I 53 anni di Paolo Maldini: l'azzurro e quei due esordi contro l'Austria

I 53 anni di Paolo Maldini: l'azzurro e quei due esordi contro l'Austria

Nato il 26 giugno 1968, la sua prima volta in Under 21 e in Coppa del Mondo hanno in comune la stessa avversaria

Alessandro Mastroluca/Edipress

26.06.2021 ( Aggiornata il 26.06.2021 18:00 )

  • Link copiato

Italia-Austria è la partita delle prime volte per Paolo Maldini. Icona del Milan, difensore fra i migliori di sempre con 26 trofei all'attivo in rossonero, ha giocato 126 partite in nazionale, di cui 74 da capitano. Il suo rapporto con l'azzurro inizia nel novembre del 1986. Papà Cesare sta avviando il nuovo ciclo dell'Under 21 e lo schiera titolare contro l'Austria a Fontanafredda. È il suo esordio con la selezione giovanile azzurra. Maldini mette in mostra le qualità che iniziano a emergere anche nel Milan di Liedholm, che intanto ha cominciato a farlo giocare da terzino sinistro: una scelta che gli cambierà la vita. Un paio di mesi dopo quell'esordio in Under 21, Maldini segnerà il suo primo gol con la maglia del Milan.

L’investitura di Arrigo Sacchi 

L'arrivo di Arrigo Sacchi segna l'inizio di una stagione da leggenda. Maldini è il più giovane del quartetto difensivo su cui il tecnico di Fusignano costruisce un capolavoro calcistico destinato a ispirare generazioni di allenatori, non solo in Italia. Anche in nazionale il figlio d'arte, che ha presto brillato di luce propria rendendo Cesare “padre d'arte”, si è fatto notare. È diventato un ministro della difesa con Azeglio Vicini che l'ha schierato titolare a Euro '88, il primo dei tre Campionati Europei che ha disputato in carriera. 

Le Notti Magiche del primo Mondiale

Quando scattano le Notti Magiche, il Mondiale di Italia '90 con il suo senso di auspicata leggerezza e le spese gonfiate per gli stadi, Maldini c'è. Ha appena vinto la sua seconda Coppa dei Campioni, che ha impreziosito una bacheca in cui già trovano posto uno scudetto, una Supercoppa, una Coppa Intercontinentale. Ma l'esordio in un Mondiale, per giunta in casa, non è un'emozione ripetibile. Succede una volta sola. Nel ritiro di Marino, Maldini affina con Ferri e Bergomi l'arte di scambiarsi le marcature sui calci da fermo. Funziona. È eclettico e affidabile, controlla Ogris e viene a sua volta temuto dagli austriaci quando scatta sulla fascia. È l'inizio della grande illusione, per l'Italia e per Maldini, che gioca quattro Mondiali in carriera. Ma il grande trionfo in nazionale è l'unico successo che manca nella bacheca di un'icona, uno dei trenta calciatori con almeno mille partite all'attivo da professionista.

Condividi

  • Link copiato

Commenti