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Formula 1, presentazione Gp Giappone© Suzuka Circuit via Twitter

Formula 1, presentazione Gp Giappone

La Formula 1 torna dopo due anni di assenza sul circuito di Suzuka per la 18° prova del Mondiale 2022, con Verstappen sempre più vicino al bis iridato

06.10.2022 ( Aggiornata il 06.10.2022 17:53 )

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Verstappen e il secondo matchpoint per il titolo mondiale

Come già scritto, il Gp del Giappone in programma questo fine settimana sul circuito di Suzuka rappresenta un’occasione ancora più ghiotta di quella di Singapore per Max Verstappen di bissare il titolo mondiale vinto lo scorso anno ad Abu Dhabi.
Bisogna dire che non è la prima volta che il Gp del Giappone assegna il titolo mondiale, per via della collocazione della gara sul finire della stagione. Se nel 1976 la lotta per il titolo iridato tra James Hunt (McLaren-Ford) e Niki Lauda (Ferrari) ha visto il suo atto finale al Fuji con la conquista del titolo da parte del pilota inglese (la gara venne invece vinta dalla Lotus-Ford di Mario Andretti) gli altri precedenti che hanno visto l'assegnazione del titolo mondiale in Giappone si sono svolti a Suzuka. A cominciare dal 1987 quando a conquistare il Titolo Piloti è Nelson Piquet (Williams-Honda) con due gare di anticipo in seguito ai postumi del violento incidente occorso nelle libere al compagno di squadra Nigel Mansell (contusioni alla spina dorsale). Nel 1989 è il francese Alain Prost (McLaren-Honda) a conquistare il titolo nonostante il contatto all'altezza della Triangle Chicane con il suo compagno di squadra Ayrton Senna, che a sua volta conquisterà il titolo iridato in Giappone nel 1990 (dopo aver speronato la Ferrari di Prost alla prima curva, mettendo così fuorigioco entrambe le monoposto) e nel 1991 (arrivando secondo dietro al compagno di squadra Berger approfittando dell'errore commesso da Mansell). Il titolo è stato poi assegnato a Suzuka nel 1996 a Damon Hill (Williams-Renault) approfittando di un problema alla ruota posteriore destra che porta il compagno di squadra, Jacques Villeneuve, a ritirarsi, nel 1998 e nel 1999 a Mika Hakkinen che nell'ultima gara di campionato batte i ferraristi Michael Schumacher ed Eddie Irvine, nel 2000 e nel 2003 a Michael Schumacher (Ferrari), e infine nel 2011 a Sebastian Vettel (Red Bull-Renault), il quale nonostante la vittoria della gara ad opera della McLaren-Mercedes di Jenson Button può festeggiare il suo secondo titolo piloti in carriera, bissando così quello vinto un anno prima ad Abu Dhabi.

Tornando alla stretta attualità, a Verstappen basta ottenere otto punti in più di Leclerc, e sei in più del compagno di squadra Perez per vincere il titolo, motivo per il quale anche vincere la gara a Suzuka ottenendo il giro più veloce indipendentemente dalla posizione al traguardo di Leclerc e di Perez potrebbe essere sufficiente per bissare il titolo vinto un anno fa ad Abu Dhabi. Ciò ne consegue che anche con un secondo posto di Leclerc alle spalle di Verstappen il campione olandese sarebbe comunque campione del mondo. Vero, il gap di Leclerc in quel caso salirebbe a 112 punti (il massimo punteggio ottenibile nelle ultime quattro gare, se consideriamo per ogni gara 26 punti di vittoria (25) e giro più veloce (1) a cui andrebbero aggiunti gli 8 punti assegnati dalla vittoria della Sprint in Brasile), ma è anche altrettanto vero che il pilota monegasco della Ferrari sarebbe comunque in una posizione di svantaggio per via del minor numero di vittorie ottenute da Charles nei confronti di Verstappen (tre contro le undici conseguite dal campione olandese della Red Bull).

Non solo: Verstappen potrebbe laurearsi campione del mondo in Giappone anche senza per forza vincere la gara: un secondo posto con Perez quinto e Leclerc sesto con nessuno dei due con il giro più veloce, o anche un terzo posto con Perez quinto e Leclerc sesto sarebbero sufficienti per assegnare il titolo al campione olandese.

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