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Verstappen e il secondo titolo mondiale© Getty Images

Verstappen e il secondo titolo mondiale

Il pilota olandese domina il Gp del Giappone e alla luce dei 5 secondi di penalità inflitti nel post gara a Charles Leclerc (che retrocede al terzo posto a beneficio di Sergio Perez, secondo) si laurea per la seconda volta campione del mondo a quattro gare dal termine

10 ottobre 2022

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La penalità di Leclerc

Il Gp del Giappone verrà ricordato senza ombra di dubbio per alcune decisioni piuttosto discutibili prese dalla Federazione, assolutamente conformi al regolamento, ma in alcuni frangenti sembrate più a beneficio di una squadra (Red Bull).

L’episodio chiave riguarda la penalità comminata sul finale di gara a Charles Leclerc, risultata determinante per l’assegnazione del titolo mondiale a favore di Max Verstappen, con il pilota monegasco della Ferrari (in lotta con Sergio Perez per il secondo posto), reo di aver lasciato la pista al fine di ottenere un vantaggio nei confronti del pilota messicano della Red Bull.

Una volta ripresa la gara dopo la pausa di due ore causa maltempo e dopo i giri effettuati dietro la Safety Car, Leclerc si ferma ai box per montare come la quasi totalità degli altri piloti la gomma intermedia, mescola con cui nella giornata del venerdì aveva accusato un degrado piuttosto forte.
Tornato in pista dopo la sosta, Charles nei primi tre giri ottiene delle performance cronometriche migliori di quelle di Verstappen nell’ordine del mezzo secondo per ogni tornata, salvo poi cominciare ad accusare un degrado sempre più elevato delle sue intermedie, per via del surriscaldamento della mescola. Leclerc comincia quindi ad alzare sempre più i propri tempi favorendo da una parte la fuga in testa di Verstappen perdendo sul campione olandese circa un secondo e mezzo al giro, dall’altra il progressivo riavvicinamento da parte di Perez, arrivato nelle ultime tornate a meno di un secondo, con Charles abile a difendersi dagli attacchi del pilota messicano.
Arriviamo così all’ultimo giro dove Leclerc all’altezza dell’ultima curva per via della gomma troppo usurata finisce per sbagliare la frenata saltando la chicane, e rientrando davanti a Perez prima di tagliare il traguardo.
La Federazione decide di aprire un'investigazione in merito alla manovra di Leclerc ritenendo che il pilota avesse tratto un vantaggio lasciando la pista, e, senza ascoltare il monegasco, pochi minuti dopo la conclusione della gara infligge a Charles una penalità di cinque secondi, che consente a Perez di salire in seconda posizione e a Verstappen di fatto di conquistare il secondo titolo mondiale.

Come possiamo leggere nel comunicato diffuso dalla Federazione, esaminando le prove video, la Direzione Gara è arrivata alla conclusione che sebbene uscendo di pista l’auto numero 16 (Leclerc n.d.r) non abbia ottenuto alcun vantaggio, il fatto di tornare in pista mantenendo la posizione fino al traguardo è stato considerato dagli steward come una posizione guadagnata, alla luce anche del fatto che in alcuni briefing avvenuti in precedenza con i piloti i Direttori di Gara avevano ben specificato che sarebbe stato considerato un vantaggio il fatto che un pilota uscendo di pista mentre si difendeva sarebbe tornato in pista nella stessa posizione.
Per questo motivo, la Direzione Gara così come fatto nei confronti di Zhou in Arabia Saudita e di Alonso a Miami, ha inflitto a Leclerc la suddetta penalità di 5 secondi, con un punto di penalità sulla Superlicenza.

Sotto il profilo regolamentare, quindi, la penalità a Leclerc è da considerarsi corretta visti anche i precedenti sopra citati. Detto questo, però, perché con comportamenti più gravi sotto il profilo regolamentare ad opera di Perez a Singapore (mancato rispetto per ben due volte della distanza di dieci monoposto dalla Safety Car) e di Verstappen in qualifica ( perdita della monoposto al momento di riscaldare le gomme, con il pilota McLaren Lando Norris costretto a mettere le gomme sull’erba per evitare l’incidente, rovinandogli indirettamente il giro lanciato) non solo sono stati ascoltati i piloti Red Bull (cosa non avvenuta con Leclerc), ma sono state assegnate delle penalità quasi irrisorie rispetto ad episodi più gravi rispetto a quella comminata al pilota monegasco della Ferrari?

Un’altra questione che ha lasciato piuttosto perplessi al termine della gara è stata la decisione di assegnare il punteggio pieno, nonostante fossero stati compiuti solamente 28 dei 53 giri in programma, e nonostante la stessa Federazione avesse presentato una tabella secondo la quale nel caso non fosse stato possibile concludere la gara sarebbe stato assegnato ai piloti un punteggio inferiore al consueto.
La Direzione Gara in un secondo momento ha motivato la decisione di assegnare l’intero punteggio sostenendo che essendo stata esposta la bandiera a scacchi al termine delle tre ore previste per lo svolgimento della gara, la gara è da considerarsi conclusa (e non sospesa, o comunque terminata in regime di bandiera rossa) motivo per il quale prevale l’assegnazione dell’intero punteggio.

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