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MotoGp, Rossi e l'ultimo anno in Yamaha© AFPS

MotoGp, Rossi e l'ultimo anno in Yamaha

La scuderia giapponese dopo aver esteso la durata del contratto a Maverick Vinales fino al 2022 compreso, ha ufficializzato nelle scorse ore la promozione nel team ufficiale del 20enne pilota francese Fabio Quartararo, al posto di Valentino Rossi. Proviamo a capire i motivi che hanno spinto la Yamaha a prendere questa decisione, e al contempo anticipare quali potrebbero essere le prossime mosse del Dottore.

31.01.2020 ( Aggiornata il 31.01.2020 12:51 )

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Una decisione che era nell'aria già da tempo, e che è stata ufficializzata solo nella giornata di ieri. Quella che sta per cominciare sarà l'ultima stagione di Valentino Rossi all'interno del team ufficiale Yamaha in MotoGp. Dopo aver rinnovato nella giornata di martedì il contratto di Maverick Vinales estendendolo fino al termine della stagione 2022, ed aver annunciato oggi il ritorno come collaudatore di Jorge Lorenzo, la casa del Diapason ha comunicato nella giornata di ieri la promozione nel team ufficiale del 20enne pilota francese Fabio Quartararo a scapito del pluricampione del mondo italiano.
Per Quartararo la promozione nella factory ufficiale Yamaha rappresenta senza ombra di dubbio il premio per un'ottima stagione di esordio disputata in MotoGp con il team Petronas (la scuderia satellite di Yamaha) conclusa in quinta posizione nel Mondiale Piloti, e che lo ha visto più volte sopratutto nella seconda metà di campionato lottare per la vittoria con il pluricampione del mondo Marc Marquez, arrivando in ben cinque occasioni secondo dietro al pilota originario di Cervera.

Come recita il comunicato diffuso da Yamaha nella giornata di ieri, nel caso in cui decidesse di continuare nel 2021, a Rossi verrà comunque messa a disposizione una moto ufficiale della stessa specifica di quella che verrà utilizzata da Vinales e da Quartararo il prossimo anno (all'interno però del team Petronas a fianco del 25enne pilota romano Franco Morbidelli) oltre ovviamente al totale supporto ingegneristico.

Una mossa, quella di Yamaha, che mette indubbiamente fine a un'era nella storia della MotoGp che ha visto in Valentino Rossi un autentico punto di riferimento sia per la casa di Iwata, che per lo stesso movimento motociclistico internazionale, ma che al contempo vuole essere una sorta di assicurazione per il futuro, visto l'indiscusso talento evidenziato da Quartararo nel corso della passata stagione (ottenendo quattro pole, sei podi e il riconoscimento di Rookie dell'anno), a fronte di una difficoltà da parte del campione pesarese ad adattarsi alla YZR-M1 2019.

Se già Yamaha aveva deciso di confermare nei propri ranghi per i prossimi anni Quartararo mettendogli a disposizione già da quest'anno una moto ufficiale (dopo aver disputato la MotoGp 2019 con soli cinque motori (invece dei sette tradizionali) e con un regime di rotazione ridotto di 500 giri al minuto, eliminato poi nel corso della stagione nei rettilinei più lunghi), la voglia di poter lottare per il Mondiale con Marc Marquez all'interno del team ufficiale aveva spinto Quartararo prima di prolungare il proprio contratto con Yamaha a valutare altre opzioni, Ducati in primis. Da qui la decisione della casa di Iwata di non lasciar scappare verso altri lidi il proprio talento, chiamato a riconfermare quanto di buono visto lo scorso anno.

Una decisione, quella di promuovere Quartararo a scapito di Valentino Rossi, che la casa del Diapason ha preso congiuntamente al campione di Tavullia: come ha infatti spiegato in queste ore il Ds della VR46 Riders Academy nonché carissimo amico del Dottore, Alessio Uccio Salucci, c'è stata grandissima trasparenza da entrambe le parti, perchè nessuno voleva assolutamente rompere l'ottimo rapporto instaurato con gli anni con Yamaha. Una decisione, quella della casa di Iwata che al contempo mette Rossi nella condizione di poter studiare il proprio futuro con molta tranquillità, visto che solamente a metà stagione verrà deciso cosa fare per la MotoGp 2021. Il tempo necessario per valutare con attenzione il feeling con la nuova moto, i risultati dei primi test e delle prime gare di campionato, e così decidere se ritirarsi al termine della stagione, o proseguire anche il prossimo anno, consapevoli di poter comunque contare su una moto ufficiale Yamaha seppur in un team satellite. Un bivio a cui solamente la competitività della nuova moto e al contempo il lavoro ai box coadiuvato dal nuovo capomeccanico David Munoz (che da quest'anno prende il posto di Silvano Galbusera, promosso in queste ore capotecnico di Lorenzo nel Yamaha Racing Factory Test Team) saprà dare una risposta.

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