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Il campione olandese vince la gara di casa davanti alla Mercedes di George Russell e alla Ferrari di Charles Leclerc. Quarto Hamilton, penalizzato dalla strategia Mercedes. Ottavo (e penalizzato per unsafe release) il ferrarista Carlos Sainz Jr
Una monoposto capace di esprimere il massimo a patto di trovare la giusta finestra di esercizio delle gomme. È questa la Mercedes W13 che, dopo esser stata in evidente difficoltà nella prima parte di campionato, sta mano a mano ritrovando il bandolo della matassa grazie al lavoro dei tecnici e a una coppia di piloti molto valida del calibro di Lewis Hamilton e di George Russell. Come ormai abitudine nelle ultime gare, se sul giro secco la W13 sembra ancora soffrire un po' (nonostante nelle qualifiche di ieri Hamilton e Russell siano stati penalizzati dall’errore di Perez sul finire del Q3), è in gara che la monoposto tedesca riesce ad esprimere tutto il suo potenziale. Cosa confermata anche oggi a Zandvoort, con Russell (sopra raffigurato) secondo ed Hamilton quarto al termine di una gara che la Mercedes avrebbe potuto tranquillamente vincere.
Interessante al via la strategia di partire con gomme medie in modo tale da poter poi allungare il primo stint di gara ed optare pertanto per una sola sosta in caso di utilizzo (come poi è stato) delle gomme dure. Se la Virtual Safety Car originata dall’AlphaTauri di Yuki Tsunoda ha sostanzialmente regalato a Verstappen la possibilità di una sosta gratuita montando le gomme dure, ben ha fatto a quel punto Mercedes a optare nuovamente per le gomme medie, in modo tale da poter attaccare il campione olandese (su gomme dure) con entrambi i piloti presumibilmente negli ultimi giri.
Un discorso a parte lo merita la strategia in occasione della Safety Car, originata dallo stop dell’Alfa Romeo di Valtteri Bottas in mezzo al rettilineo.
Anche non fermare nessuno dei due piloti dall’altra parte avrebbe messo a serio rischio il podio per la Mercedes, con Verstappen e Leclerc su gomme soft che avrebbe sorpassato con estrema facilità il duo Mercedes su gomme medie.
In conclusione, in casa Mercedes è stato scelto il male minore, e cioè portare a casa almeno un pilota sul podio. Detto questo, dispiace molto che Hamilton (sopra raffigurato) al termine di una gara tutto sommato positiva abbia dovuto rivivere il revival del finale dell’ultima gara di Abu Dhabi. Comprensibile la rabbia dell’eptacampione del mondo via radio, trasformata però nel dopo gara in una positiva certezza in merito alla ritrovata competitività della propria vettura, a conferma del mutato cambio di passo della W13, che a questo punto può davvero giocarsela con la Ferrari per il secondo posto in Classifica Costruttori. In attesa di quella prima vittoria stagionale tanto a lungo attesa, e sempre più vicina al suo raggiungimento.
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