17 novembre ’91, Antonio Conte e l’esordio con la Juve nel derby di Torino

17 novembre ’91, Antonio Conte e l’esordio con la Juve nel derby di Torino

30 anni fa l’ex centrocampista debuttava con la maglia bianconera proprio nella stracittadina della Mole

Alessio Abbruzzese/Edipress

17.11.2021 11:00

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Disseminato qua e là lungo la centenaria storia del calcio, ogni tanto si trova un calciatore che lega indissolubilmente il proprio nome ad un club. Sebbene si tratti ormai di una rarità, in un passato non troppo remoto non era così difficile imbattercisi. Alcuni li chiamano leggende, altri beniamini dei tifosi, altri ancora azzardano il termine “bandiere” incorrendo spesso nell’ira dei supporters più accaniti e più delusi dal football moderno. Nonostante gli sviluppi della sua carriera da allenatore, che hanno senza dubbio lasciato esterrefatti i suoi vecchi tifosi, Antonio Conte è stato uno di quei calciatori, uno di quelli che ha legato a doppio filo il proprio nome ad un club. Lui scelse quello della Juventus. Il suo cammino in bianconero inizia il 17 novembre del 1991, esattamente 30 anni fa.

La Juve nel destino

Conte, nato e cresciuto a Lecce, inizia a giocare a calcio grazie al papà Cosimo, presidente della Juventina Lecce, società dilettantistica della città salentina di chiara ispirazione bianconera. Risulta evidente dagli albori della sua storia calcistica come la Vecchia Signora e Antonio Conte siano in qualche modo predestinati ad incrociare i propri cammini. Antonio dimostra sin da subito una naturale predisposizione al gioco, spicca tra tutti i suoi coetanei per capacità tecniche e atletiche, nonostante sia ancora un ragazzino. A soli tredici anni viene prelevato dal Lecce, con cui farà tutta la trafila nelle giovanili fino ad esordire in prima squadra appena sedicenne.

Il battesimo del fuoco nel derby di Torino

Nella sessione autunnale del calciomercato 1991 la Juve, dopo le forti pressioni dell’allenatore Trapattoni, acquista il giovane Conte per 7 miliardi di lire. Il 17 novembre di quell’anno si gioca il derby di Torino, una gara che come al solito promette tensione e carica emotiva alle stelle. I granata ricordano ancora la stracittadina dell’anno precedente in cui vinsero grazie all’autorete di Fortunato. Lo ricordano anche gli juventini, che chiedono vendetta. Il Delle Alpi è una bolgia. Al 10’ del primo tempo Casiraghi infila di testa un gran cross di Alessio e fa uno a zero. Da lì in poi succede di tutto: prima Pasquale Bruno rifila una gomitata proprio all’attaccante bianconero, guadagnandosi il secondo giallo e la doccia anticipata, poi è la volta di Policano che, dopo aver subito fallo, pensa bene di scalciare e colpire al volto Casiraghi per essere espulso a sua volta. Gli animi sono incandescenti, il Toro si ritrova in nove ma i bianconeri non riescono a segnare il secondo gol. È proprio in questo clima infernale che, a pochissimo dal termine, Trapattoni sceglie di far esordire Conte. Alla fine la Juventus porta a casa la vittoria, stringendo i denti fino all'ultimo. Forse in cuor suo il Trap sentiva che il giovane leccese avrebbe incentrato la sua carriera con la Vecchia Signora sulla cattiveria agonistica e la forza fisica, scegliendo come meglio non avrebbe potuto fare la gara del suo esordio in bianconero. 

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