Nessuna pietà per De Rossi

Nessuna pietà per De Rossi

Pubblicato il 12 novembre 2012, 11:24

L'attacco azzurro Balotelli-El Shaarawy ha molti pregi ma almeno un difetto, quello di ispirare migliaia di editoriali sui 'nuovi italiani' (ma l'attaccante del Manchester City e quello del Milan sono invece italiani veri, nati e cresciuti in Italia e senza alcuna mitizzazione di Ghana ed Egitto) nel quadro della perenne operazione simpatia di Cesare Prandelli. Che alla base ha, come è noto, l'etica. A scartamento variabile, come si è visto nella gestione dei vari giocatori sfiorati dal calcioscommesse (guanti bianchi per Bonucci e Ranocchia, pugno di ferro per Criscito che tanto nessun giornalista italiano è tifoso dello Zenit) ma anche nella assurda esclusione di Daniele De Rossi dai convocati per l'amichevole con la Francia di mercoledì a Parma. Espulso nel derby romano, il centrocampista guarderà (ma anche no) la partita da casa, mentre il compagno Osvaldo (lui sì 'nuovo italiano') sarà della partita nonostante il cartellino rosso preso contro la Danimarca a San Siro. Non stiamo dicendo che il pugno dato a Mauri (seguito peraltro da sentitissime scuse negli spogliatoi) sia stato una bella cosa, ma solo che far saltare un giro azzurro a De Rossi in questo momento non è una grande idea dal punto di vista della gestione di uno dei quattro italiani che possano essere definiti campioni (gli altri sono Buffon, Pirlo e Balotelli). Sta vivendo un momento difficilissimo, De Rossi, prigioniero di un'antipatia (reciproca) senza senso con Zeman, di un contratto che ha peraltro liberamente firmato e di offerte molto mediatizzate (i soliti tre club europei che vengono infilati in ogni trattativa), che magari accetterebbe al volo se non avesse varie vicende personali che lo trattengono in Italia. Escluderlo dalla partita contro la nazionale di Deschamps, chiamando nel contempo il giovane Florenzi (vale la legge dei motori: i primi avversari sono i compagni di squadra) non è sembrata una mossa geniale. Sfugge poi il concetto di giustizia del c.t.: il colpo l'ha preso Mauri, il danno l'ha avuto la Roma che è rimasta giustamente in dieci e il beneficio di questa autosqualifica deve averlo la Francia?

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