Alessandro Pistone, sempre con l'ombra di Roberto Carlos

Alessandro Pistone, sempre con l'ombra di Roberto Carlos

Il terzino sinistro giocò nell'Inter dopo la cessione del brasiliano al Real Madrid e gli venne cucita addosso l'etichetta del bidone, anche se in seguito si ritagliò molto spazio in Premier
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Da Roberto Carlos a Pistone, tutti i tifosi dell'Inter se lo ricordano. Un po' crudele come paragone, ma quando ti marchiano a fuoco è difficile toglierti il segno. Segno di cosa, poi? Dell'umiliazione? Per anni Alessandro Pistone ha dovuto convivere con questa gara a distanza, dove non avrebbe potuto mai vincere. Però quando l'Inter cedette Roberto Carlos al Real Madrid, estate 1996, e lanciò lui come titolare non poteva immaginare che il brasiliano sarebbe diventato uno dei più grandi terzini sinistri di tutti i tempi. Insomma, chiunque dopo Pistone avrebbe sofferto delle stesse critiche o addirittura prese in giro, mentre in realtà la carriera del laterale milanese sarebbe stata onestissima, soprattutto in Inghilterra.

 

 

 

 

Pistone e i terzini sinistri dell'Inter

La maledizione del terzino sinistro dopo Brehme: quante volte gli interisti hanno avuto questo incubo pensando alla differenza di rendimento tra il formidabile tedesco dello scudetto del 1989, campione del mondo con la Germania Ovest nel 1990, e i suoi successori? Tantissime. Con Roberto Carlos la soluzione sembrava essere stata trovata. Dopodiché l'offerta del Real Madrid, il non-gradimento (pare) dell'allenatore Roy Hogdson che lo riteneva troppo offensivo per il suo 4-4-2, e la decisione di puntare su un prodotto di casa: Alessandro Pistone. Siamo nell'estate del 1996, il terzino milanese è già in rosa, e l'Inter non va a comprare altri laterali sinistri dopo aver incassato 7 miliardi di lire per Roberto Carlos. Del resto Pistone è anche nel giro dell'Italia under-21 campione d'Europa con Cesare Maldini: suo uno dei rigori che manda a bersaglio nell finale contro la Spagna, nel 1996. Il futuro è dalla sua. Non sarà esattamente così, anche perché nel frattempo appunto gli viene appiccicata l'etichetta di "quello arrivato dopo Roberto Carlos". Tempo un anno comunque e se ne va, visto che ha mercato. Dove? Sorprendentemente in Inghilterra.

 

 

 

 

Newcastle ed Everton

Totalmente ambidestro, a volte adattabile da centrale, Pistone in Premier League si ritaglia un posto importante prima al Newcastle e in seguito all'Everton. Squadre della media borghesia inglese, certo, anche se il Newcastle in quegli anni è nel pieno di un ciclo che non diventa vincente per un pizzico di sfortuna. Le sette stagioni all'Everton però lo trasformano in un idolo della seconda squadra di Liverpool, nonostante i tanti infortuni soprattutto al ginocchio. Per lui 149 presenze in Premier League complessivamente con 2 gol, e la possibilità di giocare anche in Champions League, con il Newcastle, nell'edizione 1997-98, e di disputare i preliminari con l'Everton nel 2005. No, non è mai diventato Roberto Carlos. Ma chi avrebbe potuto mai eguagliarlo?  la vittoria in Coppa Uefa, nella drammatica finale del 1997 persa in casa ai rigori contro lo Schalke 04. Dopo di lui non è che siano arrivati sempre dei fenomeni come terzino sinistro tra i nerazzurri.

 

 

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