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In epoca recente tappa a Riscone di Brunico, ma in passato storici i ritrovi al Grand Hotel sulle prealpi bergamasche con tanti tifosi al seguito
Ricomincia anche l'Inter ed è un ritardo dovuto alla partecipazione al Mondiale per Club. Ritiro in arrivo, in passato è stato il palcoscenico di stagioni memorabili o disastrose, grandi attese, rinnovato entusiasmo. Sarà quantomeno strano per i tifosi nerazzurri vedere la ripartenza dei loro idoli quando tutti, tranne la Juventus, hanno già ricominciato. Milan compreso.
C'era una volta il ritiro precampionato, in generale. Il ritrovo in sede, il viaggio in media o alta montagna, riempirsi i polmoni d'ossigeno e poi cominciare con le amichevoli, in zona soprattutto. San Pellegrino Terme, provincia di Bergamo, prealpi orobiche: naturalmente raduno al Grand Hotel, luoghi d'altri tempi, davvero. Helenio Herrera lo adorava, i giocatori pure, i tifosi neanche a parlarne, era un sogno. Il dottor Angiolino Quarenghi a controllare tutto.
Lì si potevano avvicinare i calciatori, scambiare quattro chiacchiere, prendersi un caffè. Sufficientemente vicina alle grandi città (Bergamo, la stessa Milano), San Pellegrino è stato il teatro di decenni di raduni interisti, immancabili ritrovi tra amici. Cambiavano gli allenatori, si assisteva ai differenti tipi di preparazione atletica, Bersellini e le corse nei boschi (subito dopo la sveglia alle 7.30), ripetute nel fango, balzi, salti, pesi, i coni per migliorare la destrezza, l'attenzione estrema alla dieta. Curioso che poi San Pellegrino Terme sarebbe diventata la sede del ritiro del Milan, versione Primavera.
Anche quest'estate punto di ritrovo Appiano Gentile e subito a spron battuto, visti anche i tempi ristretti. Invece in passato una delle sedi più riconoscibili dei ritiri dell'Inter è stata Riscone di Brunico, sulle Dolomiti. Prime amichevoli in zona e subito il tour all'estero. Non fu un ritiro vero e proprio, ma un giorno indimenticabile per tutto l'ambiente il 3 giugno del 2008, quando venne presentato alla stampa José Mourinho.
Già sufficientemente brillante e sicuro di sè, subito a suo agio con l'italiano, si era lanciato in una conferenza di 45 minuti, un tempo di gioco. Con Beppe Baresi, Branca e Paolillo al suo fianco, ma autore di un monologo memorabile. "Sono sicuro di lavorare molto bene, i risultati saranno la conseguenza logica. Sono felice di essere in Italia, ho sempre sognato di lavorare in questo paese calcisticamente fantastico, ringrazio Moratti e Branca per avermi portato qui". La conferenza stampa passata alla storia per la frase "Io non sono un pirla" (battuta riferita all'insistenza dei giornalisti con le domande di mercato su Essien e Lampard, che si vociferavano in ottica-Inter) anticipava di quasi un mese il ritiro precampionato, naturalmente a Riscone di Brunico, la località diventata "celebre" anche grazie ai nerazzurri.
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