Waldemar Victorino, quella meteora dell’Uruguay che deluse Cagliari

Waldemar Victorino, quella meteora dell’Uruguay che deluse Cagliari

L’attaccante sudamericano, dopo una carriera più che discreta, arrivò nel nostro campionato ma non riuscì a lasciare il segno

Alessio Abbruzzese/Edipress

22.05.2022 ( Aggiornata il 22.05.2022 10:35 )

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Forse alcuni tra i più grandi appassionati di Capitan Tsubasa, celeberrimo manga e anime giapponese conosciuto da noi con il nome di Holly & Benji, ricorderanno Ramon Victorino, la Pantera Nera del Sud America che con la sua velocità e il suo tiro insidioso veste la maglia dell’Uruguay durante il Torneo Internazionale di Parigi. Questo personaggio, come altri all’interno dell’opera, è ispirato ad un giocatore realmente esistito: Waldemar Victorino.

Gli anni in Uruguay e le vittorie

Nato a Montevideo il 22 maggio del 1952, trascorre la maggior parte della sua carriera con club della capitale uruguaiana: esordisce con il Cerro, per vestire poi le maglie di Progreso e Club Atletico River Plate. Nel frattempo è anche uno dei giocatori che indossano la maglia della nazionale con più continuità: a fine carriera conterà ben 33 presenze impreziosite da 15 marcature. La svolta arriva nel 1979, quando approda al Nacional portandolo con i suoi gol alla vittoria della Coppa Libertadores oltre che della Coppa Intercontinentale in finale contro il Nottingham Forest. Quest’ultimo match, disputato a Tokyo, farà innamorare il 20enne Yoichi Takahashi, creatore di Holly & Benji, dell’attaccante sudamericano, che tra l’altro decide la partita con una rete.

L’esperienza deludente in Serie A

Tra la fine del 1980 e l’inizio del 1981 va in scena, proprio in Uruguay, il Mundialito, torneo riservato esclusivamente alle nazionali vincitrici di una Coppa del Mondo. Il 3 gennaio l’Uruguay batte l’Italia per 2-0, Victorino è l’indiscusso protagonista del match, non dà tregua a Collovati e segna anche la rete del raddoppio. Alvaro Amarugi ne rimane profondamente colpito e poco più di un anno dopo, nell’estate del 1982, lo porta a Cagliari. L’anno in rossoblù è a dir poco disastroso: Victorino, ormai nel pieno della fase calante della sua carriera, fa poco o nulla, costringendo Giagnoni a lasciarlo in panchina. Il Cagliari a fine stagione retrocede e ad oggi l’attaccante uruguaiano è ricordato dai tifosi sardi come una delle più grandi delusioni di sempre. 

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