14 maggio 1992, il Parma di Nevio Scala vince la Coppa Italia

14 maggio 1992, il Parma di Nevio Scala vince la Coppa Italia

Per i ducali fu il primo di una lunga serie di trofei. La squadra dell’allenatore padovano superò la Juve del Trap per 2-0 nella finale di ritorno, ribaltando il risultato dell’andata

Alessio Abbruzzese/Edipress

14.05.2022 ( Aggiornata il 14.05.2022 00:16 )

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L’11 giugno del 1989 allo Stadio Tardini di Parma va in scena uno scialbissimo pareggio senza reti, nel match valido per la 37esima gara del campionato di Serie B. I padroni di casa galleggiano a metà classifica, al termine di una stagione anonima in cui hanno ottenuto ben 21 pareggi. Ecco, se in quel lontano e afoso pomeriggio di inizio estate qualcuno avesse detto ad un qualsiasi tifoso del Parma che meno di tre anni dopo la sua squadra del cuore avrebbe vinto il suo primo trofeo contro la Juventus, sarebbe stato preso per pazzo. Eppure è andata proprio così, anche se per arrivare alla vittoria della Coppa Italia del 1992, bisogna fare qualche passo indietro.

Il capolavoro di Scala

Nell’estate del 1989 Ernesto Ceresini decide di fare l’ultimo regalo al suo Parma e alla sua gente. Affida la panchina a Nevio Scala, fresco reduce di una grande cavalcata verso la Serie A della sua Reggina, conclusasi sfortunatamente ai calci di rigore nello spareggio contro la Cremonese. A disposizione del tecnico padovano arrivano Zoratto, Ganz, Catanese e Pizzi, tutti interpreti che si riveleranno fondamentali. Il presidente se ne andrà a febbraio, non riuscendo purtroppo a vedere i risultati dei suoi ultimi sforzi. 

Con quella squadra i ducali salgono infatti subito in Serie A, conquistando la possibilità di giocare nel nostro massimo campionato per la prima volta in quasi ottant’anni di storia. Al termine di quella stagione arriva un’ulteriore ottima notizia: la società viene acquistata dalla Parmalat di Calisto Tanzi, uno degli imprenditori più importanti d’Italia, che farà vivere ai gialloblù i momenti più gloriosi della storia del club. Grazie a ottimi investimenti sul mercato, il Parma diventa una vera e propria corazzata, piazzandosi al sesto posto nella sua stagione d’esordio in Serie A. È un risultato eclatante, che vale ai ducali l’accesso alla Coppa Uefa. 

Il cammino in Coppa Italia

Ma è l’anno successivo che la squadra emiliana alza il suo primo trofeo, dopo un entusiasmante cammino in Coppa Italia. Cammino che inizia da molto lontano, il 28 agosto del 1991 per l’esattezza, quando i ducali affrontano il Palermo nel 2° turno del torneo. Dopo aver superato i siciliani, gli emiliani archiviano Fiorentina, Genoa e Sampdoria, rispettivamente agli ottavi, quarti e in semifinale. Dall’altra parte del tabellone approda in finale l’avversario più ostico che si possa incontrare, la Vecchia Signora del calcio italiano: la Juventus del Trap. 

La finale ed il trionfo 

Nel 1992 la Coppa Italia segue ancora la vecchia formula secondo la quale anche la finale si assegna con un doppio confronto. Il primo incontro si disputa il 7 maggio del 1992 allo Stadio delle Alpi: il sogno gialloblù sembra infrangersi contro la corazzata juventina quando al 23’ della prima frazione Roberto Baggio trasforma un penalty portando i suoi sull’1-0. La partita termina con questo risultato, in attesa del ritorno del Tardini, che si gioca il 14 maggio, appena una settimana dopo. Trapattoni sceglie di giocarsi questi secondi 90 minuti con un atteggiamento iperdifensivo, preoccupandosi più di tamponare le sortite parmensi che di creare gioco. La strategia si rivelerà fallimentare: i ducali, spinti dal pubblico di casa, giocano una partita eccezionale sotto il punto di vista qualitativo e quantitativo. Benarrivo e Di Chiara imperversano continuamente in avanti, Cuoghi e Brolin sono due spine nel fianco della retroguardia bianconera. La Juve gioca palesemente per lo 0-0, e il forcing gialloblù si infrange spesso contro Angelo Peruzzi, portierone bianconero a cui si aggrappano gli juventini in più di un’occasione. Alla fine del primo tempo arriva però la svolta: Osio serve Melli che solo in area di rigore insacca in rete con un ottimo colpo di testa, portando il Parma in vantaggio e pareggiando il risultato dell’andata. Il Tardini esplode, il popolo gialloblù ci crede. Con il gol del Parma la partita si sblocca, e i bianconeri, costretti a non accontentarsi più del pari, iniziano a farsi vedere dalle parti di Ballotta, ravvivando il match. I ragazzi di Scala accettano la sfida, giocano a viso aperto e poco prima del ventesimo del secondo tempo raddoppiano: Melli, Cuoghi e Osio confezionano un’azione deliziosa che porta quest’ultimo ad insaccare con un gran mancino. È l’inizio della festa al Tardini che, trepidante d’attesa, vivrà una vera e propria apoteosi al fischio finale. Il Parma si porta a casa il suo primo storico trofeo nazionale, contro la squadra che ne ha vinti di più in assoluto. 

Se adesso qualcuno tornasse da quel tifoso presente al Tardini l’11 giugno del 1989, e gli dicesse che quella sarà non solo la prima, ma anche la “meno prestigiosa” delle coppe che il Parma sfoggerà in bacheca di lì a qualche anno, questa volta probabilmente ci crederebbe. 

Parma-Juventus 2-0 del 14 maggio 1992: il tabellino

PARMA: Ballotta, Benarrivo, Di Chiara, Minotti, Apolloni, Grun, Melli, (40’ st Agostini), Zoratto I, Osio, (40’ st Pulga), Cuoghi, Brolin. A DISP.: Taffarel, Nava, Catanese. ALL.: Scala

JUVENTUS: Peruzzi, Luppi, Marocchi, De Agostini L., (28’ st Conte I), Kohler, Carrera, (21’ st Di Canio), Galia, Reuter, Schillaci, Baggio, Casiraghi. A DISP.: Tacconi, Alessio, Corini. ALL.: Trapattoni

ARBITRO: Baldas (Trieste).  MARCATORI: 45’ Melli , 16’ st Osio.

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