Simonsen, da Vejle al Pallone d'Oro vinto col Gladbach fino al Barça

Simonsen, da Vejle al Pallone d'Oro vinto col Gladbach fino al Barça

Nato il 15 dicembre del 1952, è l'unico ad aver segnato in tutte le finali delle tre coppe europee (Uefa, Campioni e Coppa Coppe). Nel suo palmarès manca solo la Coppa dei Campioni

Paolo Marcacci/Edipress

15.12.2022 ( Aggiornata il 15.12.2022 11:10 )

  • Link copiato

Vejle, la cosiddetta “Manchester di Danimarca”, dove il commercio anima l’economia assieme ai cantieri navali, tanto da giustificare il paragone con la città inglese. Una tradizione calcistica di nicchia ma ben radicata, sin dalla fine del 1800, grazie alle maglie rosse del Vejle BK, la passione per le quali si fa largo in mezzo alla diffusissima pratica degli sport invernali.

È in questo spicchio di Nord Europa che nel 1952 viene alla luce Allan Simonsen: probabilmente, sin da quel giorno, correndo. Non passano molti anni, infatti, che sui campi spesso ghiacciati della cittadina e delle zone limitrofe cominciano ad apprezzare le sue accelerazioni, inesorabili per chi tenta di marcarlo; il suo talento di ala pura, ma con una spiccata propensione al gol. Il debutto in prima squadra avviene nel 1971, a diciannove anni, con una perfetta coincidenza tra la sua ascesa e una breve, memorabile età dell’oro per il club, che vince il campionato danese nel 1971 e nel 1972, anno nel quale porta a casa anche la coppa nazionale. Lui, oltre a essere una fonte di gioco inesauribile, contribuisce con 16 reti nell’arco di 46 partite in due anni.

Allan Simonsen in Bundesliga

A Vejle sapevano, sin dall’inizio, che uno come Allan Simonsen sarebbe rimasto poco nella cittadina d’origine: nel 1973 fa il salto in Bundesliga, con la maglia del Borussia Mönchengladbach. Il Gladbach di quegli anni è una signora squadra, che si dimostra vincente in patria e molto competitiva nelle coppe europee; Simonsen rappresenta la spalla ideale, per l’azione offensiva, per un bomber come Jupp Heynckes. Il primo anno il danese soffre non poco la fisicità del torneo teutonico, perché la sua rapidità viene contrastata con i metodi tutt’altro che ortodossi delle difese degli anni settanta in generale e di quelle tedesche in particolare; dalla stagione ‘74 - ‘75, in uno squadrone dove si ritrova a giocare non solo con Heynckes, ma anche con gente come Bonhof e Berti Vogts, comincia a vincere praticamente tutto: tre campionati tedeschi, due Coppa UEFA, nel ‘75 e nel ‘79. Finalista in Coppa dei Campioni nel ‘77, semifinalista nel ‘78, arrendendosi in entrambi i casi a uno dei Liverpool più forti di sempre.

Simonsen Pallone d'Oro 1977

Il passaggio storico più importante della sua carriera, ancora di più dell’approdo a Barcellona con i blaugrana dopo la fine del rapporto con il Borussia, avviene proprio nel 1977, quando grazie alla giuria di “France Footbal” batte di tre voti Kevin Keegan e di quattro un certo Michel Platini, e viene proclamato vincitore del Pallone d’Oro, primo giocatore dell’area scandinava a essere insignito del prestigioso riconoscimento. E, come Di Stefano (vincitore nel ’57), dopo avere messo in bacheca quel trofeo non disputa il Mondiale dell’estate successiva, ovvero quello del 1978 in Argentina.

Il Barcellona e gli ultimi anni

Il Barcellona, dicevamo, dal 1979 al 1982: arriva nell’era pre - Maradona, vince due coppe: Coppa del Re e Coppa delle Coppe. Per quanto riguarda quest’ultimo trofeo, con il gol segnato in finale contro lo Standard Liegi Simonsen diventa anche il primo giocatore ad aver segnato in tutte e tre le coppe europee in vigore all’epoca: aveva, infatti, già segnato sia in finale di Coppa Uefa che di Coppa dei Campioni.
Dovendo liberare il posto da extracomunitario per Maradona, alla fine della stagione 1981-82 lascia Barcellona per accasarsi, in Inghilterra, al modesto Charlton Athletic.

Come si spiega una scelta del genere? Diciamo che dopo un girovagare ad alto livello, Simonsen non ha più nulla da dimostrare, vuole solo divertirsi il più possibile. E dire che sarebbe ancora potuto andare al Real Madrid, che nel frattempo gli aveva fatto arrivare un’allettante offerta, ma non vuole tradire il popolo del Barça, per il quale era diventato, sin dal suo arrivo, “Simonet”, con tipico adattamento della pronuncia catalana.

In Inghilterra Simonsen resterà solo tre mesi, a causa di un problema di mancato pagamento degli stipendi da parte del club, quindi se ne tornerà a Vejle, nel club col quale tutto era cominciato. Continuerà a divertirsi, dribblando e segnando, fino al 1989, quando dirà basta all’età di trentasette anni.

Condividi

  • Link copiato

Commenti