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Monza 2015: il primo podio di Casa per Seb. Quello che lui stesso ha definito il "più bello di sempre".© Getty Images

Vettel e l'addio alla Ferrari

Il campione tedesco di Heppenheim e la Ferrari in un comunicato diffuso dalla scuderia di Maranello hanno annunciato la loro separazione al termine della stagione 2020.

12.05.2020 ( Aggiornata il 12.05.2020 19:18 )

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Una storia d'amore arrivata al suo capitolo finale. Nonostante a inizio anno sembrasse quasi scontato un rinnovo contrattuale, Sebastian Vettel e la Ferrari si saluteranno al termine della stagione 2020. Ad annunciarlo è stata la stessa scuderia di Maranello attraverso un comunicato diffuso poche ore fa sul proprio sito internet. Una decisione difficile da prendere, ma presa in comune accordo con il pilota tedesco.

“Abbiamo preso questa decisione insieme a Sebastian- spiega il Team Principal Mattia Binotto nel comunicato stampa Ferrari- e riteniamo che sia la miglior soluzione per entrambe le parti. Non è stato un passo facile da compiere, considerato il valore di Sebastian, come pilota e come persona. Non c’è stato un motivo specifico che ha determinato questa decisione bensì la comune e amichevole constatazione che è arrivato il momento di proseguire il nostro cammino su strade diverse per inseguire i nostri rispettivi obiettivi.
Sebastian è già entrato nella storia della Scuderia – con 14 Gran Premi conquistati è il terzo pilota più vittorioso ed è già quello che ha ottenuto il maggior numero di punti iridati – e nelle cinque stagioni fin qui disputate con noi è salito tre volte sul podio del Campionato Piloti, contribuendo in maniera decisiva alla costante presenza della squadra tra le prime tre della classifica Costruttori.

A nome di tutta la Ferrari voglio ringraziare Sebastian per la sua grande professionalità e l’umanità dimostrate in questi cinque anni, nei quali abbiamo condiviso tanti momenti importanti. Insieme non siamo ancora riusciti a vincere un titolo iridato che per lui sarebbe il quinto ma siamo convinti che in questa anomala stagione 2020 riusciremo a toglierci ancora tante soddisfazioni”.

Nelle settimane scorse più volte la stampa tedesca aveva ipotizzato che le difficoltà alla base del rinnovo contrattuale tra Sebastian Vettel e la Ferrari potessero in qualche modo essere legate o alla durata del contratto proposto (annuale invece di pluriennale) o a una questione di carattere economico. Ipotesi, queste, che nel comunicato diffuso da Ferrari, il quattro volte campione tedesco respinge al mittente, sottolineando che gli aspetti economici non hanno influito nel prendere questa decisione, quanto la mancanza di una perfetta sintonia oltre il 2020.

“Il mio rapporto con la Scuderia Ferrari terminerà alla fine del 2020. In questo sport per riuscire ad ottenere il massimo bisogna essere in perfetta sintonia ed io e la squadra abbiamo realizzato che non esiste più una volontà comune di proseguire insieme oltre la fine di questo campionato. In questa comune decisione non entrano in alcun modo in gioco aspetti economici: non è il mio modo di ragionare quando si fanno certe scelte e non lo sarà mai. (…) La Scuderia Ferrari ha un posto speciale nella Formula 1 e le auguro tutto il successo che merita. Infine, voglio ringraziare tutta la famiglia Ferrari e, soprattutto, i suoi tifosi sparsi in tutto il mondo per il sostegno che mi hanno dato in questi anni. Il mio immediato obiettivo sarà quello di chiudere nella miglior maniera possibile questa lunga storia con la Ferrari cercando di condividere insieme ancora dei bei momenti, come i tanti già vissuti in passato”.

GLI ANNI DI VETTEL IN FERRARI E IL RAPPORTO CON LECLERC.

Una storia d'amore, quella tra Sebastian Vettel e la Ferrari, che comincia il 20 Novembre 2014, quando il quattro volte campione del mondo tedesco lascia la Red Bull a favore della scuderia di Maranello al termine di una stagione piuttosto travagliata sia per la scuderia di Milton Keynes (che con il passaggio dai motori aspirati a quelli turbo-ibridi ha perso la sua superiorità tecnica a beneficio della Mercedes), sia per lo stesso pilota tedesco (laureatosi un anno prima per la quarta volta campione del mondo, e in difficoltà nel confronto interno con il neo arrivato Daniel Ricciardo). Da qui la decisione di cambiare aria e di sposare la causa della Ferrari, con l'auspicio di poter riportare il titolo iridato a Maranello, come fece anni prima il suo idolo e grande amico Michael Schumacher. Il periodo, però, in casa Ferrari non è dei migliori: il 2014, infatti, era stata un'annata piuttosto deludente per la squadra che aveva visto solamente due podi in Cina e in Ungheria con Fernando Alonso (in partenza verso la McLaren), e le dimissioni dopo il Gp del Bahrain dello storico Team Principal Stefano Domenicali (a cui era subentrato in Cina Marco Mattiacci, sostituito poi al termine della stagione da Maurizio Arrivabene) oltre all'addio dopo 23 anni di Luca Cordero di Montezemolo, sostituito dal compianto Presidente FIAT Sergio Marchionne.

