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Redazione

26.01.2015 ( Aggiornata il 26.01.2015 12:06 )

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La crisi sportiva di Inter e Milan pur con situazioni aziendali diverse si presta ad un'unica considerazione calcistica: giocatori da metà classifica e scommesse su riserve di grandi club producono squadre di mezza classifica, al di là del livello dei singoli allenatori. Se poi i media embedded (a volte con fini di lucro, più spesso per semplice quieto vivere o servilismo nel DNA) e i tanti siti dai nomi roboanti, che considerano un accredito accettato alla stregua di uno stipendio (di qui gli articoli del genere 'Noi contro tutti, lasciate lavorare i dirigenti'), ripropongono in gennaio le bufale estive già smentite dai fatti è un problema loro. In questo quadro la fuga del pubblico da San Siro è spiegabile, anche perché si innesta sulla generale fuga del pubblico italiano dagli stadi: la media partita della serie A è inferiore a quella del Toronto FC, la squadra che secondo le anime belle Giovinco non avrebbe dovuto accettare (vuoi mettere guadagnare un quarto per 'dimostrare il proprio valore' nella Fiorentina o nella Sampdoria?). A non essere spiegabili sono certi numeri, che sono stati ben analizzati in una recente inchiesta di Repubblica, realizzata da Enrico Currò e Massimo Pisa. In sostanza Inter e Milan (ma è evidente che il fenomeno riguarda tutta la serie A, come può confermare chiunque frequenti gli stadi) comunicano alla Lega un numero di spettatori, fra abbonati e paganti, regolarmente superiore a quello effettivo. In media la differenza è di circa 7.409 presenze a partita per l'Inter e 5.715 per il Milan. Per farsi un'idea, questa la tabella partita per partita, con esclusione di Inter-Torino giocata ieri. INTER (9 PARTITE GIOCATE IN CASA FINO A INTER-TORINO: ABBONATI 27.000, non definitivi per via dei mini-abbonamenti tuttora sottoscrivibili). 2ª giornata - domenica 14 settembre ore 15 (Sassuolo) 27.744 effettivi Questura, 34549 Lega di serie A, differenza 6.805. 4ª giornata - mercoledì 24 settembre ore 20,45 (Atalanta) 21.478 eff, 29535 Lega, differenza 6.057. 5ª giornata - domenica 28 settembre ore 15 (Cagliari) 27.111 eff, 36925 Lega, differenza 9.814. 7ª giornata - lunedì 20 ottobre ore 20,45 (Napoli) 35.300 eff, 40383 Lega, differenza 5.083. 9ª giornata - mercoledì 29 ottobre ore 20,45 (Sampdoria) 19.748 eff, 28057 Lega, 8.309. 11ª giornata - domenica 9 novembre ore 20,45 (Verona) 19.562 eff, 27314 Lega, 7.752. 14ª giornata - domenica 7 dicembre ore 20,45 (Udinese) 27.443 eff, 34912 Lega, 7.469. 16ª giornata - domenica 21 dicembre ore 20,45 (Lazio) 28.767 eff, 36344 Lega, 7.577. 18ª giornata - domenica 11 gennaio ore 12,30 (Genoa) 31.703 eff, 37525 Lega, 5.822. Media effettiva 26.539,56 - Media comunicata alla Lega 33.949. Differenza media a partita tra il dato effettivo e il dato comunicato alla Lega 7.409,78. Totale spettatori fantasma: 64.688. MILAN (10 PARTITE GIOCATE IN CASA: ABBONATI 19.471) 1ª giornata - domenica 31 agosto ore 18 (Lazio) 32.900 spettatori effettivi Questura, 36.674 secondo il bollettino ufficiale della Lega di serie A, differenza 3.774. 3ª giornata - sabato 20 settembre ore 20,45 (Juve) 74.136 effettivi, 78681 Lega, differenza 4.545. 6ª giornata - sabato 4 ottobre ore 20,45 (Chievo) 28.572 eff, 34601 Lega, differenza 6.029. 8ª giornata - domenca 26 ottobre ore 20,45 (Fiorentina) 34.848 eff, 38384 Lega, differenza 3.536. 10ª giornata - domenica 2 novembre ore 20,45 (Palermo) 21.772 eff, 28272 Lega, differenza 6.500. 12ª giornata - domenica 23 novembre ore 20,45 (Inter) 73.301 eff, 79173 Lega, differenza 5.872. 13ª giornata - domenica 30 ottobre ore 15 (Udinese) 29.158 eff, 36170 Lega, differenza 6.992. 