. Aldilà dell’andamento dei test precampionato, o della prima gara di campionato.

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