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F1 Qatar: Hamilton in pole. Verstappen, Bottas e Sainz convocati dai commissari© Getty Images

F1 Qatar: Hamilton in pole. Verstappen, Bottas e Sainz convocati dai commissari

L’eptacampione del mondo conquista la sua 102° pole in carriera davanti al rivale olandese e al compagno di squadra Bottas, convocati assieme al ferrarista Sainz dalla Direzione Gara per non aver rallentato in regime di doppia bandiera gialla

20.11.2021 ( Aggiornata il 20.11.2021 22:24 )

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Una prova di forza. Su un circuito che sulla carta doveva esaltare le caratteristiche della Mercedes W12, brilla la stella di Lewis Hamilton, che sul circuito di Losail conquista la pole position del Gp del Qatar, ventesima prova del Mondiale 2021 di Formula 1. Il pilota inglese dopo aver entusiasmato i tifosi nella precedente gara in Brasile conferma anche in Qatar il suo ottimo stato di forma, risultando l’unico a scendere sotto il minuto e 21 secondi (1’20”827) infliggendo dei distacchi piuttosto pesanti ai suoi avversari, a cominciare da Max Verstappen, secondo e staccato di ben 455 millesimi da Hamilton, che testimoniano più di qualunque parola come il campione inglese e la sua W12 siano su questa pista l’accoppiata da battere. Elemento, questo, da rimarcare molto bene, se consideriamo che in Qatar la Mercedes ha deciso di montare sulla monoposto di Hamilton il motore endotermico che aveva debuttato in Turchia, risparmiando l’unità endotermica che aveva debuttato lo scorso fine settimana in Brasile per le ultime due gare della stagione (Arabia Saudita e Abu Dhabi). Proprio per questo, può essere quasi considerato come una delusione il terzo posto di Valtteri Bottas (staccato 651 millesimi da Lewis), che, dopo aver fatto segnare il miglior tempo sia in FP2 che in FP3, aspirava quanto meno a un posto in prima fila. Invece, qualcosa non deve essere andato per il verso giusto, e a raccontarlo è stato proprio il pilota finlandese al termine delle qualifiche, raccontando che mentre nella giornata di ieri si trovava perfettamente a suo agio con la sua monoposto, oggi ha avvertito quasi una mancanza di velocità, sostenendo di aver faticato in qualifica sopratutto in curva 1, non riuscendo a preparare adeguatamente le gomme.

Bottas però, al pari di Max Verstappen e di Carlos Sainz Jr, prima di disputare la gara, dovrà recarsi dai commissari per motivare il mancato rispetto delle bandiere gialle nel finale di qualifica.

Verstappen, Bottas e Sainz convocati dai commissari

Come in Brasile, anche in Qatar solamente a pochissime ore dal via della gara sarà possibile capire come e se cambierà la griglia di partenza della corsa, in programma domani alle 15 (ora italiana) sul circuito di Losail. Dopo aver convocato per le 11 (ora italiana) di domattina Max Verstappen, è di poco fa la notizia della convocazione da parte della Direzione Gara di Carlos Sainz Jr (Ferrari) alle 11:30, e di Valtteri Bottas (Mercedes) alle 11:45.

L’episodio che potrebbe portare la Direzione Gara a penalizzare questi piloti (mancato rispetto della doppia bandiera gialla per Verstappen, della singola bandiera gialla per Bottas e per Sainz) si verifica sul finire della Q3, con l’Alpha Tauri di Pierre Gasly (autore di un’ottima qualifica conclusa in quarta posizione) che dopo essere andata sui cordoli (più alti rispetto a quelli usati nella gara del Motomondiale qui disputata, e che nelle sessioni di prove libere non hanno mancato di provocare danni a numerose monoposto sul fondo) perde una parte della sua ala anteriore, la quale prima di staccarsi per via delle vibrazioni finisce con l’andare sotto la monoposto tagliando la gomma anteriore destra.

Inevitabile, in questi, casi, l’esposizione della doppia bandiera gialla, che impone ai piloti di rallentare non appena vadano ad affrontare il settore oggetto della segnalazione da parte dei commissari di pista (in questo caso il terzo settore). Se Vettel (buon decimo al volante dell’Aston Martin) e Alonso puntualmente rallentano, Valtteri Bottas, Max Verstappen e Carlos Sainz Jr non lo fanno del tutto, con l’olandese che alla fine è stato l’unico a migliorare il proprio tempo, seppur rimanendo staccato 455 millesimi da Hamilton.

