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Redazione

28.01.2014 ( Aggiornata il 28.01.2014 11:09 )

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Il mercato di gennaio si caratterizza per il tentativo, da parte di un po' tutti i grandi club, di piazzare contratti pesanti e inutili (in rapporto all'utilizzo del giocatore) presso squadre disperate. Che non hanno magari soldi per una campagna acquisti vera, ma ne hanno ancora abbastanza per una gestione ordinaria 'di una volta'. Il nome del giocatore fa il resto, i tifosi della squadra che lo ingaggia per qualche settimana sono contenti e magari lui riesce a regalare qualche ultimo guizzo. Il caso di Michael Essien è in questo senso emblematico. Un centrocampista di 31 anni con le sue caratteristiche fisiche dopo due operazioni ai legamenti e stop per infortuni meno gravi può considerarsi finito, almeno ad alto livello (cioè il livello del miglior Essien). Se no per quale motivo il Chelsea, che non è certo pieno di giocatori con le sue caratteristiche lo avrebbe praticamente regalato al Milan? Oltretutto con un allenatore come Mourinho, che ha avuto tutto l'anno scorso al Real Madrid (dove Essien era andato in prestito, giocando metà delle partite) per osservarlo giorno dopo giorno. Non essendo Galliani nato ieri, anche lui sa benissimo come stanno le cose ed è per questo che le visite mediche sono state accurate. Fin troppo, dice qualcuno, al punto che domenica si era sparsa la voce (infondata) che Essien non le avesse superate. E invece è arrivato il contratto per un anno e mezzo, una buona scommessa ma pur sempre una scommessa per un giocatore che in questo istante vale come Cristante. Essien si è offeso per i dubbi, in realtà legittimi, così come l'hanno presa male in casa Milan dove ormai non si riesce più a troncare e sopire come un tempo (mai una banale lite da discoteca di Gullit o di Maldini sarebbe finita sui giornali, come accade invece con Balotelli). E invece dovrebbero prenderla bene, perché il mercato si fa in base alle proprie possibilità del presente. Visto che la vicenda non è ancora finita, è probabile che assisteremo allo stesso cinema per Vucinic all'Inter. Se questo attaccante è così forte, come mai la Juventus non vede l'ora di liberarsene? Tutti offesi: la Juventus che vede messo in dubbio il suo capitale, il procuratore che vede messo in dubbio il suo giocatore, Vucinic che si sente trattato come un pacco e l'Inter che viene ritenuta sufficientemente alla canna del gas per accettare qualsiasi condizione. Abbiamo citato due casi macroscopici, ma il mercato di gennaio è quasi tutto così: nel 90% dei casi si muovono solo gli invendibili, gli indesiderati e chi è in scadenza di contratto (l'ultimo esempio potrebbe essere Floccari dalla Lazio al Sassuolo). Senza offesa, soprattutto per chi li prende.

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