Il pilota messicano della Red Bull si aggiudica il Gp di Singapore (nonostante la reprimenda e i 5 secondi di penalità comminati dalla Direzione Gara) davanti ai due piloti Ferrari, in una giornata che ha visto Verstappen chiudere settimo

F1 Singapore: vince Perez, Leclerc e Sainz sul podio

Una vittoria meritata in pista, rimasta sub iudice per almeno un paio di ore. Sergio Perez su Red Bull conquista il Gp di Singapore davanti ai ferraristi Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr, ma non mancherà di far discutere la decisione da parte della Federazione (reprimenda e penalità di cinque secondi) in merito alla doppia infrazione commessa dal pilota messicano della Red Bull, accusato di aver lasciato uno spazio superiore di 10 auto tra se e la Safety Car, in una domenica che ha visto Max Verstappen chiudere al settimo posto una gara che lo ha visto effettuare numerosi sorpassi, ma anche commettere un lungo che per fortuna non ha messo fine alla sua corsa, rinviando la conquista anticipata del secondo titolo quasi sicuramente alla prossima gara in Giappone, in programma Domenica 9 Ottobre. Sorride la McLaren, che approfittando del quarto posto di Lando Norris e del quinto posto di Daniel Ricciardo e del contemporaneo ritiro del duo Alpine Alonso-Ocon, si riporta al quarto posto in Classifica Costruttori. Giornata positiva anche per Aston Martin con Lance Stroll sesto e Sebastian Vettel ottavo, mentre esce da Marina Bay al di sotto delle proprie aspettative la Mercedes, con Hamilton solo nono ed autore di un paio di errore piuttosto gravi (come vedremo), e Russell quattordicesimo.
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<h2>La vittoria di Perez e la penalità comminata dalla Direzione Gara</h2>

Una gara eccellente. Non potendo contare su Max Verstappen, la Red Bull ha dovuto giocoforza puntare tutte le sue chance di vittoria su Sergio Perez, con il pilota messicano che non ha per niente deluso, dimostrandosi perfettamente a suo agio sui circuiti cittadini, dopo aver già vinto lo scorso Maggio a Monaco.

Su una pista che si presenta piuttosto bagnata per via del temporale che ha colpito circa un’ora prima del via Marina Bay (e che ha obbligato la Federazione a posticipare la partenza dalle 14 alle 15:05 ora italiana), Perez è abile a sfruttare la partenza per bruciare Leclerc, e prendersi la testa della gara. Decisiva in tal senso la partenza dal lato interno che presentava meno gommatura (essendo così meno scivolosa) rispetto a quella del pilota monegasco della Ferrari. Passato in testa, Perez è stato praticamente impeccabile, riuscendo a rispondere prontamente agli attacchi di Leclerc, desideroso di riconquistare quella vittoria che gli mancava dal Gp d’Austria, disputato sul circuito del Red Bull Ring lo scorso Luglio. Gli unici errori del pilota messicano si sono verificati in regime di Safety Car, quando sia nel corso del decimo giro che a 34 minuti dal termine Perez mette tra se e la vettura di sicurezza una distanza maggiore di dieci macchine, andando così a violare l'articolo 55.10 Regolamento Sportivo. Inevitabile per i Commissari non convocare Perez al termine della gara, e, dopo aver ascoltato il pilota messicano, la Direzione Gara decide di sanzionare il doppio errore con una reprimenda (per quanto commesso nel corso del 10°giro), e con cinque secondi di penalità (per quanto commesso a 34 minuti dal termine, in quanto recidivo). Una sanzione, se vogliamo molto soft, se consideriamo che per situazioni analoghe nel 2010 Vettel aveva subito un drive through nel Gp d’Ungheria, e nel 2019 proprio a Singapore Giovinazzi aveva subito una penalità di dieci secondi da scontare all’arrivo, e che non mancherà di far discutere.

