Ivo Viktor, un Europeo per entrare nella leggenda

Ivo Viktor, un Europeo per entrare nella leggenda

Nato il 21 maggio 1942, il numero uno della Cecoslovacchia fu grande protagonista del trionfo nella manifestazione continentale del 1976. Difese per 14 stagioni la porta del Dukla Praga

Massimiliano Lucchetti/Edipress

21.05.2022 11:02

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Quando nel 1996 il Dukla Praga si fuse con FC Pribram, dando vita all’ FC Dukla Pribram venne effettuato un sondaggio per scegliere i migliori 11 nella storia del club. In porta ci fu un plebiscito, il 100% votò Ivo Viktor, esito sul quale nessuno ebbe il minimo dubbio. Nel Dukla Ivo arrivò nel 1963 giocando complessivamente 316 gare fino al 1977, anno in cui si ritirò dal calcio giocato. In questo periodo contribuì a vincere due campionati, nel 1964 e nel 1966, e tre Coppe di Cecoslovacchia (1965-1966-1969). A livello individuale venne nominato calciatore cecoslovacco dell’anno nel 1968, 1972, 1973, 1975 e 1976. Quando si ritirò il suo posto nel Dukla e nella nazionale venne preso da Jaroslav Netolicka.

L’Europeo 1976 vinto con la Cecoslovacchia

L’Europeo del 1976 si svolse in due fasi: la prima prevedeva che le 32 nazionali fossero suddivise in 8 gironi all’italiana, con la prima classificata di ogni gruppo che sarebbe poi passata alla seconda fase, ossia i quarti di finale, con gare di andata e ritorno. L’inizio per la nazionale mitteleuropea non fu dei migliori con una bruciante sconfitta per 3-0 in terra inglese. Le successive vittorie però contro Cipro, Portogallo e proprio “i maestri inglesi” consentirono ai cecoslovacchi di qualificarsi per la fase finale. I quarti di finale misero di fronte la Cecoslovacchia all’Unione Sovietica. Fu una sorprendente qualificazione grazie ad una vittoria per 2-0 in casa e un pareggio 2-2 al ritorno. Le semifinali videro le due favorite della viglia, Germania Ovest e Olanda, rispettivamente contro Jugoslavia e Cecoslovacchia. I tedeschi dell’Ovest fecero il loro dovere battendo i balcanici per 4-2 grazie alla doppietta nei supplementari di Dieter Muller, dall’altra parte invece ci fu un’amara sorpresa per l’Arancia Meccanica. In uno Stadio Maksimir completamente allagato, l’Olanda non riuscì a sfruttare al meglio il suo gioco corale e dopo il pareggio nei tempi regolamentari per 1-1, i rossi grazie ai gol nei supplementari di Zdenek Nehoda e Frantisek Vesely, conquistarono la finalissima. 

A Belgrado il 20 giugno del 1976 agli ordini del direttore di gara Sergio Gonnella, andò in scena una delle imprese più incredibili nella storia del calcio. La Germania Ovest, super favorita della vigilia, reduce dal doppio trionfo di Europeo e Mondiale, andò a sbattere sul muro eretto da Ivo Viktor, che disputò una delle partite più belle di sempre nella storia del ruolo. Il match terminò sul 2-2 e furono i calci di rigore a decretare il vincitore della quinta edizione del campionato europeo. Viktor si posizionò tra i pali con il suo maglione verde con il numero 1 giallo e al quarto tentativo vide la palla di Uli Hoeness finire sopra la traversa. Il rigore decisivo fu il leggendario “cucchiaio” di Antonin Panenka, uno dei gesti più iconici della storia del calcio. Viktor non si accontentò del trionfo a squadre ma venne anche inserito nella top 11 della manifestazione davanti a quello che era riconosciuto come il miglior portiere del mondo in quel momento: Sepp Maier. Nello stesso anno si classificò terzo nella classifica del Pallone d’Oro dietro Franz Beckenbauer e Rob Rensenbrink, uno dei posizionamenti migliori nella storia dei numeri uno.

Nel 2000, infine, la rivista Gol che elesse il calciatore ceco del secolo, posizionò Viktor al terzo posto, dietro due mostri sacri come Josef Masopust (primo Pallone d’Oro ceco) e Josef Bican.

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