Giuliano Terraneo, dalla Serie A alla seconda vita da dirigente

Giuliano Terraneo, dalla Serie A alla seconda vita da dirigente

L'ex portiere di Torino, Milan e Lazio, detto il "poeta di Briosco", dopo il ritiro ha lavorato con diversi club italiani e internazionali

Tommaso Mangiapane/Edipress

16.10.2023 ( Aggiornata il 16.10.2023 15:01 )

  • Link copiato

Nel calcio degli anni '70, in Italia, era possibile che un ragazzo che giocava tra i professionisti avesse il tempo di scrivere. Non romanzi, né tantomeno commedie bensì poesie. Un ambiente lontano dalle attuali distrazioni degli smartphone e dei social network consentiva ai giocatori di esprimere la loro umanità e sensibilità tramite le più disparate passioni. In questo periodo storico del nostro calcio si inserisce la storia di Giuliano Terraneo, il "poeta di Briosco" che terminerà la sua carriera sul campo con oltre 300 presenze in Serie A. Dietro ai baffi neri e allo sguardo apparentemente da duro, Terraneo nascondeva un'emotività speciale per gli standard a cui ci abitua solitamente la narrazione del calciatore medio. Una levatura morale che emerge anche dalle sue scelte, di vita e di carriera, come quella di abbandonare la Serie A dopo nove stagioni da titolare con Torino e Milan per difendere i pali di una squadra storica ma da poco scampata al fallimento e che avrebbe aiutato a salvare dalla retrocessione in Serie C1 come la Lazio. Il "poeta di Briosco", che oggi compie 70 anni, era così: un calciatore, ma soprattutto un uomo, che stando anche ai racconti e alle interviste dell'epoca metteva altri valori di fronte ai soldi e alla fama.

Terraneo gli esordi nel calcio "dei grandi"

La prima squadra a credere in Terraneo è stata il Monza, che gli fece fare il salto dalle giovanili alla Serie C nella stagione 1974-75, con la promozione in B conquistata l'anno seguente. Ma l'inizio della carriera ai massimi livelli del portiere classe 1953 arriva due anni più tardi, quando Gigi Radice lo vuole nel suo Torino. Inizialmente partito come secondo di Luciano Castellini, l'11 dicembre 1977 è il momento finalmente del debutto in Serie A. E non in una partita come le altre ma in quella più importante di tutte, un derby della Mole terminato a reti bianche. La prima partita "tra i grandi", per di più contro i nemici della Juve, Terraneo la conclude senza subire gol. É il primo segnale di una storia fra l'estremo difensore e il Torino destinata a durare a lungo, tanto che l'anno successivo il "Giaguaro" Castellini che aveva difeso i pali nella stagione 1975-76, ovvero quella dell'ultimo Scudetto dei granata, viene ceduto al Napoli. Per sette anni nel capoluogo piemontese Terraneo è il titolare indiscusso, arrivando anche a disputare tre finali di Coppa Italia consecutive. É probabilmente il punto più alto della carriera da giocatore toccato dal "poeta di Briosco", che nell'estate del 1984, all'alba dei 30 anni, cambia lido e si trasferisce al Milan.

Gli ultimi anni tra Milan, Lazio e il provino con Sir Alex

Saranno due anni non particolarmente memorabili quelli vissuti dal classe 1953 all'ombra del Duomo, dove i tifosi rossoneri avrebbero dovuto assistere al quasi fallimento societario prima di arrivare poco tempo dopo al grande Milan con l'avvento di Berlusconi e la rifondazione partita anche da pilastri come Baresi, Tassotti e Galli che nel periodo di Terraneo erano appena arrivati dal vivaio. Proprio in quel momento arrivò la scelta di cuore: scendere in Serie B con la Lazio, partita con una penalizzazione di 9 punti e portata da protagonista alla salvezza ma soltanto agli spareggi. Uno scampato pericolo arrivato all'ultima giornata del campionato regolare in casa contro il Vicenza, partita vinta grazie ad un gol di Fiorini all'82' che alla fine fa riversare il pubblico in campo e diverse lacrime sul viso del portiere lombardo. Quel traguardo del 1987 rappresenta uno degli ultimi squilli della carriera sul campo del "portiere poeta" che, dopo un provino con il Manchester United di Sir Alex Ferguson dall'esito positivo ma seguito per ragioni ancora incerte da un nulla di fatto, chiude definitivamente la sua avventura a 36 anni con il Lecce. In Salento, nelle tre stagioni passate in giallorosso fino al 1990, Terraneo si toglie le ultime soddisfazioni: una promozione in Serie A e due salvezze, oltre alla gioia delle 300 presenze nel massimo campionato.

La seconda carriera di Terraneo

"Appena ho indossato una maglia ne sono diventato tifoso, ho difeso sempre i colori delle squadre che ho rappresentato e quelli restano sempre a prescindere dai giocatori e dai presidenti. Una cosa, questa, da ricordare ad alcuni dirigenti" aveva dichiarato qualche tempo fa Terraneo, dando ancora una volta prova di un'umanità superiore. A proposito di dirigenti, un uomo del suo intelletto non poteva che sedersi dietro una scrivania e mettere a frutto le proprie idee una volta appesi gli scarpini al chiodo. E perchè non farlo, nella maniera più poetica possibile, nella squadra che quasi 20 anni prima lo aveva lanciato nel calcio professionistico? Con il Monza il neo direttore generale venuto dalla vicina, piccola Briosco vive sette anni esaltanti impreziositi da due promozioni in Serie B, la conquista di una Coppa Italia Serie C ma soprattutto la scoperta di diversi futuri campioni. Sono i primi passi nel mondo dirigenziale che lo porterà a grandi successi, iniziando dalla stagione 1998-99 con un altro ritorno al passato. Affiancando il dg Julio Velasco, Terraneo è nuovamente di casa alla Lazio con la quale mette in bacheca una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Italiana fino ad arrivare anche ad un passo dallo Scudetto. Due anni all'Inter come braccio destro di Lele Oriali e vari acquisti di spessore come quelli di Seedorf e Cannavaro lanciano definitivamente la carriera da ds del lombardo, arrivato fino alle collaborazioni con il Barcellona, il Fenerbahce e persino con Arsene Wenger. Dal 2018 Terraneo ha sposato la causa inglese del West Bromwich, di cui è diventato consulente tecnico. Una nuova sfida di livello, ma anche decisamente non scontata, scelta da un uomo e un professionista che si conferma diverso dagli altri: il "poeta di Briasco" Giuliano Terraneo.

Condividi

  • Link copiato

Commenti