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Hamilton e l’ipotesi ritiro dalla Formula 1© Getty Images

Hamilton e l’ipotesi ritiro dalla Formula 1

Il finale del Gp di Abu Dhabi ha disilluso l’eptacampione del mondo al punto che secondo il Team Principal Mercedes Toto Wolff non è da escludere neanche l’ipotesi del ritiro.

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Lasciare il mondo della Formula 1 non dopo una vittoria, ma dopo una sconfitta ritenuta da molti immeritata. Se da una parte il Circus giovedì sera con il consueto Galà ha celebrato il neo campione del mondo Max Verstappen, in tanti però si chiedono quale sarà il futuro di Lewis Hamilton in Formula 1, sopratutto dopo le dichiarazioni rilasciate giovedì in conferenza stampa dal Team Principal Mercedes Toto Wolff, in cui è stato fatto capire che l’eptacampione del mondo della Mercedes avrebbe seri dubbi nel proseguire o meno. Sopratutto dopo i fatti di Abu Dhabi.

La doppia protesta e l’appello ritirato dalla Mercedes

Già nel corso del weekend di Abu Dhabi a dire il vero erano girate alcune indiscrezioni che volevano Lewis Hamilton ritirarsi dalla Formula 1 nel caso di vittoria dell’ottavo titolo mondiale. Indiscrezioni che però trovavano il tempo che trovavano anche per via del rinnovo contrattuale firmato lo scorso Luglio, che vede l’eptacampione del mondo legato alla Mercedes fino a fine 2023. Con il finale della gara di Abu Dhabi, però, qualcosa è cambiato. Nonostante una volta sceso dalla monoposto Lewis sia stato forse il più sportivo della sua squadra andando (una volta smaltita la delusione) a fare i complimenti a Max Verstappen dimostrando così una volta di più non solo la sua profonda sportività ma anche e sopratutto il valore del campione e dell’uomo, in quegli ultimi giri (corsi a Yas Marina in regime di Safety Car per via dell’impatto della Williams di Nicholas Latifi contro il muro in curva 14 a cinque giri dal termine) Hamilton più volte si era lamentato con la squadra in primis per il mancato pit stop (a differenza di Verstappen, fermatosi ai box per montare gomme soft nuove) essendo le sue gomme dure ormai finite, ma sopratutto per la decisione della Direzione Gara di fare un ultimo giro di corsa libera senza aver fatto sdoppiare tutte le monoposto doppiate se non quelle presenti tra lui e Verstappen, prevedendo non solo il sorpasso del pilota olandese della Red Bull con gomme fresche, ma anche la perdita di un Mondiale che fino a cinque giri dal termine di fatto era suo. Da qui la decisione della Mercedes di presentare inizialmente la doppia protesta (considerando anche quel frangente in cui Max per un secondo si era affiancato e aveva superato Lewis, salvo poi tornare subito dietro), respinta poi dalla Direzione Gara, nonché l’intenzione di andare in appello.

Una decisione, quella di andare in appello, alla fine ritirata da Mercedes secondo Toto Wolff perché difficilmente avrebbe ottenuto giustizia (la proposta presentata era quella di congelare la classifica della gara al termine del penultimo giro quando Hamilton era ancora in testa, considerata però retroattiva dal collegio dei commissari al momento di bocciare la protesta Mercedes) anche se secondo altre ricostruzioni sarebbe stata la stessa dirigenza Mercedes (che non aveva gradito la coda velenosa a fine gara, che ha finito con il far passare in secondo piano l’ottavo titolo costruttori consecutivo vinto dalla scuderia di Brackley) a optare per non surriscaldare troppo gli animi, e secondo altre ricostruzioni ancora sarebbe stato lo stesso Hamilton a invitare la squadra a non proseguire ulteriormente con l’appello.

Una cosa, indipendentemente da come sia andata la questione relativa all’appello, è certa: Hamilton si sente defraudato di un titolo che in cuor suo era convinto di aver già vinto (da qui la decisione di non partecipare al Galà dello scorso giovedì sera a Parigi nonostante per Regolamento i primi tre classificati del Mondiale Piloti di Formula 1 debbano esservi presenti, con il neo Presidente FIA Mohammed Ben Sulayem che ha già annunciato che le regole non posso essere ignorate, pur comprendendo come ex pilota lo stato d’animo di Lewis, facendo quasi presagire la reale possibilità di una multa), è deluso, e non solamente ha deciso di smettere di seguire su Instagram l’account della Formula 1, ma avrebbe addirittura chiesto alla Mercedes indipendentemente dal contratto firmato quest’estate alcuni giorni di riflessione per valutare se proseguire o meno in Formula 1 dopo quanto accaduto ad Abu Dhabi.

Mercedes e l’eventuale piano B

A distanza di cinque anni, dunque, dal ritiro di Nico Rosberg a fine campionato nonostante il rinnovo contrattuale già firmato, la Mercedes rischia di ritrovarsi nella stessa situazione con Lewis Hamilton, rischiando così di perdere seppur per motivazioni diverse un pilota rappresentativo e dal grande carisma qual è l’inglese.

In casa Mercedes tutti sperano che alla fine Hamilton ci ripensi e decida di rispettare il contratto biennale firmato quest’estate, ma nel caso invece in cui Lewis decida di lasciare una volta per tutte il mondo della Formula 1, cosa potrebbe realmente accadere?
In ottica 2022 la scuderia di Brackley ha già promosso George Russell dalla Williams, ma ha senso responsabilizzare al suo primo anno in un top team il 23enne pilota di King’s Lynn, promuovendo al suo fianco il terzo pilota (e campione della Formula E) Nick De Vries, al suo debutto in Formula 1, avendo così due piloti di fatto inesperti nel primo anno delle nuove monoposto a effetto suolo?
L’ipotesi più plausibile, nel caso di un eventuale ritiro di Hamilton, potrebbe vedere il ritorno (per un anno) di Valtteri Bottas in Mercedes per il Mondiale 2022, con De Vries spostato momentaneamente in Alfa Romeo al posto di Bottas. Sempre ammesso e concesso che Hamilton si ritiri.

L’auspicio, forte e sincero, è che Hamilton, una volta smaltita la delusione, possa ripensare alla sua decisione e proseguire in Formula 1, in modo non solo da rappresentare un prezioso punto di riferimento per il suo neo compagno di squadra George Russell, ma anche e sopratutto per rilanciare la sua sfida mondiale a Max Verstappen, con la speranza di poter vedere dei nuovi duelli tra due piloti capaci di far innamorare di loro il Circus e tutti gli appassionati.

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