Se Perez torna a quella vittoria che gli mancava proprio dal Gp di Monaco su un’altra pista anch’essa cittadina, deludente è stata la gara di Max Verstappen, che rimanda l’appuntamento con il secondo titolo iridato alla prossima gara in programma tra 7 giorni in Giappone, sul circuito di Suzuka. Se al via il campione olandese ha sbagliato la partenza perdendo ben tre posizioni, a 33 minuti dal termine al momento di attaccare la McLaren di Lando Norris Verstappen va lungo in curva 5, facendo poi un 360° per rientrare in pista in ottava posizione, e con gomme medie distrutte dopo un evidente flatspot. Inevitabile il ritorno ai box, con il team Red Bull che monterà al campione del mondo un set di gomme soft, quantomeno per provare una rimonta che lo porterà al settimo posto finale.
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<h2>Ferrari: Leclerc e Sainz sul podio</h2>

Nonostante le caratteristiche della pista di Marina Bay fossero favorevoli alla F1-75, la Ferrari non riesce a sfatare il tabù della vittoria, con l’ultimo successo del Cavallino datato 10 Luglio con Charles Leclerc.
 Il pilota monegasco anche oggi è stato autore di una gara generosissima conclusa in seconda posizione, e fino agli ultimi giri ha provato (invano) a superare Sergio Perez, ma non c’è dubbio sul fatto che a decidere la gara sia stata la partenza, con Leclerc che al via ha dimostrato di avere lo stesso scatto del pilota messicano, ma che ha finito con il pagare la partenza dal lato più esterno della pista, più gommato e per questo più scivoloso con le gomme intermedie, senza poi riuscire a trovare il sorpasso su una pista dove superare è molto difficile, arrivando anche a un surriscaldamento delle gomme anteriori in occasione degli ultimi giri.

Per un Leclerc che chiude secondo, c’è un Carlos Sainz Jr che conquista un meritato terzo posto, ma che rispetto ad altre gare ha dimostrato sessione dopo sessione di essere maggiormente in difficoltà sulla pista di Marina Bay rispetto al compagno di squadra monegasco, non riuscendo a scrollarsi di dosso prima Lewis Hamilton, e poi Lando Norris nel finale di gara.
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<h2>Mercedes, domenica difficile per Hamilton e Russell</h2>

Una gara da dimenticare. Se nella giornata del venerdì la Mercedes sembrava poter tranquillamente ambire con Lewis Hamilton (sopra raffigurato) e con George Russell alla possibilità di poter lottare o per la vittoria o quantomeno per il podio (come lasciava presagire il terzo posto in griglia conquistato da Hamilton al termine delle qualifiche), la gara si è invece rivelata a dir poco deludente per il team tedesco. Già poco prima del via della gara è arrivata la prima doccia fredda, con la decisione di sostituire sulla Mercedes numero 63 di George Russell la power unit, dopo alcuni problemi ai freni e al motore accusati dal giovane talento inglese nel corso delle qualifiche, con inevitabile partenza dal fondo dello schieramento. Tutte le speranze della squadra sono così ricadute sulla monoposto di Lewis Hamilton, che al via partendo dal lato esterno della pista perde la posizione nei confronti della Ferrari di Carlos Sainz Jr, scivolando così in quarta posizione. Hamilton però fin da subito si dimostra un osso duro per il pilota spagnolo della Ferrari, riuscendo a stargli dietro con molta facilità. Nel corso del 33°giro però il campione inglese della Mercedes sbaglia la frenata e va lungo in curva 7, andando ad impattare contro le barriere in Tecpro, con conseguente danneggiamento dell’ala anteriore. Facendo retromarcia, Hamilton tornerà in pista in quinta posizione tra Norris e Verstappen, ma due giri dopo sarà costretto a fermarsi ai box per sostituire l’ala, venendo in quel frangente superato anche da Sebastian Vettel. Hamilton tornerà in pista dopo la sosta prolungata in nona posizione. Nel finale di gara l’eptacampione del mondo proverà ad attaccare Vettel per la settima posizione , ma un lungo in curva 8 porterà Verstappen a superarlo, con Hamilton che a quel punto chiuderà il Gp di Singapore al nono posto. Al termine della gara il pilota inglese (intervistato da Sky) ha dichiarato di non essere arrabbiato con se stesso per gli errori commessi, sostenendo di aver fatto il massimo con quello che aveva a disposizione, sostenendo che in pista l’aderenza era molto bassa, rendendo ancora più difficili le possibilità di superare su una pista dove sorpassare è a dir poco ostico. Nonostante la gara odierna, però, Hamilton si rifiuta di sentirsi deluso e dichiara di volersi godere l’ultima parte della stagione cercando di ottenere un bel risultato.

