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L'ultimo derby d'Italia è stato caratterizzato dai pochi tiri in porta ma anche dal solito episodio arbitrale che sarà discusso per mesi....
Non può esistere Inter-Juventus senza polemiche sull’arbitraggio, anche se la direzione di Mariani è stata tranquilla e sicura fino a un minuto dalla fine, cioè fino all’intervento di Dumfries su Alex Sandro. Una buona prova favorita da quella cattiva delle due squadre, entrambe sottoritmo e con la porta avversaria inquadrata poche volte. Impossibile quindi giudicare questa partita a prescindere dal suo episodio chiave, trasformato in rigore dal VOR di Lissone, con Guida che individuta la situazione di chiaro ed evidente errore ha invitato Mariani a riguardare e quindi a concedere il rigore, poi trasformato da Dybala per l’1-1 finale.
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Il derby d'Italia finisce 1-1: la squadra di Allegri riacciuffa i nerazzurri negli ultimi minuti del match
Guarda la galleryDal punto di vista tattico la partita è stata vinta da Simone Inzaghi, alla fine espulso in una domenica che per gli allenatori è stata piena di cartellini rossi, con l’allenatore dell’Inter che ha impostato la partita sul palleggio, facendo prendere ai suoi pochi rischi. La stava portando a casa nonostante la serata pessima di Lautaro Martinez, fino a quando Allegri ha fatto valere la migliore qualità della sua panchina e soprattutto fino a quando ha tolto Perisic, fin lì il migliore in campo ed indispensabile in una situazione da battaglia e contropiede. Certo l’episodio decisivo è avvenuto in una zona che Perisic frequenta poco: rimane l’ennesima occasione persa per una squadra che sta giocando molto meglio che con Conte ma non così tanto da pareggiare la cessione obbligata dei suoi due migliori giocatori dell’anno scorso.
La Juventus ha proseguito nella sua strada verso la solidità, ma non ha combinato letteralmente niente, complici Morata e Kulusevski, fino alle metà del secondo tempo, quando Allegri si è giocato tutte le migliori carte rimaste in panchina: Chiesa e Dybala al 20’, Arthur e Kaio Jorge verso il finale. Bravo ad azzeccare i cambi, come si dice sempre conoscendo il risultato, o tre quarti di partita regalati all’Inter? Di sicuro Chiesa dà sempre una scossa, a prescindere dalla posizione in cui viene schierato, sulla destra ha fatto ciò che voleva favorito anche dall’uscita di Perisic e sarà difficile tenerlo tante altre volte fra le riserve, anche nell’orrendo calcio delle cinque sostituzioni, quello che favorisce i ricchi.
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