Anche le riprese televisive non hanno del tutto aiutato ad avere un’idea chiara dell’episodio: se la grafica televisiva per ben due volte ha segnalato per pochi istanti (sette secondi in totale) la bandiera gialla dando poi luce verde per la ripresa regolare della qualifica, dalle immagini si vede infatti all’altezza dell’ultima curva al momento del passaggio della Red Bull di Max Verstappen sulla sinistra un commissario esporre la bandiera gialla, mentre sulla destra si intravvede poco dopo il pannello luminoso collegato alla Direzione Gara indicare luce verde. Nell’immediato post qualifica si è quasi pensato che il commissario avesse commesso un errore, continuando a sventolare la bandiera gialla nonostante il segnale della bandiera verde, con Bottas e Verstappen che sui volanti non avevano ricevuto alcuna comunicazione di pericolo in pista.
Invece, intorno alle 19 ora italiana la Direzione gara ha emesso un primo comunicato per convocare domani mattina alle 11 Verstappen, a cui poi sono seguiti quasi un’ora dopo degli altri comunicati per convocare sia Bottas che Sainz per motivare il mancato rispetto in pista delle bandiere gialle al momento del problema occorso a Gasly, parcheggiato in quel tratto di pista. Se è vero che in Messico proprio il non aver rispettato la doppia bandiera gialla aveva privato nel 2019 Verstappen di una pole position guadagnata sul campo, in questo caso la confusione tra l’esposizione della bandiera gialla sventolata dal Commissario e i led luminosi della Direzione gara che indicavano il verde potrebbe essere una buona difesa per il pilota olandese (che dei tre piloti è quello che rischia una penalità maggiore) in un weekend in cui la Red Bull è sembrata essere tecnicamente in difficoltà nei confronti della Mercedes, su una pista che a dire il vero mal si adattava alla RB16B, come si evince anche dall’eliminazione in Q2 di Sergio Perez (undicesimo) e in seria difficoltà anche con la gomma soft. Come ha dichiarato al termine delle qualifiche il pilota messicano, alla Red Bull mancava grip sopratutto all’inizio del giro, e nel tentativo di trovare aderenza le gomme si sono addirittura surriscaldate, finendo con l’usurarle troppo nel primo settore.

Mercedes-Red Bull: una guerra di nervi

Una guerra sempre più psicologica, fatta di proteste e contro proteste. A tre gare dalla conclusione del Mondiale, tra Mercedes e Red Bull lo scontro (dentro e fuori la pista) è sempre più rovente. Dopo la bocciatura della richiesta di revisione in merito alla strenua difesa di Verstappen ai danni di Hamilton in Brasile (48° Giro), il team campione del mondo è seriamente infastidito dal perdurare del malfunzionamento al DRS che dalla gara di Austin sta affliggendo la scuderia di Milton Keynes e non esclude prima o poi la possibilità di una protesta ufficiale alla Federazione. D’altro canto, però,la stessa Red Bull sembra intenzionata a mettere sotto torchio la Mercedes W12 per una sospetta flessione del profilo inferiore dell’ala posteriore, la quale genererebbe un evidente vantaggio in fatto di resistenza all’avanzamento e al contempo di velocità di punta sopratutto in rettilineo. Al momento nessuna tra Mercedes e Red Bull ha ancora presentato una protesta ufficiale non avendo delle certezze assolute in merito ai propri sospetti di irregolarità dell’avversario.

Ferrari: Sainz settimo, Leclerc tredicesimo

Un weekend più difficile del previsto. Che sulla carta la pista di Losail mal si adattava alle caratteristiche della Ferrari SF21 e potesse essere più congeniale a quelle della McLaren motorizzata Mercedes era lecito immaginarselo. Mai però nessuno si sarebbe immaginato una Rossa eliminata al termine della Q2, con Charles Leclerc addirittura tredicesimo. Le Qualifiche del Gp del Qatar confermano le difficoltà della Rossa sulla pista di Losail, con Carlos Sainz Jr che riesce a qualificarsi in Q3 mantenendo la gomma media e che nell’ultima fase della qualifica deve accontentarsi del settimo posto finale, evidenziando però un buon feeling con la pista. Un risultato, quello dello spagnolo, su cui pende la spada di Damocle relativa alla convocazione in merito al mancato rispetto della bandiera gialla al termine della Q3 in seguito al dechappamento della gomma anteriore destra occorso a Gasly.

A conferma della difficile giornata della Ferrari a Losail, bisogna registrare l’eliminazione in Q2 con il tredicesimo tempo di Charles Leclerc. Se l’onboard dell’ultimo giro lanciato in Q2 non sembrava evidenziare degli errori significativi da parte del monegasco, il quale pur compiendo le stesse linee di Sainz aveva accusato una perdita di tre decimi nel primo settore e di un decimo nel secondo settore rispetto al compagno di squadra, i controlli più approfonditi sulla monoposto effettuati nel corso della serata hanno evidenziato una lesione al telaio dovuta probabilmente a un passaggio troppo duro sui cordoli in Q1, che obbligheranno i meccanici del Cavallino a sostituire l’intero telaio, con il serio rischio per Charles, qualora la tempistica dovesse risultare più lunga del previsto, di partire dalla pitlane.

Le qualifiche degli altri

Una piacevole conferma. L’AlphaTauri in queste ultime gare di campionato conferma la sua crescita, con Pierre Gasly quarto (nonostante il dechappamento della gomma anteriore destra di cui abbiamo già accennato) e Yuki Tsunoda ottavo, a conferma del buon feeling della monoposto di Faenza con il circuito di Losail.

Qualifica positiva anche per l’Alpine, che, oltre al nono posto di Esteban Ocon, deve registrare il quinto posto di Fernando Alonso che su una pista inedita per tutti come quella di Losail grazie alla sua esperienza e alle sue doti velocistiche conquista grazie al quinto posto il miglior risultato stagionale in qualifica dal suo rientro in Formula 1.

Qualifica in chiaro scuro per la McLaren: se Daniel Ricciardo partirà solo quattordicesimo alla spalle della Ferrari di Charles Leclerc, decisamente meglio ha fatto Lando Norris, autore del sesto tempo in qualifica, subito davanti alla Ferrari dell’ex compagno di squadra Carlos Sainz Jr, e soddisfatto per i miglioramenti fatti sulla sua monoposto dalla FP3 alle qualifiche.

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