Davids, dal Milan alla Juve: Lippi ha il suo “Pitbull”

Davids, dal Milan alla Juve: Lippi ha il suo “Pitbull”

Il centrocampista, nel calciomercato invernale del 1997, si trasferì dai rossoneri alla corte della Vecchia Signora per 9 miliardi di lire. Fu il primo olandese nella storia dei bianconeri

Vincenzo Lo Presti/Edipress

28.01.2022 ( Aggiornata il 28.01.2022 13:42 )

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“Davids, l’uomo nuovo per Lippi”. Così il Corriere dello Sport-Stadio titolava il 2 dicembre 1997 a poche ore dal trasferimento ufficiale del centrocampista olandese dal Milan alla Juve. Dopo essersi messo in mostra nell’Ajax, Pitbull, come venne soprannominato da Van Gaal per via del suo carattere irruento, approda in Italia nel 1996, al Milan. Il suo anno e mezzo in rossonero, però, è caratterizzato da un grave infortunio a tibia e perone e da problemi comportamentali che portano addirittura Alessandro Costacurta, uno dei senatori dello spogliatoio del Diavolo, a definirlo una “mela marcia”. Archiviata la parentesi ai Casciavit, Davids approda alla corte della Vecchia Signora nel calciomercato invernale del 1997 per 9 miliardi di lire, diventando così il primo olandese della storia del club.

Davids, croce e delizia della Juve di Lippi 

In realtà la Juve aveva puntato i riflettori sul calciatore ben prima, ai tempi dell’Ajax. Folgorato da quel ragazzo con la maglia numero 8 sulle spalle e le treccine ai capelli, Pezzotti, l’occhio juventino sul mercato internazionale, aveva già raccolto un ampio dossier su quel centrocampista tutto dinamismo e tackle affrontato nella finale di Coppa dei Campioni la magica sera del 22 maggio 1996 all’Olimpico di Roma. Visti i problemi in mediana dovuti ai tanti infortuni, dunque, è giunta l’ora di portarlo sotto la Mole, pertanto Giraudo e Moggi vanno a bussare al portone di via Turati. Risolti gli ultimi dettagli, in particolare la buonuscita che gli deve corrispondere il Milan, Davids diventa un nuovo calciatore della Juve. Il primo compito di Edgar nel suo nuovo club è però quello di far pace con i compagni, vista la tensione venutasi a creare dopo la rissa con Di Livio appena qualche mese prima alla fine del Trofeo Berlusconi. Sulle qualità del calciatore ci sono pochi dubbi, un po’ meno sull’aspetto comportamentale. Il centrocampista del Suriname, infatti, si era anche reso protagonista di una rissa in un parcheggio con tanto di tirapugni “appoggiato” sulla faccia del povero malcapitato. In campo, poi, è uno che non toglie mai la gamba - per ulteriori informazioni chiedere a Bucci che gliela spezzò in un contrasto da brividi -. Dinamismo e verve, insomma, sono le sue principali caratteristiche, che fanno anche al caso della mediana di Lippi.

Dalle prime parole in bianconero alla Walk of Fame dello Stadium

Alla vigilia della sfida contro il Piacenza al Galleana, prima apparizione di Davids con la maglia bianconera, il calciatore si presenta così davanti alla stampa: “Qui c'è un bell' ambiente, la Juve vuole solo vincere, e quando ci sono i risultati c'è pure un bello spogliatoio e gente allegra. So che ho ancora molto da imparare. È un grande onore essere il primo olandese della Juve, però per essere ricordato dai tifosi, per me conta solo vincere". E lo farà, mettendo in bacheca tre scudetti, due Supercoppe italiane e una Coppa Intertoto. Nei suoi anni in bianconero colleziona 235 presenze e 10 reti, concludendo la sua esperienza sotto la Mole nel gennaio 2004, quando approda al Barcellona. I tifosi della Juve, però, non lo hanno mai dimenticato, tanto da inserirlo tra i 50 calciatori più importanti della storia del club ai quali è stata dedicata una stella nella Walk of Fame dell’Allianz Stadium. E pensare che bastarono appena 9 miliardi per strapparlo al Milan.

 

 

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