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Celtic-Roma è una partita che si può giocare anche sugli spalti: i tifosi di entrambi i club, infatti, sono tra i più caldi e appassionati del Vecchio Continente e le rappresentazioni delle rispettive passioni riescono a esternarle con intensità, senso di appartenenza e vera commozione quando, prima dell’inizio di ogni partita casalinga, alzano al cielo gli inni che, spontaneamente, hanno scelto per sentirsi uniti prima della battaglia calcistica. E se, per ovvie ragioni, quello della Roma è più conosciuto alle nostre latitudini, non meno emozionante è quello che viene intonato al Celtic Park. Che, a dire il vero, pur nella sua bellezza manca del pregio dell’unicità. Già, perché prima che i Celts incrocino i tacchetti con i loro avversari, i tifosi alzano voci e cuori intonando You’ll Never Walk Alone, meraviglioso accompagnamento sul campo che, però, è diventato famoso in tutto il mondo venendo cantato ad Anfield Road. Tanto che, in Gran Bretagna, negli anni si è sviluppata una disputa proprio tra le tifoserie di Liverpool e Celtic in merito a chi, per prima, avesse portato quella canzone all’interno degli stadi, dal momento che You’ll Never Walk Alone nacque in America come canzone di un musical, Carousel, andato in scena nel 1945. Replicata, tra i tanti, da artisti del calibro di Frank Sinatra, Doris Day ed Elvis Presley, in Europa, più precisamente nel Regno Unito, arrivò nel 1963 grazie a Gerry and the Pacemakers, un gruppo pop rock di Liverpool che la portò per quattro settimane al primo posto delle chart inglesi. Da lì l’adozione da parte dei tifosi di Liverpool e Celtic, con molta probabilità in questa successione temporale, sicuramente molto veloce, viste le assonanze e le connessioni esistenti tra le due squadre e i rispettivi bacini d’utenza, entrambi fortemente legati a comunità irlandesi e cattoliche capaci di collegare celermente le rispettive usanze.

Roma Roma (ufficialmente nata come Roma (non si discute, si ama)) ha origini diverse e più occasionali. Vide la luce nel 1974 dopo che Giampiero Scalamogna, romanista viscerale e produttore della casa discografica RCA, incontrò Giorgio Chinaglia e i fratelli Guido e Maurizio De Angelis, in arte gli Oliver Onions, che avevano appena composto il brano “(I’m) Football Crazy”, destinato a essere interpretato da Chinaglia stesso. Un giorno, arrivando negli studi della RCA, Scalamogna buttò giù due accordi di pianoforte e andò da Antonello Venditti per farglieli sentire. Appena gli accennò il motivo mormorando “Roma, Roma, Roma”, Venditti immediatamente rispose con “Core de ‘sta città”. Furono i primi passi di una canzone che, nel tempo, è diventata, più che un inno, un momento di raccoglimento collettivo nel quale decine di migliaia di persone cantano se stesse e il loro amore incondizionato per una squadra che è il cuore della Capitale d’Italia. ©riproduzione riservata
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