Da Zoff a Reja, i grandi ritorni

Da Zoff a Reja, i grandi ritorni

Sarri non è il primo allenatore a fare più di un’esperienza sulla panchina biancoceleste. L’ex portiere è stato tecnico per tre volte. Due i periodi laziali di Edy
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Maurizio Sarri è tornato alla Lazio, riaccendendo le speranze dei tifosi dopo la mancata qualificazione alle competizioni europee e la separazione da Marco Baroni, ma il bis del Comandante non è un inedito nei 125 anni del club.

 

 

 

 

 

 

 

Lovati e Maestrelli

 

Più volte protagonisti sulla panchina biancoceleste sono stati ad esempio Bob Lovati e Dino Zoff, veri e propri simboli nelle rispettive epoche e “factotum” sempre pronti nel bisogno. Chiusa nel 1961 la carriera da portiere proprio con la Lazio, Lovati vi restò poi fino al 1985 ricoprendo vari ruoli e in più periodi fu chiamato a guidare la prima squadra. Fu anche vice di Tommaso Maestrelli, vincitore nel 1974 del primo scudetto e costretto a fermarsi nel 1975 per la malattia che lo avrebbe portato via nel dicembre dell’anno successivo, lasciandogli appena il tempo per l’ultima impresa: fu lui infatti, subentrando a Giulio Corsini, a conquistare una complicata salvezza nel 1976.

 

 

 

 

 

 

Zoff e Reja

Ex portiere come Lovati è anche Zoff, chiamato a Roma da Calleri nel 1990 e in carica fino al 1994, quando lasciò la panchina a Zdenek Zeman ma restò comunque in società, presidente sotto la gestione di Sergio Cragnotti. Due i ritorni in pista del friulano, che con 202 panchine biancocelesti è secondo solo a Simone Inzaghi (251): il primo nel 1997 dopo l’esonero dello stesso Zeman, l’altro nel gennaio del 2001 al posto del dimissionario Sven-Goran Eriksson. Più recente il caso di Edy Reja, in carica dal 2010 al 2012 e poi di nuovo al timone nel finale della stagione 2013-14 dopo la rottura tra la Lazio e Vladimir Petkovic.

 

 

 

 

 

 

 

Da Molnar e Lorenzo

Andando più indietro nel tempo c’è l’ungherese Ferenc Molnar: una prima esperienza laziale dal 1929 al 1931 e un’altra brevissima nella stagione 1940-41, quando sostituì il connazionale Geza Kertesz per poi essere a sua volta rilevato da Dino Canestri. Ex calciatore della Lazio, fu quest’ultimo a condurla alla salvezza e a guidarla poi durante la guerra (dopo due anni da vice dell’austriaco Alexander Popovic) nei campionati regionali disputati tra il 1943 il 1945. Rimasto nei quadri delle giovanili, nella seconda parte della stagione 1957-58 affiancò come direttore tecnico Alfredo Monza per lasciare poi il posto a Fulvio Bernardini, ex bandiera ed ex allenatore della Roma che nella Lazio aveva però mosso i primi passi da calciatore e da allenatore regalò nel 1958 ai biancocelesti la prima Coppa Italia della loro storia. Una doppia avventura da condottiero laziale anche per Mario Sperone: dal 1948 al 1951 (dopo lo scudetto vinto alla guida del Grande Torino) e poi nella stagione 1953-54. A chiudere la carrellata ci sono l’inglese Jesse Carver (dal 1956 al 1957 e poi nel 1961, subentrando come dt al fianco di Enrique Flamini senza però riuscire a evitare la retrocessione) e l’argentino Juan Carlos Lorenzo, terzo allenatore biancoceleste per numero di panchine (194 in tre periodi differenti tra il 1962 e il 1985).

 

 

 

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