Del Piero, l'alba di Pinturicchio

Del Piero, l'alba di Pinturicchio

Esattamente 30 anni fa il ragazzo di Conegliano faceva il proprio esordio in Serie A entrando al 74' al posto di Ravanelli in un Foggia-Juventus terminato 1-1. Da quel momento ha scritto la storia del calcio italiano e non solo 

Paolo Marcacci/Edipress

12.09.2023 ( Aggiornata il 12.09.2023 11:40 )

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Berlusconi ancora non scendeva in campo, lui sì. Un piccolo parallelo cronologico per ricordarci anche un poco di chi eravamo e di quale Italia c’era sullo sfondo della nostra Serie A il giorno in cui un ragazzino di nome Alessandro Del Piero ne assaggiava l’erba e i clamori. Nel tempo, ne sarebbe diventato anche un protagonista assoluto, sempre indossando la stessa maglia di quel suo esordio. Quanto a Berlusconi, da presidente del Milan avrebbe ricevuto più di un dispiacere dal ragazzo di Conegliano Veneto, cresciuto a San Vendemiano, che nel tempo avrebbe mantenuto una naturale completezza nella voce e nei modi, unita a una classe naturale che ne avrebbero fatto ben presto una eccellenza del calcio mondiale. 

Del Piero il fantasista

Il fantasista, nel senso più alto del termine, capace di agire da seconda punta sposando le sue caratteristiche in rifinitura a più di una tipologia di centravanti; abilissimo nel dribbling e nell’uno-due, grazie ai quali riusciva a ricavarsi l’angolo di tiro anche da posizione piuttosto defilata, dopodiché la sua tipica traiettoria scoccata con l’interno destro risultava l’interpretazione ideale di qualsiasi prospettiva. Da qualsivoglia angolazione. Complementare a questo talento specifico era la sua abilità nel calciare le punizioni, spesso inesorabili dalla distanza specifica compresa tra i venti e i venticinque metri. Era già parecchio più bravo degli altri, compresi i più grandi, all’oratorio; eppure nei temi scriveva ancora di voler diventare un elettricista come suo padre, oppure un camionista. Il calcio cominciò a portarlo via da quelle ambizioni di normalità quando nel 1992 il Padova lo acquistò dal San Vendemiano per farlo giocare con gli Allievi. Non ci mise molto ad arrivare in prima squadra e a esordire in Serie B; ancora meno impiegò Giampiero Boniperti a raccogliere le referenze utili per decidere di portarlo via subito a una concorrenza che stava per diventare numerosa e agguerrita. 

Leggenda della Juventus

Per cinque miliardi di Lire, nel 1993 Del Piero passa alla Juventus e firma il primo contratto da professionista. La sua storia in maglia bianconera comincia però per davvero esattamente trent’anni fa, il 12 settembre del 1993, quando allo stadio “Zaccheria” di Foggia subentra a Fabrizio Ravanelli al minuto 74 di un Foggia-Juventus che terminerà 1 - 1. Qualche giorno dopo conoscerà anche l’esordio in Coppa Uefa, contro la Lokomotiv Mosca, pur facendo ancora formalmente parte della Primavera allenata da Antonello Cuccureddu. Il 19 settembre, vale a dire sette giorni dopo l’esordio, arriverà anche il primo gol in A, contro la Reggiana. Comincia così una storia che alla fine consterà di 705 presenze, 290 gol e un palmares sterminato: sei scudetti, una Coppa Italia, quattro Supercoppe italiane, un Campionato di B e una Coppa Intertoto, una Champions League, una Supercoppa Uefa e una Coppa Intercontinentale. Nel frattempo, con la Nazionale mette in bacheca la Coppa del Mondo 2006 e il secondo posto all’Europeo del 2000. Non male, per uno al quale la madre consigliava di stare in porta, perché avrebbe sudato meno. 

 

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