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F1 Ungheria: vince Verstappen, Leclerc penalizzato dalla strategia© Getty Images

F1 Ungheria: vince Verstappen, Leclerc penalizzato dalla strategia

Il campione olandese della Red Bull conquista il Gp d’Ungheria davanti alle Mercedes di Hamilton e di Russell. Harakiri Ferrari con Sainz quarto e Leclerc sesto e penalizzato dalle scelte strategiche del muretto

01.08.2022 ( Aggiornata il 01.08.2022 10:40 )

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Ferrari: Sainz quarto, Leclerc sesto e penalizzato dal muretto

L’ennesima gara rovinata dal muretto box, dopo quelle di Monaco e di Silverstone. Non c’è pace, purtroppo, per Charles Leclerc, sprofondato in Classifica Piloti a 80 punti dal leader Max Verstappen al termine di una gara che sulla carta doveva essere favorevole alla Ferrari, al punto che il Team Principal Mattia Binotto aveva addirittura pronosticato una possibile doppietta rossa, e che alla fine si è rivelata essere l’ennesimo capitolo di un incubo che da Monaco accompagna Charles sotto il profilo strategico.

Se nella giornata del venerdì la Ferrari si era dimostrata nettamente la monoposto migliore in pista riuscendo la F1-75 a trovare la corretta finestra di esercizio delle gomme con temperatura dell’asfalto piuttosto alta (circa 52 gradi), nella giornata di sabato (caratterizzata da una temperatura dell’asfalto più bassa tra FP3 e qualifiche quantificabile in circa 31 gradi) Sainz e Leclerc erano riusciti comunque a conquistare un secondo e terzo posto in griglia, con la pole mancata per soli 44 millesimi, e conquistata dalla Mercedes di George Russell.

In Formula 1 è noto e risaputo quanto anche pochi gradi di differenza tra una sessione e l’altra possano modificare non poco il comportamento di una monoposto. Un conto è se il miglioramento o il peggioramento di una prestazione possa essere addebitato al cambio di temperatura. Un conto, però, è se alla variazione climatica si aggiungono gli errori di valutazione del box, non nuovi in questa stagione nel muretto box del Cavallino. Errori, ripetutisi nuovamente anche oggi in gara.

Partiti con gomma media sia Sainz che Leclerc (a differenza ad esempio di Russell, partito al via con gomme soft), con il passare dei giri si è subito intuito come il pilota monegasco avesse un passo gara migliore rispetto a quello del compagno di squadra spagnolo, superato da Leclerc nel corso del 22°giro approfittando sia dell’overcut che di una sosta di Sainz non del tutto perfetta ad opera dei meccanici Ferrari.
Con il secondo posto acquisito, Leclerc ha cominciato ad avvicinarsi sempre più alla Mercedes di George Russell, fino a superarlo nel corso del 31°giro con una staccata all’esterno in curva 1, riuscendo poi a difendersi nella curva successiva con il DRS. Passato in testa alla gara, Leclerc giro dopo giro ha cominciato a creare un distacco sempre più significativo nei confronti di Russell, finché, nel corso del 39°giro la Red Bull ha richiamato ai box Verstappen per montare nuovamente gomma media.


Mercedes e Ferrari decidono di rispondere subito a Verstappen nel corso della tornata successiva (40°giro), ma mentre il team tedesco decide di montare a Russell un set di gomme medie, il team di Maranello anziché chiamare ai box Sainz decide a sorpresa di richiamare ai box Leclerc montandogli un set di gomme dure (come possiamo vedere anche dalla foto sopra pubblicata). Una scelta francamente incomprensibile, non solo perché con temperature più basse è noto e risaputo quanto una mescola dura faccia seriamente fatica a scaldarsi, ma anche perché osservando i monitor dei tempi la gomma dura (sconsigliata prima del via della gara dalla stessa Pirelli) non stava per niente funzionando su entrambe le Alpine di Alonso e di Ocon che l’avevano già montata intorno al 25°giro.

Ascoltando peraltro i team radio tra Leclerc e l’ingegnere di pista del pilota monegasco Xavier Marcos, emerge chiaramente quanto il giovane talento della Ferrari volesse allungare lo stint delle gomme medie, per poi passare nell’ultima fase di gara alle gomme soft. Strategia vincente con Hamilton (giunto secondo), e che con il senno di poi forse non avrebbe consentito al pilota monegasco di battere Verstappen, ma almeno di salire sul podio al secondo o alla peggio terzo posto.

Dal muretto Ferrari nessuno ha voluto ascoltare Charles, con il risultato che una volta tornato in pista dopo la sosta Leclerc ha fatto seriamente fatica (com’era lecito immaginarsi) a mandare in temperatura le gomme dure, venendo così facilmente superato da Max Verstappen e da George Russell.
Come se questa fiera degli errori non bastasse, ecco nel corso del 55°giro la decisione di una sosta supplementare per montare gomma soft usata, quasi a voler confermare la scelleratezza del pit-stop precedente in cui era stata montata la gomma dura. Leclerc proverà a riprendere Perez per il quinto posto senza però riuscirci, e quindi taglierà il traguardo in sesta posizione, a pochi decimi dal pilota messicano della Red Bull.

Nel caso di Sainz, il pilota spagnolo ha potuto sicuramente usufruire di una migliore strategia fermandosi per la seconda volta nel corso del 48°giro (con pit stop nuovamente troppo lungo) e montando gomma soft, senza però riuscire a superare Russell e finendo nel corso del 63° giro per venir superato da Hamilton, scendendo così in quarta posizione.

In sintesi: aldilà delle temperature più basse della pista o di eventuali problematiche della F1-75 (come sostenuto al termine della gara dal Team Principal Mattia Binotto), la Ferrari non è riuscita a salire sul podio in Ungheria pagando piuttosto pesantemente sia gli errori commessi in occasione dei due pit stop (nel caso di Sainz), sia la strategia messa a punto per Leclerc in occasione della seconda sosta con il passaggio da gomma media a gomma dura.

Analizzando però la gara nel suo insieme emerge anche un altro elemento a cui è difficile dare una spiegazione: assodato che Verstappen al via è partito con gomme soft mentre Leclerc e Sainz al via sono partiti con gomme medie, come mai in occasione della prima sosta di Verstappen (passato nel corso del 17°giro da gomma soft a media) sono stati fatti fermare anche Sainz (18°giro) e Leclerc (22°giro), visto che con le gomme medie montate dai due piloti della Rossa era possibile programmare uno stint più lungo, alla luce dell’ottimo comportamento della F1-75 con le gomme dalla banda gialla?

Alla luce della seconda sosta di Verstappen (39°giro, gomme medie nuove), con il senno di poi Leclerc avrebbe potuto fare due stint piuttosto lunghi con le gomme medie, passando poi nelle ultime tornate alle gomme soft (seppur usate) evitando così l’utilizzo della gomma dura, che alla fine ha pesantemente danneggiato la gara di Charles.

Non è la prima volta che assistiamo ad errori strategici da parte del muretto box Ferrari ai danni di Leclerc (vedi Monaco e Silverstone, quando in entrambi i casi Charles da primo si ritrovò penalizzato in quarta posizione), che rischiano di essere pagati piuttosto pesantemente nella lotta per il titolo, come purtroppo anche oggi è successo.

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