Ikpeba, un simbolo della grande Nigeria

Ikpeba, un simbolo della grande Nigeria

L'attaccante vinse un oro olimpico da protagonista nel 1996 e fece faville anche al Monaco assieme ai giovanissimi (allora) Henry e Trezeguet
 

Alessandro Ruta/Edipress

12.06.2023 ( Aggiornata il 12.06.2023 18:09 )

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Per i calciatori africani non è sempre stato facile, fare fortuna in Europa. Negli anni Novanta piano piano da presenza pittoresca o poco più molti giocatori hanno cominciato a occupare ruoli più importanti in club di prestigio. George Weah fu l'esempio più eclatante, ma l'impatto che ebbe Victor Ikpeba, soprattutto al Monaco, fu altrettanto forte. Oggi l'attaccante nigeriano compie 50 anni.  

Ikpeba e la generazione d'oro della Nigeria

Essere nigeriano all'inizio degli anni Novanta poteva essere qualcosa di interessante ma al contempo quasi un problema. Nel senso che in quel periodo la concorrenza era clamorosa, con un gruppo di giovani fenomeni capace di vincere la Coppa d'Africa e di qualificarsi per la prima volta ai Mondiali, sempre nel 1994.
Una formazione da mandare a memoria con ragazzi arrivati a fare la differenza anche in Europa: Jay-Jay Okocha, Finidi George, il precocissimo Nwankwo Kanu e Rachidi Yekini in avanti, oppure Daniel Amokachi, in un 4-4-2 ultra-offensivo con qualità debordante. Ce ne saremmo accorti anche noi, agli ottavi di finale di Usa '94, nella fornace di Foxboro, prima del risveglio di Roberto Baggio.
In quella Nigeria c'era anche Ikpeba, riserva della riserva si potrebbe dire nonostante fosse nel giro della nazionale da almeno due anni. Veloce e scattante, era arrivato in Europa al Liegi (non lo Standard, l'altra squadra della città belga) assieme a Sunday "Mimmo" Oliseh, che giocerhà alla Reggiana e alla Juventus. A suon di gol ecco l'interesse del Monaco di Arsène Wenger, che lo affianca proprio a George Weah prima che il liberiano vada al Psg.  
Nel Principato Ikpeba diventa il punto di riferimento in avanti e lo sarà fino al 1999. Nel frattempo assiste all'esplosione di una coppia di ragazzini destinata a fare sfracelli: entrambi sono prodotti del vivaio, ma si vede chiaramente che sono due fuoriclasse, Thierry Henry e David Trezeguet. All'epoca Henry è ancora un'ala, non ancora quel centravanti unico nel suo genere capace di terrorizzare le difese avversarie, per cui i tre coincidono, con Ikpeba che fa "da chioccia" ai giovanotti.
Una squadra, quella, che vince il campionato francese nel 1997 dopo nove anni e che nel 1998 arriva addirittura in semifinale di Champions League eliminando il Manchester United e schiantandosi contro la Juventus del miglior Del Piero di sempre. Per Victor 4 gol nel torneo e la conferma di essere un attaccante degno di stare con i migliori in Europa.

Ikpeba e l'oro olimpico di Atlanta

Il nigeriano avrebbe avuto molta più importanza con la sua nazionale ai Giochi Olimpici del 1996, clamorosa affermazione delle Super Aquile in quel mini-mondiale giovanile (più qualche fuoriquota). Lungo il percorso la Nigeria fa fuori nell'ordine il Brasile e l'Argentina, nientemeno, conquistando un oro storico visto che lo stato africano nella storia a cinque cerchi ne ha vinte appena tre.
Ecco, una è quella nel torneo di calcio maschile nel 1996, sempre con la generazione d'oro ma con Ikpeba titolare visto che Yekini è "troppo vecchio". Victor segna anche il preziosissimo 2-3 contro il Brasile di Ronaldo e Bebeto in semifinale, prima che Kanu pareggi l'incontro e lo decida poi ai supplementari con un golden gol.

Anche nel 1998 Ikpeba avrà più spazio ai Mondiali con la Nigeria, che come quattro anni prima parte fortissimo, battendo 3-2 anche la Spagna, ma sciogliendosi agli ottavi contro la Danimarca. Per Victor una rete nel 2-0 alla Bulgaria, nella fase a gironi: riceve palla in area, disorienta un difensore avversario con una finta e con un tocco d'esterno supera il portiere, roba d'alta scuola, degna di un grande attaccante come era Ikpeba. 

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