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Guida alla F1 2020© LaPresse

Guida alla F1 2020

Dalle novità regolamentari alla griglia di partenza del campionato al termine dei test precampionato, dal ritorno dei caschi personalizzati al calendario della stagione e di conseguenza alla copertura televisiva dei Gp: a pochi giorni dall'inizio del Mondiale torna puntuale il nostro vademecum sulla stagione 2020.

12.03.2020 ( Aggiornata il 12.03.2020 10:54 )

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Una stagione interlocutoria, in attesa della rivoluzione regolamentare prevista per il prossimo anno. La Formula 1 riparte dall'Australia per festeggiare il suo 70° compleanno, ma l'atmosfera è diversa da quella che compete a una festa. Da una parte la profonda paura legata al Coronavirus (con la seconda gara stagionale in Bahrain che si correrà a porte rigorosamente chiuse, con il Vietnam ancora in forse, e con la Cina rinviata a data da destinarsi (si sussurra il 22 Novembre nella settimana che divide il Gp del Brasile dall'ultima gara stagionale ad Abu Dhabi)), dall'altra l'accordo tra la FIA e la Ferrari che, come abbiamo già raccontato in questi giorni, ha portato le sette squadre non motorizzate dalla scuderia di Maranello a contestare la decisione.

Provando però a concentrarci solo e unicamente su quanto visto in pista nel corso delle due sessioni di test precampionato, la sensazione che si prospetta è quella di un campionato ancora più equilibrato rispetto alle passate stagioni, con Mercedes e Red Bull pronte a darsi battaglia, con una Ferrari meno veloce in rettilineo ma con il giusto carico aerodinamico in curva, e con una Racing Point autentica sorpresa dei test con una monoposto molto simile alla Mercedes W10 della passata stagione.
Tanti elementi che rendono la stagione che sta per cominciare a dir poco appassionante, ma, come dicevamo all'inizio, con la spada di Damocle della rivoluzione 2021, che vedrà anche tra le altre cose il debutto del budget cup. Alla luce di questo, prepariamoci ad assistere a una parte di campionato piuttosto scoppiettante in cui tutte le squadre daranno il massimo salvo poi (nel caso di un progetto di monoposto sbagliato) reindirizzare tutto o quasi il budget destinato allo sviluppo della monoposto 2020 su quella 2021. Una monoposto da non sbagliare per nessun motivo.

LA GRIGLIA DI PARTENZA DEL CAMPIONATO.

Un duello che almeno nella primissima fase di campionato vedrà come protagoniste Mercedes e Red Bull, con la Ferrari a inseguire, con l'auspicio però, in occasione dello sbarco della F1 in Europa, di poter tornare ad essere protagonista. Questo è sostanzialmente quello che ci hanno raccontato le due sessioni di test precampionato, che ci hanno mostrato una Red Bull estremamente performante sul giro secco (con Verstappen che nell'ultimo giorno di test non ha esitato a rallentare sul rettilineo del traguardo per non realizzare il giro più veloce, e così mostrare tutto il potenziale della sua monoposto), ma anche in simulazione gara. Una monoposto, la RB16, che obiettivamente parlando, fa molto paura, in virtù della sua capacità di generare un pregevole carico aerodinamico associato a una buona potenza (ulteriormente incrementata rispetto allo scorso anno) della power unit Honda.

Detto questo, non possiamo non mettere tra i favoriti al titolo la Mercedes, che con la nuova nata, la W11 ha dimostrato di essere molto veloce sul giro secco, ma al contempo ha anche denotato qualche problema di troppo sul fronte dell'affidabilità. In sei giorni di test, infatti, ben cinque sono le power unit della Stella a tre punte ad aver avuto dei cedimenti (3 sulla Williams, 2 nel team campione del mondo) dovuti in due occasioni a un problema di matrice elettronica, e nei restanti casi a problemi legati alla lubrificazione. Proprio a causa di questi problemi (di cui filtravano già alcune voci nel corso dell'inverno) nell'ultima giornata di test il team campione del mondo non ha potuto effettuare la simulazione di gara preferendo fare dei brevi stint in cui è stata aumentata la quantità di olio a disposizione del motore per evitare ulteriori rotture.
Naturalmente in Mercedes stanno già lavorando per risolvere questo problema, limitato solamente a quelle monoposto che quest'anno hanno presentate delle fiancate talmente rastremate che non consentono di far confluire verso il motore la giusta quantità d'aria per non surriscaldarsi (non è un caso se la Racing Point con fiancate meno rastremate non abbia accusato il benchè minimo problema con la power unit Mercedes), ma non è al contempo da escludere che il team campione del mondo e la Williams affrontino le prime gare con meno cavalli per evitare ulteriori rotture di motore.

