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Euro 2016, otto squadre in cerca di un posto

Redazione

12.11.2015 ( Aggiornata il 12.11.2015 17:13 )

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NORVEGIA: È ASSENTE DA EURO 2000 La Norvegia era inserita nel girone dell’Italia e dunque è un undici che conosciamo bene. All’ultimo turno del girone, venne a giocare a Roma, dando la caccia alla qualificazione diretta e al primato. I gol di Florenzi e Pellè ribaltarono il vantaggio scandinavo propiziato da una rete di Tettey, e così, la formazione del Ct Hogmo, quarantaseiesima nel ranking Fifa, è stata superata sul più bello dalla Croazia, uscita vincitrice dalla gara contro Malta. Nei play-off, la Norvegia se la vedrà contro l’Ungheria e andrà a caccia di un posto tra le magnifiche ventiquattro, per tornare a presenziare a un grande torneo per la prima volta dai tempi di Euro 2000. UNGHERIA: LA GRANDE DELUSA Probabilmente la squadra più delusa di essere qui. All’ultima giornata, i magiari hanno assistito alla tv alla vittoria della Turchia sull’Islanda (maturata al 90’) e alla sconfitta della Lettonia col Kazakistan. Risultati che hanno cambiato la classifica del girone e tolto all’Ungheria il posto di miglior terza, passato invece ai turchi. Decisiva la vittoria dei kazaki, che vincendo, hanno mandato all'ultimo posto i lettoni, cambiando tutti i calcoli per il posto da miglior terza, che esclude dal conteggio i risultati contro l’ultima in classifica. La Turchia aveva perso punti contro i lettoni e totalizzato il punteggio pieno con i kazaki, e dunque doveva tifare proprio nell’ultimo posto della Lettonia per ottenere i punti utili, e così è stato. Il tutto a discapito dei ragazzi del tedesco Bernd Storck, che dovranno superare lo scoglio-Norvegia per tornare a un torneo per la prima volta da Mexico ‘86. BOSNIA ED ERZEGOVINA: IN CERCA DEL BIS Dopo la partecipazione agli scorsi Mondiali, la Bosnia, che in precedenza non aveva mai disputato un torneo riservato alle nazionali maggiori, sogna il bis. Per volare in Francia, ci sarà da scavalcare l’ostacolo irlandese. Nella formazione bosniaca militano tanti elementi del nostro campionato: Pjanic, Dzeko, Lulic su tutti, ma anche Krunic, Zukanovic e Djuric. Il raggiungimento matematico dei play-off è arrivato solo all’ultimo match del girone, con la vittoria in casa di Cipro: tre punti che hanno permesso di respingere gli assalti di Israele e dello stesso Cipro. Con Belgio e Galles saldamente al comando dall'inizio della campagna europea, il terzo posto era presto diventato l’obiettivo vero della squadra. IRLANDA: IMBATTUTA CONTRO LA GERMANIA L’Eire è giunta terza nel girone D, uno dei più equilibrati e imprevedibili. Alla fine, il pass diretto lo hanno ottenuto i Campioni del Mondo della Germania (non senza fatica) e la Polonia; l’ex formazione di Giovanni Trapattoni, ha invece avuto la meglio sulla Scozia - suicidatasi in Georgia - per raggiungere gli spareggi. L’Irlanda, che all’andata contro la Bosnia sarà priva degli squalificati Walters e O’Shea, cercherà di ottenere la seconda qualificazione consecutiva agli Europei. Nella sua storia, due partecipazioni di fila non si sono mai verificate nel torneo continentale, mentre una doppietta i verdi la piazzarono ai Mondiali (1990-94) e, in generale a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, quando presero parte a Euro 1988 e a Italia '90. Agli spareggi, arriva con la consapevolezza di poter dar battaglia a tutti: il biglietto da visita è l’imbattibilità ottenuta contro i tedeschi, frutto di un pari in trasferta e di una storica vittoria a Dublino. UCRAINA: LA MALEDIZIONE DEGLI SPAREGGI Ogni volta che ha partecipato ai play-off, l’Ucraina (terza nel girone C, dietro a Spagna e Slovacchia) è stata eliminata. È accaduto contro la Croazia nella corsa ai Mondiali del ‘98, contro la Slovenia in quella per gli Europei del 2000, contro la Germania in quella per i Mondiali del 2002, contro la Grecia in quella per i Mondiali del 2010 e infine contro la Francia in quella per i Mondiali del 2014. Una maledizione da sfatare e l’avversario riservatogli dal sorteggio potrebbe in effetti prestarsi per segnare la fine del sortilegio (d’altronde, c’è in palio la “vendetta” per gli spareggi di Euro 2000). Ranking alla mano, infatti, la Slovenia era il team più abbordabile di quelli disponibili. SLOVENIA: DIMENTICARE IL K.O. CON LA SVIZZERA Nel girone E, alle spalle dell’Inghilterra, uscita vincitrice da tutte e dieci le gare giocate, si sono date battaglia per la qualificazione diretta Svizzera e Slovenia, con gli elvetici usciti vincitori dal testa a testa. Per gli sloveni un comodo atterraggio agli spareggi, dal momento che Estonia e Lituania mai hanno incalzato il terzo posto, ma che rammarico per la sconfitta con gli svizzeri... Nel confronto diretto del 5 settembre, Novakovic e Cesar portarono avanti di due gol la formazione del Ct Katanec, ma le reti di Drmic all’80’, di Stocker all’84’ e di nuovo di Drmic al ‘94, riscrissero totalmente il tabellino dell'incontro e la classifica del girone. Una rimonta incredibile, che la Slovenia potrà perdonarsi solo in caso di qualificazione. SVEZIA: A CACCIA DEL QUINTO EUROPEO CONSECUTIVO Giunta alle spalle di Austria e Russia, la nazionale svedese dovrà giocare contro la Danimarca uno storico derby scandinavo. Eliminata per mano dal Portogallo nei play-off per i Mondiali, questa volta affronta lo spareggio da favorita, ma l’incontro con la Danimarca non è da sottovalutare. Non può permetterselo Ibrahimovic, all’ultima (o forse penultima) occasione di partecipare a un grande torneo con la sua nazionale. Sull’economia del proprio girone hanno pesato la sconfitta nello scontro diretto contro i russi lo scorso settembre, e  l’1-4 casalingo contro l’Austria. Un calo alla distanza proprio mentre la Russia usciva dal dopo-Capello e risaliva la china, piazzando il sorpasso. DANIMARCA: L’ULTIMO ASSALTO DI MORTEN OLSEN La Danimarca era inclusa nel girone da cinque squadre, di fatto ridotto ad una lotta a tre, con l’Armenia che non ha vinto neanche una gara e la Serbia penalizzata e ben presto tagliata fuori dalla corsa. La sfida con Portogallo e Albania ha visto prevalere proprio queste ultime: i danesi, infatti, hanno chiuso con un ritardo di due punti dalla formazione di Gianni De Biasi. I nordici sono mancati negli scontri diretti, non avendone vinto neppure uno. Ed essere rimasti a secco di gol e di vittorie nelle ultime tre giornate, quando si giocava sul filo dei punti, non ha certo aiutato la causa di Morten Olsen, Ct in carica dal 2000 e ormai alla fine di una lunga gestione (ha già annunciato che lascerà dopo gli Europei del prossimo anno). Giovanni Del Bianco @g_delbianco

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