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F1, presentazione Gp Azerbaijan© F1 Twitter

F1, presentazione Gp Azerbaijan

La Formula 1 approda sulle strade di Baku, dove si correrà domenica il Gp dell'Azerbaijan, ottava prova del Mondiale 2022.

09.06.2022 ( Aggiornata il 09.06.2022 21:34 )

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Una gara imprevedibile, in cui tutto può succedere. Così si presenta il Gp dell’Azerbaijan, ottava prova del Mondiale 2022 di Formula 1, in programma questo fine settimana sul circuito cittadino non permanente di Baku. Il fatto che la pista azera presenti nei primi due settori delle somiglianze con Monaco per via delle sue curve cieche e strette, e un lungo rettilineo di 2.2 Km nel terzo e ultimo settore dalle velocità simili a quelle di Monza fa si che difficilmente si possa assistere a una gara dall’andamento regolare (a cominciare da curva 1, che i piloti affrontano dopo il già citato lungo rettilineo con i freni che nel frattempo si sono già raffreddati, e che può rappresentare un brutto trabocchetto sopratutto nel tentativo di sorpassare, vedi Vettel nel 2018 con Bottas, o Hamilton lo scorso anno nel tentativo di superare la Red Bull di Sergio Perez, vincitore poi della gara). Non è quindi un caso se ad eccezione del debutto avvenuto nel 2016 con la denominazione di Gp d’Europa, a partire dall’anno successivo (quando la gara ha cambiato denominazione diventando Gp dell’Azerbaijan) la Direzione gara abbia regolarmente utilizzato a seconda dei casi la Safety Car (nel 2017, nel 2018 e nel 2021) o la Virtual Safety Car (nel 2019).

In questo scenario così particolare la Ferrari è chiamata a una prova d’orgoglio dopo che nelle ultime due gare svoltesi in Spagna e a Monaco la scuderia di Maranello ha finito con il raccogliere molto meno di quanto aveva seminato, con due potenziali vittorie di Leclerc (autore anche delle rispettive pole position) trasformatesi poi in due vittorie Red Bull (una per Verstappen a Barcellona, e una per Perez a Monaco) un po' per sfortuna (per via del danneggiamento al turbo e alla MGU-H della seconda power unit della Rossa del pilota monegasco, costretto al ritiro quando stava dominando la gara) a Barcellona, un po' per alcuni gravi errori strategici a Montecarlo, con la Ferrari che non è riuscita a rispondere prontamente alla strategia messa a punto dalla Red Bull per Perez, con Charles ritrovatosi nel giro di pochi giri da leader della corsa a quarto su una pista come quella di Monaco dove superare è a dir poco difficile.

Non sarà però un’impresa facile: il circuito di Baku ben si adatta alle caratteristiche della Red Bull (in particolare il terzo settore, caratterizzato dal lungo rettilineo, in cui la RB18 può mostrare tutta la sua efficienza aerodinamica), anche se le simulazioni fatte a Maranello nei giorni scorsi fanno sperare in merito a una possibile competitività della F1-75 sulla pista azera.

Anche Red Bull, però, affronta la gara di Baku alla ricerca di certezze: se, come detto, la pista sembra essere nettamente a favore della RB18, resta un punto interrogativo il comportamento del DRS dopo i problemi accusati da Verstappen in Spagna, generati (come si è poi appreso) dalla curva dimagrante a cui è stata sottoposta a partire da Imola la monoposto del team austriaco, al fine di rientrare nel peso minimo fissato per tutte le macchine partecipanti al Mondiale 2022 in 798 Kg.
In casa Red Bull si è lavorato molto per risolvere questo inconveniente: se per le basse velocità Monaco non rappresentava un test affidabile, ecco, quindi, che il rettilineo di 2.2 Km presente nel terzo settore a Baku da affrontare ad alta velocità rappresenterà per la scuderia di Milton Keynes un test probante per capire se Verstappen potrà usare in gara regolarmente o meno il DRS o se per il campione olandese si prospetterà una gara meno agevole del solito su una pista che non lo ha mai visto né vincere, né andare sul podio (il suo miglior risultato è il quarto posto ottenuto nel 2019). Ecco, quindi, perché nei limiti del possibile Verstappen proverà a sfatare questo tabù, a maggior ragione dopo quanto successo lo scorso anno, quando una foratura a cinque giri dal termine lo privò di una vittoria di fatto sua.

Chi invece punta alla vittoria a Baku senza neanche nasconderlo troppo è il suo compagno di squadra Sergio Perez. Dopo aver conquistato la sua prima vittoria in Red Bull lo scorso anno proprio in terra azera, e dopo essersi rilanciato in classifica piloti grazie alla vittoria di Monaco che lo ha portato a sei punti dal secondo (il ferrarista Leclerc), Perez sogna di ottenere una nuova vittoria su una pista dove oltre al successo del 2021 ha ottenuto anche due terzi posti al volante della Force India nel 2016 e nel 2018, e che Checo ama tantissimo, perché è proprio sulle piste cittadine che il pilota fa la differenza.

Nel duello tra Ferrari e Red Bull merita una citazione la Mercedes: se è vero che a Montecarlo la W13 non ha particolarmente brillato pur riuscendo a conquistare il quinto posto con George Russell, è altrettanto vero però che a Barcellona la monoposto del team tedesco era stata la migliore in particolare nelle curve ad alta velocità, oltre a comportarsi molto bene in rettilineo. Ecco, quindi, perché, sopratutto nel terzo settore, la Mercedes (con l’eptacampione del mondo Lewis Hamilton e con un George Russell decisamente in forma in queste prime gare di campionato) potrebbe rappresentare un avversario da non sottovalutare per Ferrari e Red Bull.

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