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Il pilota monegasco della Ferrari conquista la sua sesta pole stagionale (la quarta consecutiva) davanti alle Red Bull di Perez e di Verstappen. In quarta posizione la Rossa di Sainz
Una vera e propria resa. Se Barcellona aveva illuso i tecnici Mercedes che le difficoltà legate al porpoising fossero state definitivamente superate, a Baku, a sorpresa, il fenomeno del porpoising è tornato a farsi sentire piuttosto pesantemente sulla W13, costringendo il team ad alzare la monoposto andando così a perdere prestazione pur di limitare quei fastidiosi saltellamenti che tanto disagio hanno arrecato sia a George Russell, sia in particolare all’eptacampione del mondo Lewis Hamilton, impossibilitato ad esprimere tutto il suo potenziale al volante di una monoposto troppo saltellante.
Le qualifiche del Gp dell’Azerbaijan hanno sì visto George Russell (sopra raffigurato) e Lewis Hamilton chiudere rispettivamente in quinta e settima posizione, ma staccati di oltre un secondo dalla pole di Leclerc (1”353 nel caso di Russell, 1”565 nel caso di Hamilton). Un gap troppo elevato per un team che vuole ambire al Mondiale, e che mette nuovamente sul banco degli imputati una monoposto (la W13) che sta accusando troppo pesantemente un fenomeno-il porpoising- tipico delle monoposto ad effetto suolo, che mentre le altre squadre sono riuscite per quanto possibile a limitare, in Mercedes è tornato a farsi sentire piuttosto pesantemente dopo la gara illusoria di Barcellona, con tutte le conseguenze che può provocare sul fronte della sicurezza. Non è un caso se proprio Russell ha invocato un cambiamento a livello di regole per limitare il porpoising, sostenendo che a Baku con il porpoising è impossibile vedere dove frenare al termine del rettilineo, e che è solo questione di tempo prima di assistere a un grave incidente. Quello che gli appassionati sperano di non dover vedere.
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