Un altro spunto di riflessione, sempre in casa Mercedes, riguarda l'utilizzo del sistema DAS, di cui abbiamo già parlato nelle scorse settimane. Bottas vorrebbe utilizzarlo a Melbourne, Hamilton (in scadenza di contratto, ma seriamente intenzionato a rinnovare con Mercedes) non ne è ancora convinto, e poi sullo sfondo resta la questione della sua legalità. La Federazione, pur considerandolo valido per la stagione in corso, lo ha bandito a partire dal prossimo anno, e in queste ore secondo quanto riporta Motorsport.com Red Bull e Ferrari avrebbero chiesto chiarimenti alla Federazione sostenendo l'irregolarità della soluzione. Non solo: nei giorni scorsi Helmut Marko a nome della Red Bull ha fatto chiaramente sapere di non considerare il sistema conforme al Regolamento, motivo per il quale in caso di utilizzo del DAS la scuderia di Milton Keynes non esiterà a presentare una protesta ufficiale.

Dietro Mercedes e Red Bull troviamo in questo momento la Ferrari, con una monoposto, la SF1000, che ha sicuramente risolto in buona parte i problemi di carico aerodinamico presenti lo scorso anno (con i test che hanno evidenziato una buona capacità della macchina nell'affrontare le curve a medio-alta velocità, ma anche qualche problema nelle curve a bassa velocità), ma che al contempo in rettilineo ha perso buona parte della velocità che presentava la SF90, risultando più lenta. Certo, nei test la mappatura del motore non è stata particolarmente spinta, per cui è logico prevedere sin dalle prime qualifiche un deciso incremento di velocità, ma la sensazione che prevale dopo aver visto i test è quella di una monoposto che allo stato attuale presenta troppo drag, giustificando così in parte la sua lentezza in rettilineo. Detto questo, se da una parte il Team Principal Mattia Binotto ha dichiarato che in questo momento la Rossa non è in grado di lottare per vincere (non a caso si parla di una evoluzione della macchina per il Gp di Spagna), non è neanche da escludere il fatto che a Melbourne la SF1000 si possa comportare piuttosto bene, vista l'assenza di rettilinei particolarmente significativi, per poi soffrire un po' di più in Bahrain e Vietnam.
Contestualmente a tutto ciò, in casa Ferrari si comincia a pensare al pilota che dal prossimo anno affiancherà Charles Leclerc in Rosso. Allo stato attuale nonostante le ipotesi Ricciardo-Sainz-Giovinazzi, la riconferma di Sebastian Vettel (chiesta in queste ultime ore dal pilota monegasco) sembra essere l'opzione favorita.

La lotta al quarto posto, in questo momento, vede favorita la Racing Point (contestata per aver presentato una monoposto quasi del tutto identica alla Mercedes W10 della passata stagione) davanti a McLaren e Renault (con Esteban Ocon al rientro in F1 al fianco di Daniel Ricciardo dopo l'anno di pausa trascorso come terzo pilota Mercedes), ma la domanda che tutti si pongono è se la squadra di Lawrence Stroll pur contando sulla galleria del vento Mercedes a Brackley sarà o meno in grado di assicurare un costante sviluppo della monoposto nel corso della stagione. Dall'esito di questa domanda dipenderà la lotta per il quarto posto.

Leggermente più staccata sembra in questo momento l'Alpha Tauri, anche se in certi frangenti la scuderia ex Toro Rosso sia con Gasly che con Kvyat ha dimostrato delle buone cose durante i test. Non è da escludere che l'AP01 che gode del retrotreno della Red Bull RB15 possa crescere nel corso della stagione, arrivando a lottare per il sesto posto in Classifica Costruttori.

Più distanziate sembrano essere Haas e Alfa Romeo, con la squadra americana guidata da Gunther Steiner che non sembra aver risolto i problemi visti lo scorso anno, mentre la scuderia di Hinwil guidata da Frederic Vasseur pur facendo delle buone simulazioni sul giro secco (che hanno consentito con la mappatura più spinta del motore a Kimi Raikkonen e al terzo pilota Robert Kubica di ottenere il miglior tempo di giornata) ha evidenziato dei seri problemi sul passo gara, confermando che c'è ancora tanto lavoro da fare.
Fanalino di coda allo stato attuale resta la Williams (che schiera al fianco del riconfermato George Russell il rookie Nicholas Latifi), anche se rispetto allo scorso anno bisogna dare atto al team di Grove di aver fatto un grandissimo lavoro, presentando una monoposto molto più guidabile, e sopratutto molto più vicina a Haas e Alfa Romeo. Non è da escludere un'ulteriore crescita nel corso della stagione.

LE MODIFICHE AL REGOLAMENTO TECNICO.

In attesa della rivoluzione regolamentare prevista per il 2021, anche in questa stagione di transizione ci saranno alcune piccole novità degne di nota.
Per evitare delle possibili forature, i profili delle ali anteriori dovranno terminare con 50mm di fibra di carbonio e non più in metallo. Per quanto riguarda le brake duct (i condotti che servono per far raffreddare i freni) dovranno essere progettate dalle singole squadre, e non acquistate da altri team.
Aumentano le MGU-K a disposizione dei singoli piloti, in corrispondenza all'aumento delle gare: dalle due a disposizione lo scorso anno, si passa alle tre previste quest'anno.
Diminuisce l'elettronica a disposizione dei piloti: al via dovranno gestire il 90% della potenza del motore con il paddle della frizione che dovrà essere in modalità pull-type.
Debutta il secondo flussometro, voluto e tarato dalla Federazione per verificare la reale portata di benzina nei motori endotermici, e al contempo per verificare che i valori del primo flussometro (tarato dalle squadre) rispettino quanto stabilito dal Regolamento.
Diminuisce la quantità di benzina extra serbatoio: se nel 2019 erano consentiti due litri, da quest'anno si passa a 250 ml.

