Juve-Milan e quella "rivincita" dopo la Champions

Juve-Milan e quella "rivincita" dopo la Champions

Il 3 agosto del 2003 la Supercoppa Italiana andò ai bianconeri ai rigori, a poche settimane di distanza dal trionfo rossonero nella finale di Manchester. Fu l'ultimo titolo vinto da Lippi in Italia

Alessandro Ruta/Edipress

03.08.2023 ( Aggiornata il 03.08.2023 09:01 )

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Chiamarla rivincita forse sarebbe eccessivo, ma l'importante in certi casi è non abituarsi troppo a perdere contro la stessa squadra: due mesi di tempo tra la finale di Champions League e la Supercoppa Italiana, tra fine maggio e inizio agosto 2003. Il primo trofeo al Milan contro la Juventus, il secondo al contrario: calci di rigore in entrambi i casi, a rendere più gustoso il tutto.

Juve-Milan, i cambi rispetto a Manchester

Nel caldo atroce di quell'estate 2003 la Juventus campione d'Italia e il Milan vincitore della Coppa Italia, oltre che della Champions League, si sfidano il 3 agosto al Giants Stadium, vicino a New York.

Ricordi agrodolci di Usa '94 per due squadre nel pieno del loro splendore, specialmente i rossoneri che vinceranno lo scudetto nel 2004 e andranno a un disastroso 0-4 a La Coruna nei quarti di finale da un possibile, chissà, bis di Champions.

Il mercato ha portato pochi cambi, soprattutto nella Juventus, un po' a sorpresa. Molti i volti nuovi tra i bianconeri, uno per ruolo in realtà. In difesa c'è Legrottaglie, strappato al Chievo, in mezzo Appiah dal Brescia e davanti Miccoli reduce da una grande annata al Perugia. Nel Milan l'unica novità è il terzino destro, uno dei migliori al mondo: è Cafu arrivato a zero dalla Roma. Per il resto il Diavolo schiera la stessa formazione titolare di Manchester, nella sera della conquista della sesta Champions, tranne Abbiati che è titolare al posto di Dida e non la sua riserva.

In panchina, di nuovo, Marcello Lippi e Carlo Ancelotti. In questo non è cambiato niente.

 

Errore fatale di Brocchi

In un'epoca di regole ancora poco unificate per gestire la faccenda tempi supplementari, la formula di quella Supercoppa prevede il Silver Gol: ovvero chi segna per primo nel primo tempo supplementare, se non cambia poi il risultato, può essere dichiarato vincitore senza che si giochi il secondo extra-time. Un po' contorto, ma si è visto anche questo.

La partita viste le condizioni atmosferiche è perfino bella, con momenti altamenti spettacolari ma zero finalizzazione. Nel Milan si fa male Gattuso, sostituito nell'intervallo da Ambrosini; mentre Lippi capisce che il suo 4-2-3-1 è da riequilibrare mettendo Camoranesi per Miccoli.

Supplementari e subito traversa di Zambrotta per la Juventus. Il silver gol è a un passo dal concretizzarsi quando al 105' Tacchinardi commette fallo su Ambrosini in area, rigore che Pirlo trasforma addirittura con un cucchiaio. Sembra finita, non ci sarebbe bisogno del secondo supplementare e invece Trezeguet in mischia pareggia.

Sembra destino che queste due squadre debbano andare ai rigori di nuovo e così accade. Stavolta la Juventus è perfetta, forse perché manca Dida: segnano Di Vaio, Trezeguet, Birindelli, Camoranesi e Ferrara, mentre per il Milan sbaglia Brocchi. Successo dunque per la Signora, in quello che sarà l'ultimo titolo vinto in Italia da Marcello Lippi, che di lì a un anno verrà scelto come commissario tecnico della Nazionale. Ottendendo anche in azzurro discreti successi...

 

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