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Ascari e la prima vittoria ufficiale in Formula 1

Ascari e la prima vittoria ufficiale in Formula 1

Il 29 Luglio 1951 il pilota milanese si aggiudica il Gp di Germania corso sul leggendario circuito del Nürburgring.

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Un duello emozionante, intenso, durato fino all’ultima gara. Tra gli aspetti che hanno caratterizzato il Mondiale di Formula 1 1951 (in quella che sarebbe stata la seconda stagione del Circus) un capitolo a parte lo merita senza ombra di dubbio la lotta per la conquista del titolo iridato tra il pilota argentino dell’Alfa Romeo, Juan Manuel Fangio, e il pilota milanese della Ferrari, Alberto Ascari.

Dopo che la prima storica edizione del Mondiale di Formula 1 disputata nel 1950 aveva visto il dominio dell’Alfa Romeo (vincitrice del titolo con Nino Farina) dotata di motori compressi, la stagione 1951 vede la Ferrari portare in pista in versione riveduta e corretta la Ferrari 375 F1 (che aveva già debuttato l’anno precedente in occasione dell’ultima gara del Mondiale, rappresentata dal Gp d’Italia, corso sul circuito di Monza), che presenta un motore aspirato da 4500 cm³ con 380 CV (contro i 330 CV portati in pista nel Settembre 1950 sul circuito brianzolo).
Se le prime gare di campionato vedono la vittoria dell’Alfa Romeo in Svizzera e in Francia con Fangio e in Belgio con Farina (in quella che sarà l’unica affermazione stagionale per il campione del mondo uscente), la Ferrari si classifica costantemente al secondo posto: in Svizzera con Taruffi (con Ascari sesto, reduce dalle ustioni riportate una settimana prima nel corso della gara di Formula 2 corsa a Genova in seguito all’esplosione del motore della sua monoposto che lo aveva costretto a ritirarsi quando era in testa alla corsa), mentre in Belgio e in Francia a salire sul gradino d’onore del podio è Ascari. Il tutto prima del Gp di Gran Bretagna, che l’11 Luglio 1951 vede a Silverstone la prima storica vittoria della scuderia di Maranello in Formula 1 con l’argentino Jose Froilan Gonzalez, e Fangio secondo.

Dopo quelle prime gare di campionato la Classifica Piloti vede in testa Fangio con 21 punti, seguito dal compagno di squadra Farina a quota 15, Villoresi (12), Gonzalez (11), e con Ascari (9), a pari punti con il pilota americano Lee Wallard, vincitore della 500 Miglia d’Indianapolis, gara all’epoca facente parte del Mondiale di Formula 1 alla quale non prendevano parte i team europei (così come i team americani partecipanti alla 500 Miglia non prendevano parte alle rimanenti gare europee facenti parte del Mondiale). Per Ascari con poco meno della metà dei punti di Fangio a tre gare dal termine del Campionato il Gp di Germania diventa a dir poco cruciale per rimanere in corsa per il Mondiale: nessuno può immaginare che grazie a quella gara sarebbe divenuto lui il rivale di Fangio per la lotta al titolo iridato.

La Formula 1 e il Gp di Germania 1951

Domenica 29 Luglio 1951, Circuito del Nürburgring. Per la prima volta la Formula 1 sbarca sul celebre circuito tedesco, lungo 22.810 Km, e costituito da ben 172 curve. Un’occasione unica non solo per una pista adatta a piloti dal cuore forte, ma anche per la stessa Germania, che torna così ad ospitare ufficialmente a livello mondiale una competizione motoristica dopo che nell’immediato Dopoguerra era stato vietato ai costruttori tedeschi di partecipare alle diverse competizioni legate al mondo del motorsport con conseguente abolizione delle gare motoristiche in terra teutonica fino al 1948 compreso. Favorite per la vittoria ancora una volta l’Alfa Romeo (che schiera tra le sue fila il campione del mondo uscente Nino Farina (numero 75), l’attuale leader del Mondiale Juan Manuel Fangio (76), Consalvo Sanesi (77) e il tedesco Paul Pietsch (78)) e la Ferrari, che conferma la line-up di piloti già vista nella vittoriosa gara di Silverstone, con Alberto Ascari (numero 71), Luigi Villoresi (72), Pietro Taruffi (73), e il vincitore del Gp di Gran Bretagna, l’argentino Jose Froilan Gonzalez, con il numero 74.
Già a metà della prima sessione di prove libere assistiamo al primo colpo di scena del fine settimana: Sanesi decide, infatti, di lasciare l’Alfa Romeo e di non correre la gara. A prendere il suo posto sarà Felice Bonetto, che manterrà ovviamente il numero 77.
Le qualifiche dimostrano come il circuito ben si adatta alle caratteristiche della Ferrari 375 F1, con Alberto Ascari che ottiene la sua prima pole position in carriera con il tempo di 9'55”8, seguito dal compagno di squadra Froilan Gonzalez in 9'57”5. A completare la prima fila l'Alfa di Fangio in 9'59”0. In seconda fila al quarto posto l'Alfa Romeo di Nino Farina in 10'01”1; a seguire le Ferrari di Villoresi (10'06”6) e di Taruffi (10'12”9) e l'altra Alfa Romeo di Paul Pietsch (10'15”7).