Per un Hamilton che chiude ottavo, c’è un Russell che chiude fuori dalla zona punti in quattordicesima posizione. Se è vero che con la sostituzione della power unit la sua gara di fatto era già segnata partendo dal fondo dello schieramento su una pista che non favorisce i sorpassi, bisogna anche dire che le due Safety Car e le tre Virtual Safety Car avrebbero potuto aiutare il giovane talento inglese della Mercedes a ricostruire la propria gara se la sua squadra non avesse commesso l’errore strategico di montare troppo presto le gomme slick d’asciutto (nella fattispecie le gomme medie) nel corso del 23°giro su una pista ancora bagnata, a cui poi si è aggiunto a 31 minuti dal termine (40°giro) il contatto con la Haas di Schumacher, con inevitabile foratura. Al termine della gara Russell non ha nascosto di essere soddisfatto a metà: se è vero che purtroppo questo fine settimana non è potuto andare a punti, dall’altra parte, però, la risoluzione dei problemi ai freni accusati in FP3 lo spingono a guardare con più fiducia alle tappe successive, dimostrando anche a Marina Bay la crescita della monoposto. Russell non nasconde il fatto che il lavoro da fare sulla vettura in vista di Suzuka sia ancora tanto, ma dall’altra parte è stato positivo poter sperimentare in condizioni difficili come quelle odierne il potenziale della vettura.
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<h2>La gara degli altri</h2>

Scorrendo la classifica, merita di essere sottolineato il quarto e il quinto posto della McLaren con Lando Norris (sopra raffigurato) davanti a Daniel Ricciardo, in una domenica in cui l’Alpine (in lotta con il team di Woking per il quarto posto della Classifica Costruttori) registra un doppio ritiro, con Fernando Alonso nel corso del 22°giro per un problema al motore nel giorno del suo 350°Gp in Formula 1 (che da oggi lo rende il pilota con più gare in assoluto nella storia della massima serie motoristica), e con Esteban Ocon fermo con l’Alpine fumante nel corso del 29°giro presumibilmente anche in questo caso per via della stessa problematica. Tornando alla McLaren, la MCL36 con le novità aerodinamiche introdotte in questa gara sembra aver fatto un buon passo avanti, anche se nel caso della gara odierna è stato altresì importante aspettare prima di passare alle gomme slick, sfruttando l’ingresso in pista della Safety Car (necessaria per rimuovere l’AlphaTauri di Yuki Tsunoda, andato a muro nel corso del 36°giro sui 61 previsti). Ora, però, si necessitano conferme, possibilmente già nella prossima gara in Giappone.
Positiva anche la gara dell’Aston Martin, con Lance Stroll sesto ed autore di una gara piuttosto interessante, e Sebastian Vettel ottavo, che nel finale ha subito un sorpasso ai danni di Verstappen che lo ha privato di un settimo posto alquanto meritato per quanto visto in pista, In zona punti troviamo anche l’AlphaTauri di Pierre Gasly, decimo ed autore di una gara tutto sommato positiva, che sembra quasi confermare il passo in avanti fatto dalla scuderia di Faenza con la nuova ala anteriore introdotta proprio a Singapore.

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<h2>Le Classifiche iridate</h2>
In Classifica Piloti Max Verstappen mantiene la sua leadership con 341 punti, seguito da Charles Leclerc, a quota 237. In terza posizione troviamo Sergio Perez con 235 punti, seguito da Russell (203), Sainz (202), Hamilton (170), Norris (100), Ocon (66), Alonso (59) e Bottas (46).
In Classifica Costruttori la Red Bull è sempre in testa con 576 punti, con Ferrari seconda a quota 439. In terza posizione troviamo la Mercedes con 373 punti, seguita da McLaren (129), Alpine (125), Alfa Romeo (52), Aston Martin (37), Haas e AlphaTauri (34), Williams (6).
Prossimo appuntamento con la Formula 1 Domenica 9 Ottobre con il Gp del Giappone, che verrà trasmesso in diretta pay da Sky (e in streaming da NOW), e in differita pomeridiana in chiaro su TV8.

Il pilota messicano della Red Bull si aggiudica il Gp di Singapore (nonostante la reprimenda e i 5 secondi di penalità comminati dalla Direzione Gara) davanti ai due piloti Ferrari, in una giornata che ha visto Verstappen chiudere settimo