La doppia sfida di Carlo e Rino

La doppia sfida di Carlo e Rino

Centrocampisti, allenatori, mentore e allievo, amici e rivali: nella storia di Ancelotti e Gattuso un pezzo di Milan e Napoli
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Sale l’attesa per Milan-Napoli, in programma domenica 28 settembre alle 20:45 a San Siro. Rossoneri contro azzurri, Allegri contro Conte, una sfida ad alta tensione con celebri precedenti. Sono tanti i giocatori che in carriera hanno vestito entrambe le maglie, come José Altafini, Marek Jankulovski o Gonzalo Higuain per citarne alcuni. Solo due, però, sono stati allenatori sia per il Milan che per il Napoli: Carlo Ancelotti e Gennaro Gattuso.

 

Don Carlo Ancelotti da Reggiolo

Il 17 maggio 1992, all’età di 33 anni, Carlo Ancelotti si ritira dal calcio giocato nella sua ultima partita a San Siro con la maglia rossonera, con la quale in campo ha vinto due scudetti, due Coppe dei Campioni, due 2 Supercoppe Uefa, due Intercontinentali e una Supercoppa italiana. Un palmarès incredibile per il centrocampista, destinato ad espandersi ulteriormente nel futuro. Il 5 novembre 2001, infatti, Ancelotti torna al Milan ma stavolta nelle vesti di allenatore, sostituendo l’esonerato Fatih Terim. Sarà l’inizio di otto stagioni leggendarie, ricordate con immenso affetto dai tifosi. Sono otto i titoli conquistati da Ancelotti sulla panchina rossonera, con il fiore all’occhiello delle due Champions League conquistate nel 2003 e 2007. Dopo 420 panchine, diventando il secondo tecnico per numero di partite da allenatore nella storia rossonera, il 31 maggio 2009 Ancelotti lascia il Milan, dopo aver già annunciato di aver risolto il suo contratto con la società. La carriera del tecnico di Reggiolo prosegue tra numerosi trionfi in giro per l’Europa, tra Chelsea, Psg, Real Madrid e Bayern Monaco. Poi il ritorno in Italia, con l’annuncio a sorpresa di Aurelio De Laurentiis il 23 maggio 2018: Carlo Ancelotti sarà il nuovo tecnico del Napoli, chiamato per sostituire Maurizio Sarri. Dopo aver sfidato il Napoli di Maradona da giocatore, Ancelotti siede sulla panchina azzurra. Il tecnico parte bene e alla seconda giornata ritrova già il “suo” Milan, con Gennaro Gattuso in panchina, e lo batte in rimonta. La prima annata, però, si chiude senza trionfi, con un secondo posto in campionato alle spalle della Juve e l’eliminazione prima dai gironi della Champions League e poi ai quarti dell’Europa League. Nonostante un grande mercato per accontentare le sue richieste, la seconda stagione è tutta in salita, con una crisi di risultati in campionato ma soprattutto una totale rottura con la società. Ancelotti porta la squadra a superare il girone di Champions, ma gli scarsi risultati in campionato e il caos creato dal ritiro voluto dal presidente De Laurentiis, e criticato pubblicamente dal tecnico, con il successivo ammutinamento della squadra dopo il pareggio con il Salisburgo, con i giocatori che rientrano a casa invece che a Castel Volturno, rompe definitivamente i rapporti. Il 10 dicembre 2019 il Napoli batte il Genk certificando il passaggio del girone, ma in serata arriva l’ufficialità dell’esonero di Carlo Ancelotti.

 

 

 

 

Alla fine fu Gattuso

La scelta del sostituto ricade sul nome di Gennaro Gattuso, altro ex Milan e profondamente legato alla figura di Ancelotti, centrocampista come lui. Uno dei giocatori chiave nello schema del tecnico ai tempi del Milan, creando un profondo rapporto sia in campo che fuori. Dopo 13 stagioni in maglia rossonera, ricche di trionfi e trofei, il 13 maggio 2012 Gattuso gioca la sua ultima partita con il Milan, concludendo la sua carriera in campo al Sion l’anno dopo. Sempre in Svizzera inizia subito la sua carriera da allenatore, che dopo solo quattro anni lo riporterà al Milan. Il 27 maggio 2017 Gattuso diventa il nuovo allenatore della Primavera, ma il 27 novembre di quello stesso anno viene promosso in prima squadra per sostituire Vincenzo Montella. Dopo due stagioni complicate, l’ex centrocampista rescinde il contratto che lo legava al club rossonero, dopo aver mancato per un solo punto la qualificazione in Champions League. Ripartirà proprio dal Napoli (11 dicembre 2019), sostituendo, appunto, il suo ex allenatore e mentore Carlo Ancelotti. L’inizio sulla panchina azzurra è rocambolesco e alla fine della stagione chiuderà settimo in campionato e fuori agli ottavi di Champions League. In quella stagione, però, Gattuso porta il Napoli a battere la Juve in finale di Coppa Italia, vincendo il suo primo trofeo da allenatore e regalando una grande gioia alla piazza. Nella sua seconda stagione, come successo al Milan, fallisce la qualificazione in Champions League all’ultima giornata: basterebbe una vittoria, ma in casa contro il Verona arriva solo un pareggio che condanna gli azzurri. Una vera e propria beffa, con il tweet di Aurelio De Laurentiis che annuncia l’esonero di Gennaro Gattuso pochi minuti dopo la fine della sfida.

 

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