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Liberty Media e l’acquisizione della MotoGP© Getty Images

Liberty Media e l’acquisizione della MotoGP

Il colosso americano proprietario della Formula 1 fa sua anche la massima serie motociclistica, in virtù dell’acquisizione entro fine anno di Dorna Sports (86%). Carmelo Ezpeleta resta Ceo. Accordo al vaglio della Commissione europea Antitrust

03.04.2024 ( Aggiornata il 03.04.2024 12:28 )

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Formula 1 e MotoGP insieme sulla stessa pista. Quante volte nell’ultimo biennio è stata ipotizzata dai rispettivi Ceo Stefano Domenicali e Carmelo Ezpeleta la possibilità di ospitare sulla stessa pista sia la gara della massima serie automobilistica, sia quella della classe regina del Motomondiale. Un sogno, questo, che potrebbe in qualche modo diventare realtà. Se non a breve, quanto meno a medio termine. 

Dopo le indiscrezioni che già filtravano da fine Febbraio (in seguito ai primi rumors pubblicati dalla testata spagnola Expansions) andate poi a intensificarsi negli ultimi giorni in seguito a un articolo uscito sul Financial Times, nella giornata di Lunedì 1°Aprile è arrivata l’effettiva ufficialità in merito al raggiungimento dell’accordo per quanto concerne l’acquisizione della MotoGP ad opera di Liberty Media (già proprietaria della Formula 1 dal Settembre 2016). Andando più nei dettagli, il colosso americano da qui a fine anno andrà ad acquisire l’86% di Dorna Sports (con il 14% delle azioni che rimarrà all’attuale management di Dorna), titolare esclusivo dei diritti commerciali e televisivi della MotoGP, che racchiude anche oltre alla classe regina anche Moto 3, Moto 2, Moto E, Superbike e il nuovo Campionato del mondo Femminile FIM di Gare in Circuito.

Secondo quanto si apprende, la trattativa tra Liberty Media e Dorna (le cui azioni fino a questo momento erano suddivise tra il fondo canadese Bridgepoint (40%), il fondo pensionistico canadese (38%) e diversi componenti del management Dorna (22%, di cui il 10% in possesso del Ceo Carmelo Ezpeleta)) era già iniziata nelle scorse settimane. L’intenzione iniziale era quello di ufficializzare l’accordo di acquisizione di Dorna ad opera di Liberty Media in occasione della prima gara stagionale in Qatar, salvo poi posticiparlo in occasione della gara del Motomondiale in programma il prossimo 14 Aprile negli States (e più precisamente sul Circuit Of The Americas di Austin) alla luce dell’interessamento (seppur tardivo) di Qatar Sports Investments e di TKO.

Detto questo, bisogna anche dire però che l’accordo raggiunto tra Dorna e Liberty Media di fatto non è mai stato messo seriamente in discussione, e così, una volta definiti gli ultimi dettagli con Bridgepoint (e con il fondo pensionistico canadese), è stato alla fine deciso di anticipare al 1° Aprile l’annuncio del raggiungimento dell’accordo per l’acquisizione di Dorna Sports ad opera di Liberty Media per una cifra di poco superiore ai 4 miliardi di euro (4.2 miliardi di euro per la precisione).

Secondo il comunicato diffuso sia sul sito ufficiale del colosso americano che sui siti di proprietà di Dorna emerge quindi che Liberty Media entro dicembre 2024 acquisirà l’86% delle quote di Dorna, (che andrà a confluire all’interno del Formula One Group) mentre il rimanente 14% rimarrà nelle mani dell’attuale management della società spagnola, che manterrà la propria sede principale a Madrid, e vedrà la conferma nel ruolo di CEO di Carmelo Ezpeleta (in carica dal 1994), che continuerà a guidare Dorna con il suo management.

Così il Presidente di Liberty Media, Greg Maffei, ha commentato l’accordo raggiunto. "Siamo entusiasti di ampliare il nostro portafoglio prodotti di attività leader nello sport e nell'intrattenimento dal vivo con l'acquisizione della MotoGP. La MotoGP è un Campionato globale con degli appassionati fedeli ed entusiasti, gare emozionanti e un profilo finanziario altamente generatore di flusso di cassa. Carmelo e il suo management hanno creato un grande spettacolo sportivo che possiamo ampliare verso un'audience globale ancora più vasta. L'attività ha un notevole potenziale e abbiamo intenzione di far crescere questo sport per i fan della MotoGP, i team, i partner commerciali e i nostri azionisti".

