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Lionel Messi e gli altri

Il fenomeno dell'Argentina a tutto campo in una interessante intervista a Sky Sport, per il programma 'I signori del calcio'. Da Maradona a Ibrahimovic, passando per Guardiola e Cristiano Ronaldo, le sue opinioni sugli altri grandi del calcio. Sempre pensando di essere lui, il più grande...

Redazione

20.03.2011 ( Aggiornata il 20.03.2011 06:03 )

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Lionel Messi a tutto campo in una interessante intervista a Sky Sport, per il programma 'I signori del calcio'. Da Maradona a Ibrahimovic, passando per Guardiola e Cristiano Ronaldo, le sue opinioni sugli altri grandi del calcio. Sempre pensando di essere lui, il più grande...Proviamo a sintetizzare le frasi e i concetti più importanti. MARADONA «Non credo di essere paragonabile a Maradona perchè lui è stato unico. Diego è Diego, non ce ne possono essere altri. Io penso solo a giocare per essere orgoglioso della mia carriera, lasciare il segno nel mondo del calcio, aiutare il Barcellona e la mia nazionale». MONDIALE «Non aver vinto in Sudafrica non rappresenta un peso, direi che è più una delusione. Speravamo di andare più avanti e di poter disputare la finale per vincerla. Non sento un peso ma sono molto triste, perchè eravamo tutti convinti di farcela». GH «Le cure mediche non mi hanno mai impedito di giocare a calcio, vivevo quella situazione tranquillamente, ero solo un ragazzino e non mi facevo troppe domande» GUARDIOLA «Il mio rapporto con Guardiola è sempre stato ottimo. Quando lui è diventato allenatore del Barcellona qualcuno diceva che non andassimo d'accordo, ma erano tutte bugie. Guardiola è entrato subito in sintonia con tutti, si è inserito benissimo ed è stato molto bravo a creare un gruppo unito. Ha cambiato la mentalità dello spogliatoio: eravamo tristi perchè non vincevamo niente da due anni, ma siamo rimasti colpiti dalla fiducia che ci ha dimostrato. Credeva così tanto in noi che non volevamo deluderlo». BARCELLONA- «Il mio obiettivo è restare per sempre qui. Vorrei finire la mia carriera nel Barcellona e poi, magari, esaudire il mio sogno di riuscire a giocare in Argentina. Mi piacerebbe che la mia carriera europea si svolgesse tutta in questo club. Io al Real? Non andrò mai a Madrid, nè in altre squadre. Oggi dico che vorrei giocare qui per sempre ma so anche che non si può mai essere certi di quello che succede nella carriera di un calciatore. In ogni caso, la mia intenzione è di rimanere qui». INTER «Ringrazio Moratti perchè parla sempre molto bene di me e sono contento che una persona così importante abbia tanta considerazione di me. Come ho detto, però, la mia carriera sarà tutta a Barcellona». PALLONE D'ORO «Non mi aspettavo di vincere ancora. Tutti davano Xavi o Iniesta per favoriti e secondo me lo avrebbero meritato perchè hanno disputato una stagione fantastica, vincendo anche il Mondiale che ovviamente per questo premio pesa molto. Ero tranquillo, non credevo che avrei vinto e per questo è stata una bella sorpresa, perchè è senza dubbio un premio che fa molto piacere». CRISTIANO RONALDO «Con lui ho un rapporto normale: ci conosciamo, quando lo incontro ci salutiamo e c'è rispetto fra di noi, ma nulla di più. Non abbiamo un legame speciale come quello che posso avere con i miei compagni, non abbiamo mai approfondito la nostra conoscenza». BRASILIANI «Con Ronaldinho avevo un rapporto fantastico, i suoi consigli sono stati importantissimi, così come quelli di Deco, Silvinho, Motta: tutti mi hanno aiutato tanto, ma loro in modo speciale. Mi tranquillizzavano, erano sempre disponibili e hanno reso molto più facile il mio inserimento fra i professionisti. Li ringrazierò per sempre, perchè non era facile riuscire a farsi accettare in uno spogliatoio dove c'erano così tanti campioni. Se ci sono riuscito è soprattutto per merito loro». IBRAHIMOVIC «Non penso che Ibra abbia fallito qui, con lui abbiamo pur sempre vinto la Liga. Tutti sanno come è andata fra lui e il club: non ha lasciato Barcellona per motivi tecnici, ma per altre situazioni delle quali non m'interessa parlare. Ci intendevamo bene in campo, lui ha segnato tanti gol come ha sempre fatto. Il problema non è sicuramente stato tecnico».

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