Luis Del Sol: il primo spagnolo nella storia della Juve

Luis Del Sol: il primo spagnolo nella storia della Juve

L'ex bianconero cresciuto nel Betis, di cui è stato anche allenatore, ha giocato anche nel Real Madrid e nella Roma

Redazione Edipress

16.03.2022 ( Aggiornata il 16.03.2022 11:58 )

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Luis Del Sol ha vissuto i suoi ultimi anni in Spagna, a Siviglia, ma lontano da Madrid, la città che lo ha reso campione. Del Sol ha legato per sempre il suo nome a quello del Betis, club con cui ha iniziato e chiuso la carriera da giocatore, e con cui ha vissuto le sue uniche due esperienze da allenatore. Del Sol, del Real, visse buona parte dell'età dell'oro tra la fine degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta: quando arrivò dal Betis, il Real aveva già vinto consecutivamente le prime quattro edizioni della Coppa dei Campioni. Sarebbero diventate cinque nel 1960, con il 7-3 in finale a Glasgow sui tedeschi dell'Eintracht Francoforte. Era una squadra formidabile, quella allenata da Manuel Fleitas Solich e, successivamente, da Miguel Munoz: fu campione d'Europa, ma non campione di Spagna. Del Sol era il faro del centrocampo del Real, ma lo divenne anche della Spagna capace di vincere il titolo europeo nel 1964. Fu più volte candidato al Pallone d'Oro, ma senza mai vincerlo: merito di quella personalità a centrocampo e della capacità di non perdere mai il pallone e di consegnarlo ai compagni. Caratteristiche, queste, che gli valsero il soprannome di Postino, nato negli anni di Madrid grazie al compagno di squadra Alfredo Di Stefano e poi mantenuto per il resto della carriera. Nel Real Madrid veniva impiegato come ala pura: in Italia, con la Juventus, fece più la mezzala, sfruttando le sue qualità di accelerazione in velocità sempre con la palla tra i piedi. Arrivò a Torino nel 1962, avvicinandosi di molto a Vercelli, città di origine dei suoi familiari: quando iniziò a vestire la maglia bianconera, Del Sol aveva già vinto due volte il campionato spagnolo, una volta la Coppa di Spagna, una Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale in finale contro il Penarol.

L'avventura in Italia

La Juventus lo prelevò 27enne dal Real, per 350 milioni di lire. Del Sol, primo spagnolo nella storia del club bianconero, debuttò in Serie A il 16 settembre 1962 contro il Genoa, sollevandò a fine stagione una Coppa delle Alpi. A Torino, rimase per ben otto stagioni, conquistando lo scudetto nel 1967 - quello del sorpasso all'ultima giornata sull'Inter - e la Coppa Italia due anni prima. A Torino non hanno dimenticato Del Sol, diventato bandiera della Juve operaia degli anni 60 (quella guidata da Heriberto Herrera): nel 2011, il club lo ha omaggiato di una stella celebrativa nella Walk of Fame dello Juventus Stadium. Chiusa l'esperienza con la Juventus, Del Sol scelse di trasferirsi alla Roma: due stagioni in giallorosso con tanto di fascia di capitano, ereditata dal connazionale Peirò, primo spagnolo nella storia della Roma. Non era una squadra fortissima, quella guidata da Helenio Herrera e poi da Luciano Tessari. In estate c'era stato un maxi affare con la Juventus: il presidente Marchini cedette ai bianconeri tre gioielli come Luciano Spinosi, Fabio Capello e Fausto Landini. I tifosi giallorossi scesero in piazza, bruciando diverse bandiere davanti alla sede sociale: lo stesso Herrera non prese bene queste cessioni, anche perché la squadra che gli rimase tra le mani fu molto indebolita. In cambio dei talenti giallorossi la Juve, oltre a circa 700 milioni, cedette alla Roma anche quattro giocatori: Vieri, Zigoni, Viganò e, appunto, Del Sol, che nei due anni in giallorosso vinse un Torneo Picchi e la Coppa Anglo-Italiana. Nel 1972,

Gli ultimi anni nella sua Siviglia

Del Sol tornò a Siviglia, per vestire nuovamente la maglia del suo Betis, con cui chiuse la carriera nel 1973, all'età di 38 anni. Dei biancoverdi di Siviglia è stato a lungo dirigente: nel 2000-01, invece, guidò la squadra per 13 partite, decisive per il ritorno del Betis nella Liga. 

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