FA Cup, 2 maggio 1953: Blackpool-Bolton Wanderers 4-3

FA Cup, 2 maggio 1953: Blackpool-Bolton Wanderers 4-3

A Wembley nel '53 si sfidarono i Tangerins trascinati da Sir Stanley Matthews e i Trotters di bomber Lofthouse. Andò in scena una della finali più spettacolari di sempre

Francesco Scabar/Edipress

07.01.2023 18:52

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Questa è una delle prime partite trasmesse in assoluto in televisione dalla BBC nonché una delle finali di FA Cup più belle e spettacolari di tutti i tempi, nota con l’appellativo di “The Matthews Final”. Il match è emozionante, ricco di colpi di scena con un gioco molto rapido ad alti ritmi, intensità e continui capovolgimenti di fronte. Si sono visti lanci lunghi sia sul fronte del Bolton che su quello del Blackpool con difese e soprattutto portieri (Hanson nel Bolton, Farm nel Blackpool) rivedibili, entrambi autori di papere ed errori decisamente marchiani!

Blackpool

I “mandarini” di Joe Smith giocano a ritmo frenetico ma con molta disorganizzazione ed approssimazione e con tanti, troppi lanci lunghi a casaccio. Peccato perché la qualità nell’undici non mancherebbe: Matthews, Mortensen, lo scozzese Mudie sono giocatori dal tasso tecnico importante ed infatti quando girano loro gira un po’ tutta la squadra. Tuttavia, il Terzetto difensivo e il portiere sembrano veramente non all’altezza di una grande squadra. Lo schieramento utilizzato è il classico WM di taglia inglese.

Bolton

I bianchi del Lancashire (schierati con il solito, ortodosso WM) sono la classica squadra inglese degli anni Cinquanta contraddistinta da tanta corsa, ritmo ma organizzazione tattica e qualità scadenti, se si eccettua per il centravanti Lofthouse, l’architrave della squadra. Il terzetto difensivo soffre tremendamente la qualità e la velocità degli attaccanti avversari; mediani, mezzali e ali sono spesso fuori dal gioco e non riescono a supportare a dovere Lofthouse, se non con lanci lunghi.

L’mvp della gara

Stanley Matthews sembra davvero un giocatore di un altro pianeta nonostante le trentotto primavere, quando parte palla al piede è letteralmente ingiocabile e inarrestabile: se Mortensen è il goleador che segna una tripletta, l’ispiratore della manovra dei Tangerins è sempre lui.

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