Amarcord estate 1993, il mercato di Bergkamp e Jonk

Amarcord estate 1993, il mercato di Bergkamp e Jonk

Un viaggio a 30 anni fa, con l'Inter scatenata e Gullit che dal Milan passa alla Samp. La Juve si assicura un giovane destinato a fare la storia, Alessandro Del Piero, mentre per la Lazio un colpo per reparto. Il Lecce non ne azzecca una, compreso l'incredibile flop Gaucho...

Alessandro Ruta/Edipress

19.08.2023 ( Aggiornata il 19.08.2023 11:48 )

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Inter regina del mercato, Milan che perde uno dei suoi pilastri, colpi esotici e altri destinati a fare la storia: estate 1993, torniamo indietro con la memoria a 30 anni fa, all'estate delle stragi di mafia a Milano e Roma, dei suicidi eccellenti (Cagliari, Gardini) e alla dissoluzione della Democrazia Cristiana.

Gli olandesi dell'Inter

Con un colpo architettato dall'allora sconosciuto procuratore Cosimo "Mino" Raiola l'Inter mette le mani su due dei giocatori olandesi più in vista del momento. Sono il centrocampista Wim Jonk e l'attaccante Dennis Bergkamp. Quest'ultimo sembra avere proprio tutto per ripercorrere le orme di un grande come Van Basten: come peculiarità ha l'allergia per i viaggi in aereo, tanto che si sposta in macchina anche per fare migliaia di chilometri mentre i compagni sono in volo.
Jonk e Bergkamp hanno vinto la Coppa Uefa con l'Ajax nel 1992 e per loro l'Inter di Ernesto Pellegrini spende complessivamente 25 miliardi. Dopo il secondo posto della stagione precedente dietro al Milan per i nerazzurri questi due tasselli appaiono l'ideale per accorciare ulteriormente le distanze nei confronti dei cugini.
In realtà andrà così così per i due oranje: Bergkamp, nello specifico, a lungo darà l'impressione di essere un pesce fuor d'acqua. Come rendimento paradossalmente andrà meglio Jonk, in un campionato disgraziato concluso in zona retrocessione dopo l'esonero di Osvaldo Bagnoli e l'arrivo in panchina di Giampiero Marini.
In Coppa Uefa, invece, arriverà un'incredibile vittoria: finale contro il Salisburgo, ma in semifinale derby durissimo contro il Cagliari. Jonk autore dell'1-0 nel ritorno della finale, mentre Bergkamp è capocannoniere del torneo con 8 reti.

Gli olandesi del Milan.. se ne vanno

Per due oranje che arrivano a Milano, altri due salutano la città della Madonnina. Il Milan infatti in un colpo solo perde Frank Rijkaard, che torna all'Ajax, ma soprattutto Ruud Gullit, simbolo della grande epopea con Sacchi in panchina, ma che con Fabio Capello aveva legato pochissimo. Per Gullit destinazione Sampdoria, dove tornerà ad essere un dominatore e togliendosi la soddisfazione di segnare contro la sua ex squadra in campionato. Insieme all'olandese in blucerchiato finisce anche Chicco Evani, un altro dei pilastri del grande Milan sacchiano, e l'inglese Platt dalla Juventus. Milan che comunque in quella sessione di mercato strappa al Genoa un difensore su cui costruirà i suoi successi futuri: Christian Panucci. Terzino completo, capace di giocare anche centrale, costa circa 10 miliardi. Per allungare le rotazioni i rossoneri aggiungono giocatori del calibro di Brian Laudrup dalla Fiorentina e Florin Raducioiu dal Brescia. Giocheranno pochissimo, vista la concorrenza.

