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Redazione

06.11.2014 ( Aggiornata il 06.11.2014 11:39 )

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L'onesta sconfitta per 2 a 0 rimediata all'Allianz Arena è per la Roma filosoficamente più grave dell'1-7 dell'Olimpico, perché è la prima volta in quasi un anno e mezzo giallorosso che Rudi Garcia mette in campo una formazione soltanto per limitare i danni. Il 4-4-2 di Monaco, pur raro nella sua gestione, non è un inedito mentre inedito è stato l'atteggiamento. Fra il prudente e il remissivo, cercando di far addormentare la squadra di Guardiola che di suo già non aveva la bava alla bocca, con il primo tiro verso la porta di Neuer a 5 minuti dalla fine... Ma chi pensa a un astuto possesso palla non deve avere visto la partita, perché anche i numeri dicono che il Bayern ha dominato con percentuali degne del Barcellona di 5 anni fa, mentre Guardiola sperimentava diversi moduli nel corso dell'incontro (i campioni di Germania sono l'unica fra le grandi europee che a volte rinuncia alla difesa a quattro). Tutto questo nonostante Florenzi, De Rossi, Keita e Nainggolan fossero sulla carta un centrocampo di quelli che non subiscono. Il suicidio casalingo del Manchester City contro il CSKA Mosca fa rimanere la Roma padrona del suo destino europeo, dalle ultime due partite (a Mosca e in casa con il City) possono essere sufficienti anche meno dei 4 punti che darebbero la qualificazione aritmetica, ma non si può negare che nel giro di 15 giorni qualcosa sia cambiato: Garcia da capitano (anche se il Capitano rimane un altro) coraggioso si è autodegradato a sergente, cercando più di compattare la squadra contro nemici esterni che di proporre il proprio calcio. Il pareggio con la Sampdoria, la modesta vittoria con il Cesena e le due sconfitte bene accettate (anche nel dopopartita, con umiltà degna di miglior causa) a Napoli e Monaco dicono che non è stata una grande idea. E così il rientro di Strootman viene caricato di valenze miracolistiche, quando invece il problema è che la Roma anche al netto di Rocchi ha raggiunto la piena consapevolezza del proprio livello: quasi da scudetto in Italia, da ottavi faticosi in Champions. Twitter @StefanoOlivari

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