Aperto il mercato della Roma, ecco Strootman

Aperto il mercato della Roma, ecco Strootman

Pubblicato il 12 novembre 2015, 09:46

A Roma il Giubileo è iniziato prima del previsto, con l'apertura della porta santa di Trigoria e il ritorno in campo dello sfortunato Kevin Strootman. Tre interventi chirurgici in appena diciotto mesi, la lesione del legamento, il riposizionamento, l'asportazione del menisco e la cattiva gestione del problema da parte della società, che non ha minimamente pensato a dotare la rosa di un degno sostituto, forse perché troppo ottimista sul recupero. Un po' come quello che è accaduto con Castan, che insieme a Benatia formava una delle coppie più interessanti, se non la più interessante, del campionato. Soltanto che uno dei due eredi, Manolas, non ha fatto rimpiangere il marocchino passato al Bayern. Quando si parla di sostituto dell'olandese non si fa riferimento al ruolo in campo quanto, piuttosto, alle caratteristiche. L'unicità di Strootman, requisito che in un battibaleno lo ha reso oggetto del desidero di mezza Europa e che ha fatto innamorare  l'ex C.T. degli Orange van Gaal, è dettata dalla capacità di dare ordine al reparto, di saper interpretare egregiamente la doppia fase. Non si sbaglia se lo si definisce incontrista, non si sbaglia se lo si definisce regista. Giocatore completo, uno di quelli che a pieno regime potrebbero fare la differenza in ogni squadra. «Kevin è come una lavatrice - il Garcia oratore ha pochi rivali -. Quando gli arriva una palla sporca te la ridà sempre pulita». Devastante fino al primo infortunio, ma adesso c'è da chiedersi se lo sarà anche al rientro. E soprattutto, chi gli farà spazio? Pjanic-Strootman-Nainggolan sarebbe un terzetto niente male, il danno è accompagnare De Rossi all'uscita. La visione delle partite (e del derby) dalla tribuna compensa l'assenza della Curva Sud, ma non l'anima di una maglia. La stagione di Nainggolan è in crescendo - il migliore nel 2-0 alla Lazio insieme a Gervinho - e il rendimento di Pjanic è più sicuro di una sua rete su punizione. Però, al di là di tutto, è meglio trovarsi in situazioni del genere dove la competitività è alta - anche se a volte un bel dilemma -, anziché in un contesto di disastro e disagio, che chiede l'impossibile al rientrante di turno. Buon lavoro a Garcia. @damorirne

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