Al via l'Alfa di Farina dalla quarta posizione scatta meglio dei principali avversari e conquista la testa della corsa, seguito dal compagno di squadra Fangio, e dalle Ferrari di Alberto Ascari e di Froilan Gonzalez. Il passo di Farina non è però all’altezza dei piloti principali che lo seguono, e così già nel corso del primo giro verrà superato rispettivamente da Fangio, Ascari e Gonzalez. Nel corso del secondo giro Pitsch (partito quinto) va in testacoda: per fortuna riesce a ripartire, ma si trova in ultima posizione.
La prima metà di gara ci mostra non solo il buon passo gara della Ferrari che, con Ascari giro dopo giro si riavvicina sempre più a Fangio, arrivando intorno all’ottava tornata a pochi decimi dall’argentino per poi superarlo, ma anche le difficoltà dell’Alfa Romeo. La casa del Biscione, infatti, a parte Fangio, vede nel corso di poche tornate fermarsi i suoi piloti o per problemi tecnici (Farina al quarto giro per surriscaldamento, Bonetto al decimo giro per un problema al magneto), o per un incidente, come avviene all'undicesimo giro per Pietsch.

La gara vive sostanzialmente dell'attesissimo duello in testa tra Ascari e Fangio, con la monoposto della scuderia di Maranello che può contare anche sul fatto di necessitare di un pit stop in meno rispetto alla concorrenza. Comprensibile, quindi, la scelta del pilota argentino dell'Alfa (tornato in testa una volta che anche Ascari ha effettuato la sua prima sosta) di aumentare il proprio vantaggio rispetto all'avversario in modo tale, al momento della sosta supplementare, di poter tornare davanti al pilota milanese della Rossa. Strategia che non funziona, con Ascari che conquista la testa della gara. Nelle ultime tornate, però, un colpo di scena sembra cambiare l'esito della corsa: a causa di un problema a una gomma, il pilota milanese della Ferrari è costretto a fare una sosta supplementare ai box. Tutto sembrerebbe propendere a favore di Fangio, ma già da alcuni giri il motore dell'Alfa dell'argentino non sta girando con lo stesso ritmo d'inizio gara. Ascari può così effettuare con relativa tranquillità questo pit stop imprevisto ed andare a vincere la corsa con 30”5 di vantaggio sull'Alfa Romeo di Fangio, con la Ferrari che posta a casa anche il terzo, quarto e quinto posto rispettivamente con Gonzalez (staccato di 4'39”099 dal compagno di squadra Ascari) Villoresi (staccato di 5'50”200), e Taruffi (staccato di 7'49”100).
Per Ascari si tratta della prima vittoria ufficiale in una gara valida per il Mondiale di Formula 1, dopo aver vinto l'anno prima (per la precisione il 29 Ottobre 1950) il Gp di Penya Rhin disputato sul circuito di Pedralbes, in Spagna, e il VI Gran Premio di Sanremo il 22 Aprile 1951 sul circuito di Ospedaletti. Gare, entrambe, disputate con monoposto di Formula 1, ma non valide ai fini del Mondiale.

Così la Settimana Incom 00630 dell'8 Agosto 1951 (sotto riportata) celebra la vittoria di Alberto Ascari.

Con la vittoria ottenuta in Germania, Ascari risale a quota 17 punti, con Fangio in testa con 27 punti (anzi 28 considerando il punto aggiuntivo assegnato all'argentino per il giro più veloce, effettuato in 9'55”800), riaprendo così la lotta per il Mondiale di Formula 1 a due gare dal termine (Monza e Pedralbes), che avrebbero visto ancora una volta i due rivali grandi protagonisti.

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