MODIFICHE AL REGOLAMENTO SPORTIVO.

Diverse novità per il campionato che sta per iniziare. Dopo un anno di esperimento è stata bocciata l'idea del pannello luminoso a scacchi: a indicare la fine della gara sarà solo e unicamente la classica bandiera a scacchi.
Come abbiamo già visto nell'arco dei test, le pinne (di dimensioni più ridotte rispetto allo scorso anno) dovranno limitarsi solo e unicamente ad ospitare il numero di gara del pilota.
Aumentano le ore di coprifuoco (il tempo in cui nelle giornate di giovedì e venerdì nei weekend di gara non è consentito ai meccanici di avvicinarsi alle monoposto, né di essere ai box): si passa delle otto ore del 2019 alle nove di quest'anno. Due le volte nell'arco della stagione in cui le squadre potranno infrangere il coprifuoco senza subire penalità.
In caso di partenza anticipata o di mancata effettuazione della pesa, i piloti subiranno penalità meno pesanti rispetto al passato (che consistevano nel drive through o Stop&Go nel caso del jump start, nella partenza dalla pit lane in caso di mancata pesa).
Novità, infine, anche per i piloti: da quest'anno potranno tornare liberi gara per gara di modificare il proprio casco.

LE GOMME PIRELLI.

In vista della rivoluzione regolamentare del 2021 (che porterà tra le altre cose all'adozione delle gomme a 18 pollici) all'unanimità tutte e dieci le squadre hanno deciso di confermare a fine stagione dopo i test di Abu Dhabi anche per quest'anno le mescole 2019 Pirelli bocciando quelle 2020 per via del minore grip, nonostante la temperatura d'esercizio fosse maggiore.
Guai, però, a pensare a un identico comportamento della mescola. Come annunciato nei giorni scorsi dal responsabile Motorsport Pirelli Mario Isola, in virtù della maggiore velocità delle monoposto 2020, le mescole 2019 presenteranno un aumento delle pressioni minime di gonfiaggio dei pneumatici rispetto allo scorso anno, con il rischio di un possibile aumento del degrado della gomma stessa.

IL CALENDARIO F1 2020.

22 gare, una in più dello scorso anno. Il calendario 2020 della Formula 1 ricalca in linea di massima quello della scorsa stagione ad eccezione del possibile debutto in Vietnam (ancora da confermare) previsto per il prossimo 5 Aprile, del ritorno dopo 35 anni del circuito di Zandvoort e di conseguenza del Gp di Olanda (3 Maggio) e della momentanea sparizione del Gp di Germania.
Questo al momento, il calendario della F1 2020: Australia (15 Marzo), Bahrain (22 Marzo), Vietnam (5 aprile, da confermare), Olanda (3 Maggio), Spagna (10 Maggio), Monaco (24 Maggio), Azerbaijan (7 Giugno), Canada (14 Giugno), Francia (28 Giugno), Austria (5 Luglio), Gran Bretagna (19 Luglio), Ungheria (2 Agosto), Belgio (30 Agosto), Italia (6 Settembre), Singapore (20 Settembre), Russia (27 Settembre), Giappone (11 Ottobre), Usa (25 Ottobre), Messico (1° Novembre), Brasile (15 Novembre), Abu Dhabi (29 Novembre).
Rinviato a data da destinarsi il Gp di Cina: allo stato attuale lo slot più probabile potrebbe essere quello del 22 Novembre, ma non ci sono ancora conferme ufficiali.
Incerta anche la situazione del Gp del Vietnam causa Coronavirus: in caso di annullamento della gara, in queste ore ha preso seriamente campo l'ipotesi di un doppio Gp in Bahrain, con la prima gara corsa sulla configurazione classica del circuito, e la seconda sulla configurazione usata dalle vetture Endurance che la F1 aveva già usato eccezionalmente nel 2010, e che aveva visto la vittoria di Fernando Alonso, all'esordio al volante della Ferrari.

I back to back presenti in calendario saranno ben 7 (Gp Australia-Bahrain, Gp Olanda-Spagna, Gp Azerbaijan-Canada, Gp Francia-Austria; Gp Belgio-Italia; Gp Singapore-Russia; Gp Usa-Messico), con il Gp degli Usa che contrariamente alla scorsa stagione tornerà ad essere disputato prima del Messico.

LA COPERTURA TELEVISIVA SU SKY E TV8.

Confermata anche quest'anno l'accoppiata televisiva SKY-TV8. 5 le dirette visibili anche in chiaro (Spagna, Monaco, Italia, Usa ed Abu Dhabi). Le rimanenti 17 gare saranno trasmesse in diretta esclusiva sui canali Sky Sport, e in differita integrale in chiaro su TV8.

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