Cristiano Ronaldo e lo United: 20 anni fa CR7 approdava ai Red Devils

Cristiano Ronaldo e lo United: 20 anni fa CR7 approdava ai Red Devils

Fu Sir Alex Ferguson a volere il portoghese a Old Trafford prelevandolo dallo Sporting Lisbona nel 2003. Con il club inglese arrivò la consacrazione e una serie infinita di trofei fino all'addio sei anni dopo per passare al Real Madrid

Paolo Marcacci/Edipress

13.08.2023 ( Aggiornata il 13.08.2023 08:01 )

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Due leggende che si sono alimentate a vicenda, lungo il solco di un’era calcisticamente lunga e vincente come per il club era storica e continuamente rinnovatesi abitudine; come per il ragazzo sarebbe diventato compimento di un destino che avrebbe iniziato ad acquisire carne e allori proprio sotto quel vento a tratti gelido che disperde il fumo delle ciminiere; mentre alla gente di Manchester, che ha imparato a godersi la pioggia, sarebbe sempre rimasto il dubbio se godersela di più dallo sgabello di un pub, mentre il tintinnio dei bicchieri fa da controcanto alle voci di quelli che ordinano un altro giro, o da un seggiolino dell’Old Trafford, quando arriva di traverso a lucidare l’erba, mentre i giocatori dello United stanno in fila nel sottopassaggio, che vibra per i cori dei tifosi. Aveva un sorriso ancora sbilenco, montato su lineamenti nei quali Dolores e José avevano incrociato linee di latitudini mediterranee e capoverdiane. Veniva da un anno rivelatore a livello internazionale, con le righe orizzontali bianche e verdi dello Sporting Lisbona; di accelerazioni già stupefacenti e di quel destro naturale che per la facilità di dribblare e di concludere sembrava trasferirsi all’occorrenza anche sotto la caviglia mancina.

13 settembre 2003, inizia la leggenda di Cristiano Ronaldo al Manchester United

Sir Alex Ferguson se lo porta a Manchester esattamente il 13 agosto del 2003: laddove in molti pensano che si tratti di una scommessa, il santone dello United ci vede una prospettiva di altissimo livello, l’unico peraltro contemplabile per i Red Devils sotto la sua guida. A diciotto anni, Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro diventa un compagno di squadra di gente che ha già fatto la storia del calcio europeo e mondiale, da Rio Ferdinand a Paul Scholes. In partenza, due record a livello personale può già sistemarli in bacheca: è il teenager più costoso della storia del football britannico e, al tempo stesso, il primo portoghese nella storia del Manchester United. Un particolare, più di ogni altro, è rivelatore della assoluta fiducia di Ferguson nei suoi confronti: inizialmente, il ragazzo pare restio a prendere la maglia numero sette, la più prestigiosa e simbolica in assoluto nella storia del club, quella indossata nelle varie epoche da Best, Cantona, Beckham. Mettiamoci anche Robson. Da far tremare le vene e i polsi. Inizialmente vorrebbe la ventotto; proprio Ferguson lo convince a prendere la sette. Giudichi il lettore il peso di questa investitura.


Cristiano Ronaldo e il Bolton nel destino

Non tutto facile all’inizio, anche per i rapporti burrascosi con qualche compagno, Rooney in testa; sempre però con il filo rosso, anzi red, del crescendo delle prestazioni e dell’impatto sulle partite, sin dal giorno dell’esordio, mezz’ora contro il Bolton, il 16 agosto 2003, subentrando a Butt. Il nome dell’avversario è destinato a ricorrere, perché sempre contro il Bolton, quasi cinque anni dopo, realizza la doppietta con la quale supera il record di George Best, che nel 1967-68 aveva segnato trentatré gol tra campionato e coppe varie. È il 19 marzo del 2008 e oltre alla primavera sta germogliando un memorabile finale di stagione per lo United, del quale nel frattempo Ronaldo è diventato capitano. Il 21 maggio, a Mosca, lo United conquista la Champions League ai calci di rigore contro il Chelsea; Ronaldo mette a segno il momentaneo 1-0 e poi sbaglia, nella sequenza dal dischetto, il suo penalty: errore ininfluente perché quello decisivo lo commette Anelka del Chelsea. Il 2007-2008 di Ronaldo si conclude con la Premier League con relativo titolo di capocannoniere e il massimo alloro continentale, che nel mese di dicembre 2008 porta in bacheca anche il Mondiale per club. La stagione 2008-2009 è l’ultima del primo ciclo di Ronaldo allo United, che nel frattempo ha riportato il Pallone d’Oro a Manchester dai tempi di Best. Culmina con un’altra finale di Champion League, stavolta persa per 2-0 a Roma contro uno dei Barcellona più forti di sempre.

Il passaggio di Cristiano Ronaldo al Real Madrid e il ritorno a Old Trafford

Quando, nel mese di giugno 2009, Ronaldo passa al Real Madrid per 94 milioni di Euro, ha disputato 292 gare ufficiali con il Manchester United, mettendo a segno 118 reti, buona parte delle quali memorabili per motivi estetici o statistici. In sei stagioni, lui e lo United hanno sistemato in bacheca tre Premier League, due Community Shield, due Coppe di Lega, una Coppa d’Inghilterra, una Champions League, un Mondiale per club. Così come le proverbiali vittorie, esistono anche i “ritorni di Pirro”: quello di Ronaldo a Manchester, durato dall’agosto del 2021 al novembre 2022, potremmo definirlo così, non tanto per i numeri - 54 partite, 27 gol - quanto per il malinconico e polemico epilogo che, però, non possono opacizzare una storia grandiosa.

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