15ª giornata - domenica 14 dicembre ore 20,45 (Napoli) 30.252 eff, 35867 Lega, differenza 5.615. 17ª giornata - martedì 6 gennaio ore 15 (Sassuolo) 27.869 eff, 35034 Lega, differenza 7.165. 19ª giornata - domenica 18 gennaio ore 15 (Atalanta) 20.729 eff, 27836 Lega, differenza 7.107. Media effettiva 37.353,7 - Media comunicata alla Lega 43.069 Differenza media a partita tra il dato effettivo e il dato comunicato alla Lega 5715,5 - Totale spettatori fantasma: 57.155. In altri paesi, ma ci verrebbe da dire anche in altri sport pur rimanendo in Italia, questa inchiesta di Currò e Pisa e questi dati da loro rivelati avrebbero creato un caso politico o giornalistico. Ci proviamo noi, nella nostra miseria. Intanto sottolineiamo che il numero delle presenze effettive viene registrato dai tornelli e poi, da prassi, segnalato alla Questura. Da ricordare che l'Inter ha circa 27mila abbonati (i suoi spettatori effettivi, paganti compresi, sono inferiori agli abbonati!) e il Milan 19.471, quindi la prevedibile spiegazione che i fantasmi sono abbonati che hanno deciso di non andare allo stadio a causa del rendimento delle squadre è davvero risibile: 7.409 e 5,715 non sono episodi una tantum, me medie. In altre parole, secondo i dati comunicati alla Questura e alla Lega (parentesi: quelli che leggiamo sui quotidiani sono i secondi, anche se ci sono club che non comunicano nemmeno questi), il 27% degli abbonati interisti avrebbe sottoscritto un abbonamento ma non è mai andato allo stadio, così come il 30% degli abbonati del Milan... Non ci sarebbe bisogno di commenti, ma commentiamo lo stesso, visto che la questione riguarda tutto il calcio italiano: fondamentalmente è un problema di immagine, visto che i dati sul pubblico allo stadio non concorrono neppure in minima parte alla suddivisione dei diritti televisivi (abbiamo subito pensato male, ma per fortuna abbiamo controllato nel dettaglio). Infatti il 40% della torta tivù viene suddiviso in parti uguali, il 30% in base a risultati recenti e storici, il residuo 30 in base soprattutto (25%, con il 5 che dipende dal bacino di utenza demografico) a rilevazioni e sondaggi commissionati dalla Lega. Insomma, nessun oscuro disegno per truffare altre società, anche perché il malcostume sembra diffuso e quindi i truffatori sarebbero al tempo stesso anche truffati. Rimane da capire come mai alla Questura vengano comunicati certi numeri, pur non avendo le forze dell'ordine il controllo dei tornelli (sulla cui gestione bisognerebbe fare un'altra inchiesta), ed alla Lega altri. Una spiegazione può essere che sia la Lega che le singole società hanno interesse nel mostrare che il prodotto calcio goda sempre di ottima salute, o per lo meno di salute non troppo inferiore a quella della stagione precedente, anche a dispetto dell'evidenza delle tribune semivuote e di interi settori nemmeno aperti. Un'inchiesta giornalistica analoga in altre città darebbe probabilmente risultati simili, essendo comune l'interesse nel 'pettinare' la realtà. Il fatturato derivante dagli incassi da stadio ormai è ai confini del 10% del totale, in un calcio mal gestito come quello italiano, forse si è ritenuto che un ritocchino, anzi un ritoccone, non facesse male ad alcuno. Di certo un club con 100mila fedelissimi ha un prezzo, uno con 70mila un altro, se proprio vogliamo scrivere ciò che pensiamo. E non scommetteremmo sul fatto che nel 2016 gli azionisti di maggioranza di Inter e Milan siano gli stessi di oggi... Conclusione? In generale ci siamo adattati a essere il quarto campionato nazionale del mondo, senza fare troppo disfattismo, ma con conteggi più accurati magari scopriremmo che siamo il settimo o peggio. Twitter @StefanoOlivari

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