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Qatar 2022, il girone del Portogallo© Getty Images

Qatar 2022, il girone del Portogallo

Considerazioni sul Gruppo H del Mondiale, con la squadra di Fernando Santos, l'Uruguay, la Corea del Sud e il Ghana...

Stefano Olivari

21.11.2022 ( Aggiornata il 21.11.2022 20:00 )

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Impossibile parlare del Portogallo, grande favorito nel Gruppo H, senza parlare di Cristiano Ronaldo. Giocherà? Non giocherà? Fernando Santos proverà a gestirlo con il bilancino? Ma soprattutto: lui, in cerca di squadra dopo la rottura con il Manchester United, si farà gestire invece di comunicare le sue idee soltanto su Instagram? I punti interrogativi sono insomma più umani che tecnici, al di là del dispiacere per l’infortunio che ha tolto Diogo Jota dal Mondiale. Va detto che nonostante la grande qualità da centrocampo in su il Portogallo in patria è contestato per il suo atteggiamento difensivista. E le contestazioni al tecnico si stanno allargando anche i giocatori… Comunque il 4-2-3-1 dovrebbe prevedere in porta Diogo Costa, il migliore sui rigori, una difesa solida con leader Ruben Dias in mezzo e sulla sinistra Cancelo, Cristiano Ronaldo di punta e dietro di lui Bernardo Silva, Bruno Fernandes e soprattutto Rafael Leão, il classico giocatore in ascesa che può essere l’uomo del Mondiale. Vincendo il girone incrocio negli ottavi con Serbia o Svizzera, poi Belgio o una fra Spagna e Germania.

La seconda forza del girone è senza dubbio l’Uruguay, da quasi un anno guidato da Diego Alonso che ha chiuso l’era Tabarez. Il relativamente nuovo c.t. non ha il carisma né la storia umana del predecessore, ma non ha nemmeno certe sue rigidità: sa che la forza della squadra risiede nel centrocampo, con Vecino, Bentancur e Valverde, dietro un terzetto di attaccanti dove non dovrebbe essere titolare Cavani perché gli anni passano per tutti: ancora fiducia a Suarez, con soluzioni da trovare di volta in volta: impossibile che l’Uruguay non sfrutti in qualche modo Darwin Nunez. In difesa garanzie dai centrali Gimenez e Araujo, panchina per altri senatori come Godin e Caceres, forse anche per Muslera. Se arriverà secondo nel girone, come è probabile, l’Uruguay avrà gli ottavi di finale contro il Brasile, sfida che al Mondiale dà sempre i brividi. Difficile che vada oltre questo stadio.

La Corea del Sud è alla decima partecipazione consecutiva al Mondiale, grazie anche al basso livello medio delle squadre asiatiche. Paulo Bento ha costruito una squadra che non si butta all’arrembaggio e che può contare su giocatori di primissima fascia europea come Son, protagonista in Premier League con il Tottenham di Conte, ed il napoletano Kim che spesso trascina i compagni della difesa. Squadra schierata con il 4-2-3-1, con due mediani veri ed il problema della prima punta: dovrebbe essere Hwang Ui-jo, che almeno ha il fisico. Non sembra una nazionale superiore all’Uruguay, ma l’obbiettivo dichiarato è l’onorevole uscita negli ottavi contro il Brasile.

Il Ghana ha vinto il suo Mondiale qualificandosi dopo il drammatico doppio spareggio con la Nigeria, senza calcio champagne ma con la chiarezza trasmessa dal ghanese di Germania Otto Addo. Squadra poco creativa, legata al rendimento dei fratelli Ayew sulla linea dei trequartisti: certo la qualità media ai tempi di loro padre, Abedi Pelé, era diversa, ma fra loro e Kudus, che all’Ajax sta facendo bene, qualcosa di buono magari verrà fuori. Possibile sorpresa in attacco Inaki Williams, non perché sia uno sconosciuto visto che da una decina di anni gioca nella Liga ma perché è da poco che si è messo a disposzione del Ghana, una volta appurato di non interessare alla Spagna. Probabilità di qualificazione agli ottavi: Portogallo 90%, Uruguay 80%, Corea del Sud 20%, Ghana 10%.

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