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Ferrari e il test di Fiorano© Ferrari via Twitter

Ferrari e il test di Fiorano

La scuderia di Maranello è scesa in pista a Fiorano nei giorni scorsi con i piloti ufficiali Leclerc e Sainz e con il collaudatore Schwartzman a bordo della SF71-H del 2018 e non sulla SF21 a causa delle proteste di un paio di squadre.

31.01.2022 ( Aggiornata il 31.01.2022 10:30 )

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Un vero e proprio dispetto che dimostra una volta di più come il 2022 per via dell’introduzione del nuovo Regolamento tecnico potrebbe seriamente cambiare i valori di forza nel mondo della Formula 1. Nei giorni scorsi la Ferrari è scesa in pista a Fiorano con i piloti ufficiali (Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr) e con il collaudatore Robert Schwarzman per un test che sulla carta doveva consentire ai piloti di riprendere confidenza con la pista dopo la pausa invernale, e in attesa che tra poco meno di un mese prenda il via la prima sessione di test precampionato (definita pre-season session), in programma a Barcellona dal 23 al 25 Febbraio prossimi. Un test come tanti che le squadre sono solite effettuare in queste settimane, ma che è balzato agli onori della cronaca sportiva per la volontà della scuderia di Maranello di effettuare questa tre giorni di test con la SF21 della passata stagione, salvo poi doversi accontentare (dopo protesta di due squadre) della SF71-H del 2018.

Per poter capire meglio la vicenda, è giusto fare un passo indietro di qualche settimana e tornare all’ultima riunione della Sporting Advisory Commitee, che aveva visto l’accordo unanime tra le squadre per utilizzare nei test a porte chiuse da effettuare in queste settimane una monoposto del 2021. Se è vero che fino allo scorso anno in queste occasioni poteva essere usata una monoposto vecchia di almeno due stagioni, con l’avvento della rivoluzione regolamentare che scatterà a partire da quest’anno con il ritorno delle wing-car e con monoposto dalle fattezze e caratteristiche nettamente diverse da quelle usate fino al termine della stagione 2021, anche usare una monoposto dello scorso Mondiale avrebbe potuto dare delle scarse indicazioni tecniche in vista della nuova stagione. Da qui, quindi, la decisione presa all’unanimità da parte di tutte le squadre di usare in questi test a porte chiuse le monoposto dello scorso anno. La prima ad approfittarne era stata la Haas, a cui sarebbe seguita per l’appunto la Ferrari, riportando in pista sul circuito di Fiorano la SF21.
Se nel caso della Haas non c’è stata alcuna protesta, una volta ufficializzata l’intenzione della Ferrari di effettuare il test con la SF21, sarebbero arrivate le proteste di ben due squadre (si sussurra siano Aston Martin e Red Bull), le quali avrebbero chiesto alla Federazione (che non aveva ancora ratificato per iscritto la modifica regolamentare approvata dalle squadre in merito alle monoposto da usare nei test a porte chiuse) dei chiarimenti in merito alla possibilità o meno di poter scendere in pista con la monoposto 2021.

La Ferrari si è vista così costretta a rinunciare al test con la SF21, schierando (come detto) la SF71-H del 2018, utilizzata da Robert Schwartzman nelle giornate di Mercoledì 26 e Venerdì 28 Gennaio, e dal duo Leclerc-Sainz nella giornata di Giovedì 27 Gennaio.

Un vero e proprio dispetto, quello contro la Ferrari, che fa capire quanto (in un momento in cui Red Bull non ha superato il crash test anteriore sulla nuova RB18, e Mercedes quello laterale sulla nuova W13, non ottenendo entrambe l’omologazione da parte della Federazione, ottenuta dalla Rossa già lo scorso Dicembre) la Rossa faccia davvero paura ai rivali.

Una ipotesi che in queste ore sta prendendo piede è che alla base della protesta che ha impedito alla Ferrari di svolgere il test a Fiorano con la SF21 ci sia stata la paura che la Rossa potesse raccogliere dei dati da utilizzare per la power unit 2022 (che dovrà essere omologata a inizio stagione e congelata fino al termine della stagione 2025), che avrà nel sistema ibrido aggiornato introdotto in occasione del Gp di Russia a fine settembre con Leclerc (e nella gara successiva in Turchia con Sainz) un vero e proprio punto di forza.
La conferma, questa, che in Formula 1 nulla si fa per caso e che la Ferrari (reduce da due stagioni un po' sottotono) viene chiaramente vista come un pericolo dalle altre squadre, consapevoli del fatto che il non lottare per il titolo mondiale la scorsa stagione potrebbe avere decisamente avvantaggiato la scuderia di Maranello, che ha potuto così destinare la quasi totalità delle proprie forze per la monoposto 2022 (progetto 674). Se lo sarà o meno, saranno solo il tempo e la pista a dirlo.

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