La Juve si ritrova Del Piero

Confermato Trapattoni in panchina, la Juventus va a puntellare la rosa mantenendo tutto sommato il suo undici titolare a parte Platt spedito alla Samp. C'è grande aspettativa su un terzino sinistro di Salerno che sembra il futuro dell'Italia in difesa: si chiama Andrea Fortunato, ma a dispetto del cognome la sua fine sarà tragica, stroncato dalla leucemia nell'aprile del 1995.
Dalla Serie B, invece, due colpi in perfetto stile-Juve: italiani e di prospettiva, abbastanza sconosciuti. Il primo è Angelo Di Livio, centrocampista tuttofare che seguirà Trapattoni praticamente ovunque, perfino in nazionale. L'altro è un giovanissimo attaccante veneto, che come Di Livio viene dal Padova. Il Milan ci ha messo gli occhi addosso, ma la Juve ha offerto qualcosina in più, 5 miliardi di lire, e se l'è portato a Torino. Sono anni in cui tra queste due squadre le ripicche sul mercato sono continue e anche per Alessandro Del Piero è così. Inutile specificare cosa diventerà Alex per i bianconeri e per il calcio italiano: un campione assoluto apprezzato persino dalle tifoserie rivali.

Lazio scatenata, alla Roma ecco Balbo

Le romane non stanno a guardare, naturalmente. Nello specifico la Lazio che con Sergio Cragnotti come patron non ha problemi nell'aprire il portafoglio. Nell'estate del 1993 in biancoceleste arrivano il portiere Marchegiani dal Torino, Casiraghi dalla Juventus, l'italo-svizzero Roberto Di Matteo dall'Aarau e Paolo Negro in difesa. Un colpo per reparto, quindi, con l'attaccante tedesco Riedle che saluta la capitale e si accasa al Borussia Dortmund, con cui "purgherà" la Juventus nella finale di Champions del 1997. Roma che dal canto suo opera una sorta di staffetta in attacco: lo scambio è con l'Udinese, a cui va Andrea Carnevale mentre l'argentino Abel Balbo veste giallorosso. Si tratta dell'unico vero colpo del club che sta per essere acquisito dal nuovo presidente, Franco Sensi.

Zola al Parma, Francescoli al Torino

Grossi nomi che si spostano anche nelle squadre di seconda fascia. Il più eclatante è quello di Gianfranco Zola, che lascia il Napoli per accasarsi al Parma, dove delizierà i tifosi con i suoi calci di punizione. Sempre dal Napoli il Parma prende Massimo Crippa, mastino di centrocampo, e dalla Reggiana il portiere Luca Bucci in cambio nientemeno che del numero 1 della nazionale brasiliana, Claudio Taffarel.
Trasferimento interno di spessore, quello del "Principe" Enzo Francescoli, che lascia il Cagliari dove aveva strappato il cuore ai suoi tifosi e va al Torino. Non andrà benissimo in granata, nonostante la classe dell'uruguaiano. I sardi lo sostituiscono di fatto con l'attaccante panamense Dely Valdes.

Giocatori di culto e bidoni

Delle quattro neopromosse la più attiva è senza dubbio la Reggiana, come abbiamo già visto con Taffarel, grande acquisto che conferma quanto in quel periodo i club italiani, anche della zona bassa della classifica, mantenessero una certa attrattiva. Insieme a lui l'attaccante svedese Johnny Ekstroem, che invece si rivelerà un mezzo disastro. Molto meglio farà Michele Padovano, proveniente dal Genoa. Male come campagna acquisti il Lecce, che porta nel Salento lo sconosciuto tedesco Gumprecht, l'attaccante ghanese Kwame Ayew (fratello di Abedi Pelé del Marsiglia che poi sarebbe venuto a Torino) e il centrocampista brasiliano Gerson. Nessuno però, in negativo, come Luis Carlos "Gaucho" Toffoli, che il Lecce presenta come "il bomber dei 400 gol in carriera". In Serie A non ne segnerà nessuno, finendo bersaglio degli sfottò dopo un rigore tirato malissimo nel derby contro il Foggia: un tiro debole e centrale parato dal portiere Mancini restando in piedi. Lecce che naturalmente retrocederà in B. Più guardinghe come mercato le altre due neopromosse, Cremonese e Piacenza. Quest'ultima ha una rosa composta da soli italiani e la puntella con il difensore Cleto Polonia e l'attaccante Marco Ferrante.

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