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La rivincita di Vandoorne© Getty Images

La rivincita di Vandoorne

La conquista del titolo mondiale in Formula E da parte del pilota belga rappresenta una rivincita nei confronti di quella F1 che lo ha scaricato dopo sole due stagioni

20.08.2022 ( Aggiornata il 20.08.2022 19:58 )

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L’approdo in Formula E

Nonostante il denominatore comune rappresentato dalle monoposto, Formula 1 e Formula E sono due categorie tecnicamente diverse, per cui la prima stagione di Vandoorne nella serie elettrica al volante della HWA Racelab è da considerarsi come una sorta di apprendistato in vista delle successive, che lo vedranno correre per il team ufficiale Mercedes, che prenderà il posto di HWA Racelab dalla stagione 2019/2020 a quella attuale 2021/2022.


Se le prime gare della stagione 2018/2019 saranno un vero e proprio calvario per Stoffel (16° posto a Dir’yya, 18° posto a Città del Messico, e ritiri a Marrakech, Santiago, Hong Kong e Sanya), l’E-Prix di Roma rappresenta la prima soddisfazione del pilota belga nella serie elettrica grazie al terzo posto finale (alle spalle del vincitore Mitch Evans su Panasonic Jaguar Racing e di Andree Lotterer su Ds Teechetah) che gli consentirà di salire sul podio. Salvo il ritiro nella gara successiva di Parigi e nell’E-Prix 1 di New York, Vandoorne andrà a punti a Monaco (nono posto), Berlino (quinto posto), Berna (decimo posto), e nell’E-prix 2 di New York (ottavo posto), chiudendo con 35 punti al sedicesimo posto in classifica.

Nella stagione 2019/2020 Vandoorne approda nel neonato team ufficiale Mercedes dove viene affiancato dal rookie Nick De Vries: in una stagione di apprendistato per il team tedesco dominatore dei Mondiali di Formula 1 e caratterizzata dallo scoppio della pandemia legata al Covid-19 (che porterà l’organizzazione a rivedere il calendario, effettuando in ambito europeo ben sei gare a Berlino nell’estate 2020) il pilota belga diventa il punto di riferimento della squadra ottenendo subito due terzi posti nelle prime due gare corse a Dir’iyya e togliendosi la soddisfazione nell’ultimo E-Prix stagionale a Berlino di ottenere la sua prima vittoria al volante di una monoposto elettrica in una stagione che lo vedrà quasi sempre andare a punti (ad eccezione del ritiro in Messico e del quindicesimo posto a Marrakech), e chiudere in classifica al secondo posto con 87 punti, alle spalle del portoghese Antonio Felix Da Costa, campione con il team Ds-Teechetah.

Nella stagione 2020/2021, una volta acquisita maggiore esperienza nella serie elettrica, la Mercedes è pronta per mostrare a tutti il suo potenziale anche in Formula E contestualmente al dominio tecnico evidenziato in Formula 1, e la sensazione di tutti è che la lotta al titolo possa essere tra i due piloti del team tedesco con Vandoorne favorito rispetto a De Vries per via della maggiore esperienza e dall’anno in più corso nella serie elettrica. Non sarà così: se il giovane pilota olandese riuscirà a conquistare il titolo mondiale, Vandoorne conquisterà solamente una vittoria stagionale (gara 2 dell’E-Prix di Roma) e due terzi posti (gara 1 dell’E-Prix di Valencia e gara 2 dell’E-Prix di Berlino) in una stagione piuttosto sfortunata che ha visto il pilota belga perdere la possibilità di poter lottare per il titolo in occasione di gara 1 dell’E-Prix di Londra quando, partito dalla pole position, viene toccato dalla Nissan di Rowland, con i due costretti a ripartire dal fondo dello schieramento. Vandoorne sarà comunque determinante per la Mercedes per conquistare il titolo costruttori.

Nella stagione 2021/2022 (l’ultima per Mercedes nella serie elettrica) Vandoorne si presenta in pista con il coltello tra i denti, ottenendo subito la pole position nella gara inaugurale della stagione a Dir’iyya, salvo poi concludere la gara in seconda posizione, alle spalle del compagno di squadra Nick De Vries. Dopo il settimo posto in gara 2 a Dir’iyya, e l’undicesimo posto nell’E-Prix del Messico, Vandoorne torna in pole position in gara 1 dell’E-Prix di Roma (che lo vedrà chiudere in terza posizione). Dopo il quinto posto rimediato nella gara 2 dell’E-Prix di Roma, Vandoorne torna alla vittoria nell’E-Prix di Monaco, disputato sullo stesso circuito che normalmente ospita la Formula 1.
Una vittoria, quella ottenuta lungo le anguste vie del Principato, che rappresenta il punto di svolta della stagione del pilota belga, il quale dopo quel successo ottiene due terzi posti consecutivi nei due E-Prix di Berlino, e un quinto posto a Giacarta. Dopo l’ottavo posto di Marrakech, Vandoorne conquisterà un quarto e un secondo posto nel doppio E-Prix di New York, a cui seguiranno un secondo e un quarto posto nella doppia tappa di Londra. Si arriva così alle ultime due gare della stagione in programma a Seoul, con quattro piloti ancora in lizza per il titolo: il leader del Mondiale Stoffel Vandoorne (Mercedes) con 185 punti, Mitch Evans (Jaguar) con 149 punti, Edoardo Mortara (Venturi Racing) con 144 punti e Jean Eric Vergne (DS Techeetah) a quota 128.

Gara 1 dell’E-Prix di Seul vede la vittoria di Mitch Evans (che mantiene così intatte le sue chance di lottare per il titolo mondiale) davanti alla Mahindra di Oliver Rowland e alla Venturi di Di Grassi, con Vandoorne quinto ed abile a sfruttare gli errori di Vergne (sceso al sesto posto) e di Mortara (costretto al ritiro per problemi tecnici) dopo la ripartenza dal settimo posto per via dell’incidente che al via aveva coinvolto ben otto monoposto (tra cui la Mercedes del campione uscente Nick De Vries, salvato dall’Halo).

Il titolo diventa così un discorso a due tra Vandoorne e Evans, ma nel corso delle qualifiche di gara 2 dell’E-Prix di Seul (l’ultimo con le monoposto Gen-2, e con la Michelin come gommista del Mondiale) ecco il colpo di scena, con Evans che viene eliminato nei gironi eliminatori, e condannato a partire dal tredicesimo posto. Diventa così fondamentale per Vandoorne non prendersi rischi inutili, e così alla fine è Mortara ad aggiudicarsi l’ultima gara della stagione con 3”756 sul pilota belga della Mercedes, e con 6”649 sulla Avalanche Andretti dell’americano Jake Dennis.

Complice il settimo posto finale di Evans, Vandoorne può finalmente festeggiare il titolo mondiale lungamente atteso (e Mercedes il secondo titolo costruttori consecutivo), che gli consente di potersi prendere quella rivincita nei confronti di quella Formula 1 che lo ha scaricato prontamente dopo i due anni di McLaren senza mai realmente credere in lui, e senza dargli alcuna possibilità reale di potersi riscattare.
Non è un caso che, al termine della gara, Vandoorne abbia manifestato l’intenzione di voler continuare a correre in Formula E, nonostante sia ora alla ricerca di un volante per via della decisione Mercedes di lasciare la serie elettrica. Impresa, questa, che sulla carta non dovrebbe essere poi così difficile, sopratutto alla luce del talento e della ritrovata continuità che hanno consentito al trentenne pilota belga originario di Courtrai di farsi valere anche in Formula E.

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