Secondo il CEO Dorna Carmelo Ezpeleta, l’acquisizione della MotoGP ad opera di Dorna rappresenta un passo successivo nella sua evoluzione, e sopratutto consentirà l’ampliamento della base dei fan in tutto il mondo. "Questo rappresenta il successivo step perfetto nell'evoluzione della MotoGP e siamo entusiasti per tutto ciò che questo comporta per Dorna, per il paddock della MotoGP e per gli appassionati. Siamo orgogliosi di come abbiamo fatto crescere questo sport globale, e questa transazione è una testimonianza del valore dello sport nell'attualità e del suo potenziale di crescita. Liberty Media vanta un'incredibile storia nello sviluppo di attività sportive e non potremmo desiderare un socio migliore per ampliare la base di appassionati della MotoGP in tutto il mondo".

Affinchè l’acquisizione della MotoGP vada a buon fine è necessario però un aspetto fondamentale: il parere favorevole delle Commissioni Antitrust situate in tutto il mondo, e in particolare di quella europea, che già in passato (per la precisione nel 2006) si oppose al fatto che le due massime serie motoristiche potessero avere un unico proprietario.

Nella fattispecie, infatti, il fondo lussemburghese CVC Capital Partner, dopo aver acquisito nel 1998 il Motomondiale, tra il Novembre 2005 e il Marzo 2006 arrivò ad acquistare gradualmente il 63.4 % di Formula One Group. Ciò però generò il timore che si potesse in qualche modo formare un monopolio che potesse andare a scapito degli appassionati, e così venne consultata la Commissione Antitrust dell’Unione Europea, la quale autorizzò il fondo CVC a continuare la sua acquisizione della Formula 1, a patto però che cedesse la MotoGP (rilevata poi dal fondo canadese Bridgepoint per 550 milioni di euro).
Secondo l’olandese Neelie Kroes (all’epoca Commissario europeo per la Concorrenza) il fatto che Formula 1 e MotoGP fossero nelle mani di un unico proprietario avrebbe comportato il rischio di un aumento dei costi dei diritti televisivi di entrambi gli eventi (se non addirittura la paura che si venisse a creare un unico pacchetto di diritti televisivi tra F1 e MotoGP, andando così a svantaggiare quelle nazioni poco interessate all’acquisito dei diritti televisivi della massima serie motociclistica, costretti ad acquistare i diritti della MotoGP per arrivare a quelli più ambiti della F1 e viceversa), oltre a una riduzione della scelta a beneficio del consumatore.

Bisognerà, quindi, capire se a distanza di diciotto anni l’Antitrust europeo cambierà parere o meno rispetto alla sentenza del 2006 in virtù di un mercato andato a cambiare differentemente in questo arco di tempo, e indubbiamente la volontà di Liberty Media di separare la negoziazione dei diritti tv di Formula 1 e MotoGP (come ufficializzato dal Presidente Greg Maffei in una call con gli investitori svoltasi lunedì pomeriggio) va sicuramente nella direzione giusta.

Sotto il profilo sportivo, l’acquisizione della MotoGP ad opera di Liberty Media non porterà ad alcun cambiamento radicale per quanto concerne il weekend di gara (come dichiarato da Greg Maffei) in quanto ritenuto già uno sport fantastico in grado di offrire una competizione e al contempo un’emozione incredibile. Verranno pertanto confermate le attuali 22 gare (ritenuto un congruo numero di appuntamenti) comprensive nel pomeriggio del sabato di gare Sprint, così come l’intenzione di non effettuare delle gare sui circuiti cittadini. Dove andrà a lavorare Liberty Media sarà sul modo di poter estendere la fanbase della MotoGP ispirandosi a quanto già fatto con la Formula 1.

Non è da escludere, inoltre, che (come già avvenuto in Formula 1) possano aumentare le gare sul suolo americano a scapito di alcune corse europee (in primis le spagnole, destinate a ridursi rispetto alle attuali quattro): se con l’avvento di Liberty Media la Formula 1 ha visto passare da una a tre le gare negli States (con il Gp degli Stati Uniti che ha visto aggiungersi il Gp di Miami nel 2022 e il Gp di Las Vegas nel 2023), in MotoGP oltre alla gara in programma ad Austin potrebbe svolgersi anche una seconda gara negli States. Solo il tempo ovviamente ci potrà aiutare a capire se e come eventualmente si trasformerà la nuova MotoGP targata Liberty Media.

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