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Qatar 2022, il declino dell'Europa media© Getty Images

Qatar 2022, il declino dell'Europa media

Bilancio del Mondiale arrivato agli ottavi di finale: troppe squadre del Vecchio Continente hanno deluso, anche fra quelle che hanno passato il turno. Mentre l'Asia ha fatto molto più del suo...

Stefano Olivari

03.12.2022 ( Aggiornata il 03.12.2022 22:29 )

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Qatar 2022 arrivato agli ottavi di finale permette e al tempo stesso impone un primo bilancio geopolitico-sportivo, con la solita avvertenza: in campo vanno squadre di 11 giocatori, facciamo anche 16, guidati da un allenatore, e non i movimenti calcistici, né tantomeno i popoli. La Germania è uscita dal Mondiale al primo turno, per la seconda volta consecutiva, per i tanti gol sbagliati con il Giappone e non perché il suo modello organizzativo sia da buttare. Se l’Italia non è stata in grado di qualificarsi non è certo perché la rosa a disposizione di Mancini fosse inferiore a quella di Galles e Danimarca.

Detto questo, siamo arrivati dall’alto del tabellone verso il basso ad Olanda-Stati Uniti, Argentina-Australia, Giappone-Croazia, Brasile-Corea del Sud, Inghilterra-Senegal, Francia-Polonia, Marocco-Spagna e Portogallo-Svizzera. Del fallimento di Germania e Belgio, che a differenza dei tedeschi ha anche giocato malissimo ed è al capolinea di un gruppo di altissimo livello, si è già detto e scritto tutto. A colpire è stato in generale il rendimento scadente, in rapporto al valore dei singoli, di quasi tutte le nazionali europee. Osceno il gioco mostrato da Galles, Danimarca e soprattutto Serbia, con Stojokovic per distacco peggior allenatore del torneo: nella decisiva partita con la Svizzera ha schierato una squadra iperoffensiva, come imposto dalle circostanze, ma senza nemmeno un incontrista a centrocampo. Senza contare la pessima gestione del gruppo. 5 europee su 13 già a casa, quindi, senza contare che fra chi è passato quasi nessuno ha entusiasmato, in particolare una Polonia spentissima.

Il Sudamerica, 2 su 4, ha mandato avanti soltanto le corazzate Brasile e Argentina, con la squadra di Scaloni che deve ringraziare il gol di Messi al Messico, per Ecuador e Uruguay tanti rimpianti ma non se la sono giocata male, anzi. Bene l’Africa, 2 su 5, con il passaggio del Senegal e del Marocco e le dignitosissime eliminazioni di Camerun, Tunisia e Ghana. Malissimo il votificio CONCACAF, 1 su 4, con fuori Messico (oltre i suoi demeriti), Canada e Costarica, mentre gli Stati Uniti pur avendo un livello medio più basso del passato hanno avuto almeno un guizzo con l’Iran.

L’Asia, a cui calcisticamente va ormai associata l’Australia, è andata invece benissimo, 3 su 6: eroiche qualificazioni di Giappone e Corea del Sud, eroiche per le modalità ma che tecnicamente ci stavano, concreta la difensivista, ma del resto non ha il personale per il tiki taka, Australia. Pur eliminata, ha giocato al massimo delle sue possibilità l’Arabia Saudita, troppo dipendente dalle note circostanze esterne l’Iran, mentre il Qatar è stato pessimo oltre ogni previsione negativa e anche oltre il suo rendimento recente. Poi è ovvio che il Mondiale non sia soltanto calcio, ogni considerazione sportiva va quindi asteriscata, ma certo l'Europa non sta brillando. Poi insieme ad Argentina e Brasile esprimerà la squadra che alzerà la coppa, questo è sicuro, ma certo la graduale perdita di identità di molte nazionali sta avvicinando i valori. Tante squadre europee di fascia medio-bassa, pensiamo anche a chi in Qatar non c'è come Turchia, Irlanda, Grecia, Norvegia, Scozia, eccetera, difficilmente possono essere considerate meglio del Giappone o del Senegal. 

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