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Formula 1, presentazione Gp Singapore© Ferrari via Twitter

Formula 1, presentazione Gp Singapore

La Formula 1 torna dopo due anni di assenza (causa pandemia) sul circuito di Marina Bay per il Gp di Singapore, 17° prova del Mondiale 2022

30.09.2022 ( Aggiornata il 30.09.2022 14:03 )

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Una vera e propria sfida per squadre e piloti, chiamati a una dura resistenza fisica in una gara che tradizionalmente tende quasi sempre a raggiungere (o a superare di pochi secondi) il limite massimo delle due ore. La Formula 1 dopo due anni di assenza per via della pandemia torna sul circuito cittadino non permanente di Marina Bay per il Gp di Singapore, diciassettesima prova del Mondiale 2022 di Formula 1.
Una gara, quella in programma domenica, che sulla carta dovrebbe sorridere alla Ferrari (per via delle curve lente e a bassa velocità simil Montecarlo, nonché della trazione), ma che potrebbe rappresentare un importante esame di maturità per la Red Bull, perfettamente a suo agio nella prima parte della stagione sui circuiti di alta velocità, ma che nella seconda parte di stagione (come dimostrano le vittorie in Ungheria e Olanda) si è saputa far valere anche sui circuiti con curve a medio-bassa velocità, dove in passato la RB18 soffriva non poco.
Ecco, quindi, perché quella di Singapore in casa Red Bull può rappresentare forse la gara più adatta per verificare una volta per tutte i miglioramenti della RB18 sulle curve a medio-bassa velocità, in una domenica che potrebbe vedere Verstappen conquistare già il suo secondo titolo mondiale, come vedremo in seguito.

Dopo le difficoltà accusate tra fine Luglio e i primi di Settembre (nel trittico di gare rappresentato da Ungheria, Belgio e Olanda) la Ferrari è chiamata a dare una risposta a Singapore dopo la buona performance vista a Monza, su una pista che, come detto, dovrebbe poter esaltare le caratteristiche della F1-75, che ha in carico aerodinamico e trazione le sue doti peculiari riconosciute anche dagli avversari, nonostante i passi falsi dell’Hungaroring e di Zandvoort.
Approfittando della settimana in più di sosta tra il Gp d’Italia corso a Monza e quello di Singapore dovuta all’annullamento del Gp di Russia per via dell’invasione russa dell’Ucraina, la scuderia di Maranello ha potuto studiare maggiormente i dati raccolti nella FP1 del Gp d’Italia in cui sono stati messi a confronto il fondo usato nella prima parte di stagione e quello introdotto a partire dal Gp di Francia. Se da una parte il fondo introdotto a partire dalla gara corsa a Le Castellet è stato promosso senza alcuna esitazione sia da Leclerc che da Sainz (a conferma che la direzione tecnica degli aggiornamenti era quella giusta), dall’altra la sensazione è che le difficoltà emerse tra Ungheria e Olanda siano più figlie di un bilanciamento non ottimale che ha finito però con il favorire la presenza di un eccessivo drag.

Detto ciò, a Singapore la Ferrari porterà in pista un nuovo fondo da testare nel corso della FP1 capace di assicurare lo stesso carico aerodinamico generato dal fondo introdotto in Francia, ma con minore resistenza all’avanzamento.

Oltre a Ferrari, anche Alpine e McLaren (impegnate nella lotta per il quarto posto in Classifica costruttori) porteranno in pista un nuovo fondo, al fine di trovare delle prestazioni capaci di poterle riavvicinare al trio di testa, costituito da Red Bull, Ferrari e Mercedes, con il team tedesco chiamato a superare un possibile esame legato al porpoising, generato dai dossi presenti nelle zone della pista non soggette alla recente riasfaltatura realizzata dall’italiana Dromo.

Proprio la possibile presenza di dossi sulle zone di pista non riasfaltate con inevitabile ricomparsa del porpoising generato dalle asperità della superficie stradale ha spinto la Federazione per questa gara ad allentare i cordoni della Direttiva Tecnica 039 (introdotta a partire dal Gp del Belgio per provare ad azzerare il fenomeno del porpoising, ma anche per irrigidire i controlli sullo skid alla luce delle accuse di alcune squadre secondo cui Ferrari e Red Bull avevano uno skid maggiormente flessibile rispetto al Regolamento), motivo per il quale la nuova metrica non sarà presa in considerazione nell’arco di tutto il weekend, prevedendo che probabilmente tutte le squadre saranno giocoforza costrette ad alzare da terra le proprie monoposto.

Per quanto riguarda infine il meteo, anche a Singapore potrebbe riservare delle sorprese. Se fino ad oggi l’unica gara parzialmente bagnata sul circuito di Marina Bay è stata quella disputata nel 2017 (passata alla storia per il contatto al via che mise fuori gioco come possiamo vedere sopra la Red Bull di Max Verstappen e le due Ferrari di Sebastian Vettel e di Kimi Raikkonen), ci sono forti possibilità che la gara di domenica possa svolgersi su pista bagnata.
Le previsioni meteo fornite dalla Federazione ai vari team tramite Meteo France indicano infatti possibilità di pioggia al 20% in FP1 e al 40% in FP2 nella giornata di venerdì, al 20% in FP3 e al 40% in occasione delle qualifiche nella giornata di sabato, mentre per quanto riguarda la gara in programma domenica alle 20 locali (le 14 ora italiana) le previsioni allo stato attuale indicano il 60% di possibilità di pioggia. Importante sarà quindi capire man mano che ci avvicineremo alla gara se la previsione sarà o meno confermata, con i piloti chiamati a una partenza più ragionata rispetto a quella di cinque anni fa.

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