Eppure nonostante questo, il 2015 vedrà Vettel conquistare al debutto in Australia grazie al terzo posto dietro alle Mercedes di Lewis Hamilton e di Nico Rosberg il primo di 13 podi, tra i quali figurano tre vittorie rispettivamente in Malesia, Ungheria e Singapore. Se il 2016 si rivelerà avaro di successi a conferma che il gap con Mercedes non era stato ancora del tutto azzerato, il 2017 e il 2018 ci regalano un Sebastian Vettel che resterà in corsa fino a due gare dal termine per il titolo mondiale, conquistato in entrambi i casi dal pilota inglese della Mercedes Lewis Hamilton.

L'incidente a Singapore nel 2017: nonostante i problemi nelle libere, riesce, nelle qualifiche a conquistare la terza pole stagionale, con Hamilton che parte solo quinto. Alla partenza del Gp è però protagonista di un incidente con il compagno Räikkönen e Verstappen, in cui tutti e tre sono costretti al ritiro.

Se nel 2017 a condannare Sebastian purtroppo sono alcuni inconvenienti tecnici patiti tra Malesia e Giappone (associato al grave errore al via a Singapore, quando il tedesco coinvolge in un incidente sia la monoposto gemella dell'amico Kimi Raikkonen, che la Red Bull di Max Verstappen, mettendo così fine alla gara di tutti e tre), nel 2018 dopo una prima parte di campionato a dir poco ineccepibile grazie a una monoposto particolarmente competitiva quale la SF71-H, a condizionare pesantemente la lotta al titolo sono una serie di gravi errori commessi da Sebastian in Germania (sul bagnato), in Italia, in Giappone e negli Usa (caratterizzati questi ultimi tre da un'eccessiva resistenza in difesa, o da un'eccessiva aggressività nell'attaccare il pilota che lo precede che portano il campione tedesco a girarsi in testacoda, rovinando così la propria gara), associati a un pacchetto aerodinamico introdotto dalla squadra a Singapore che si rivelerà poco performante.

Nel 2019 Vettel punta ancora una volta a sfidare Hamilton per la conquista del titolo iridato, ma al posto di Kimi Raikkonen (passato in Alfa Romeo) al suo fianco in Ferrari può contare sul giovane pilota monegasco Charles Leclerc, talento della Ferrari Driver Academy promosso in Rosso dopo la buona stagione d'esordio in Formula 1 al volante dell'Alfa Romeo Sauber. Se sul fronte titolo la battaglia sarà fin da subito persa con la Mercedes che dominerà di fatto la stagione grazie a una monoposto capace di generare il corretto carico aerodinamico a differenza di una SF-90 molto performante in rettilineo ma in seria difficoltà in curva e nei tratti lenti, anche sul fronte interno dopo le prime gare di apprendistato sarà Leclerc a prevalere nel confronto con Vettel concludendo la stagione davanti al quattro volte campione del mondo in quarta posizione, ottenendo tra le altre cose due vittorie (Belgio e Italia) contro la sola conquistata dal tedesco a Singapore, e 7 pole position (Bahrain, Austria, Belgio, Italia, Singapore, Russia e Messico) contro le due di Sebastian (Canada e Giappone), Non sono mancati momenti di frizione culminati nelle qualifiche del Gp d'Italia (con Vettel che accuserà Leclerc di non avergli dato la scia nel tentativo finale), e nel Gp del Brasile (con un contatto che metterà fine alla gara di entrambi), ma alla fine il rapporto tra i due è rimasto sempre all'insegna della stima e del rispetto reciproco grazie al Team Principal Mattia Binotto (subentrato a inizio 2019 al posto di Arrivabene), pronto a intervenire qualora le circostanze lo richiedessero.

VETTEL E IL SUO FUTURO IN FORMULA 1.

Resta da capire allo stato attuale quale sarà il futuro di Sebastian Vettel in Formula 1, una volta conclusa la stagione 2020. In un primo momento si era parlato di un interessamento della McLaren nei suoi confronti alla luce dell'amicizia esistente tra il campione tedesco e il Team Principal Andreas Seidl, che conosce Sebastian dai tempi della BMW (primo team in cui il campione di Heppeneheim ha corso in Formula 1), ma la notizia sembrerebbe non trovare conferma, in quanto qualora Carlos Sainz dovesse sbarcare a Maranello proprio per sostituire Vettel, la scuderia di Woking sarebbe seriamente intenzionata ad ingaggiare Daniel Ricciardo, destinato a lasciare a fine stagione la Renault, la quale, con la presenza di Alain Prost come punto di riferimento, potrebbe essere la scelta al momento unica e prioritaria per Sebastian.

Esiste, però, un altro scenario, piuttosto caldeggiato in queste ore dai media tedeschi: il ritiro a fine stagione. Uno scenario, che si può leggere in alcune dichiarazioni rilasciate nel comunicato odierno Ferrari da Sebastian Vettel.

“Quello che è accaduto in questi ultimi mesi ha portato tanti di noi a fare delle riflessioni su quelle che sono davvero le priorità della vita: c’è bisogno di immaginazione e di avere un nuovo approccio a una situazione che è mutata. Io stesso mi prenderò il tempo necessario per riflettere su cosa sia realmente essenziale per il mio futuro.”

Un futuro che fino a fine anno ha le sembianze della Ferrari, con Sebastian che siamo certi non esiterà a dare tutto se stesso per cercare di portare il titolo iridato a Maranello, Un sogno, che aveva sin da quando era bambino, e che in lui crebbe una volta di più quando incontrò a otto anni il proprio idolo, di cui aveva i poster in camera, al volante di quella macchina rossa che lui sognava un giorno di poter guidare. Un idolo di nome Michael Schumacher.

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