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Ricordando Mauro Forghieri© LAPRESSE

Ricordando Mauro Forghieri

Il mondo della Formula 1 piange la scomparsa dell’ingegnere modenese, capace con il suo estro di regalare alla Ferrari ben quattro titoli piloti e sette titoli costruttori

4 novembre 2022

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Il primo turbo Ferrari e la collaborazione con Postlethwaite

Dopo la delusione della stagione 1980 (con la Ferrari 312 T5 che si rivelerà essere la monoposto meno competitiva rispetto alle precedenti sia per la decisione di concentrarsi sullo sviluppo del motore turbo (che tra il 1979 e il 1980 stava prepotentemente assumendo la ribalta in Formula 1), sia per lo scarso effetto suolo generato dalla vettura, sia per il mancato aggiornamento del telaio tubolare, troppo simile a quello reintrodotto nel 1974), la Ferrari presenta nel 1981 la prima monoposto con motore turbo realizzata dalla scuderia di Maranello e progettata da Mauro Forghieri: la 126 CK, caratterizzata da un motore turbo V6 di 120° con un sistema di turbine Kühnle, Kopp e Kausch, e con delle minigonne più voluminose rispetto alle monoposto precedenti (Ferrari 312 T4 e T5).

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© Formula 1 via Twitter

Se la prima parte della stagione vedrà la scuderia di Maranello in difficoltà nella messa a punto del motore turbo, restano nel cuore dei tifosi le due vittorie conseguite da Villeneuve a Monaco e sopratutto a Jarama, dove conquistò la sua ultima vittoria in carriera resistendo per oltre 50 giri agli attacchi delle cinque vetture che la seguivano.

Nel biennio 1982-1983 Forghieri metterà a punto la Ferrari 126 CK2 e assieme all'inglese Harvey Postlethwaite la 126 C3 (una monoposto che vedrà l'abolizione dell'effetto suolo, e l'introduzione del profilo a freccia. Il telaio, messo a punto da Postlethwaite, prevede per la prima volta l'utilizzo di una monoscocca in composito Kevlar-fibre di carbonio) che consentiranno alla scuderia di Maranello di conquistare due titoli costruttori consecutivi grazie all'ottima competitività delle vetture, ma non il titolo piloti: nel 1982 per i gravi incidenti che portarono alla scomparsa di Gilles Villeneuve in occasione del Gp del Belgio a Zolder, e al grave incidente di Didier Pironi in occasione delle qualifiche del Gp di Germania, e nel 1983 per via dei problemi occorsi nelle ultime due gare (Gp Europa e Sud Africa) che impedirono a Rene Arnoux e a Patrick Tambay di lottare fino alla fine per il titolo, vinto dal pilota brasiliano della Brabham, Nelson Piquet.

Nessuna descrizione disponibile.

L'assalto al titolo viene così rimandato al 1984, con Forghieri e Postlethwaite che mettono a punto la Ferrari 126 C4, una monoposto evoluzione della 126 C3 che si rivelerà purtroppo meno affidabile del modello precedente, al punto da aggiudicarsi solo il Gp del Belgio con Michele Alboreto (che aveva preso il posto di Tambay, passato in Renault al posto di Alain Prost, approdato a sua volta in McLaren, al fianco di Niki Lauda).

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