Diego e Batistuta: i grandi argentini di Napoli e Fiorentina

Diego e Batistuta: i grandi argentini di Napoli e Fiorentina

Maradona in azzurro e il Re Leone a Firenze hanno scritto la storia dei due club

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Nel barrio di Buenos Aires che ha dato il nome al Boca Juniors, alla foce del fiume Riachuelo, all’inizio del secolo scorso gli italiani erano soprattutto xeneizes, genovesi, ma la squadra più famosa d’Argentina ha un rapporto privilegiato pure con Napoli e Firenze. Il motivo: Diego Armando Maradona e Gabriel Omar Batistuta. Diego, dal 1984 al 1991, è stato una delle cose più belle mai accadute a Napoli, un sogno a occhi aperti che ha contagiato un popolo intero. Il Re Leone, invece, ha trovato nella Fiorentina il club ideale per sviluppare un talento che agli inizi sembrava un po’ grezzo, diventando uno dei centravanti più prolifici nella storia del nostro campionato.

 

Napoli, Firenze e l'Argentina: legame speciale

Il legame tra Napoli, Firenze e l’Argentina più in generale, invece, affonda le sue radici negli anni Venti con Primo Bay, apripista di un filone aurifero riscoperto con continuità a partire dal 1980, quando la serie A ha smesso di essere autarchica. Il primo straniero ad aver vestito la maglia della Fiorentina con la riapertura delle frontiere è stato  Daniel Bertoni, campione del mondo 1978, che dopo quattro ottime stagioni in viola è passato al Napoli nell’estate 1984 per fare da scudiero al nuovo arrivato, Maradona.

Percorso inverso ha fatto invece Ramon Diaz, passato da Fuorigrotta nel 1982-83 e poi vestito di viola dal 1986 al 1988, con in mezzo tre annate all’Avellino.

 

Gli anni '80

Nei primi Ottanta la Fiorentina ha accolto anche Daniel Passarella, a lungo capitano della nazionale argentina – e nemico giurato di Maradona quando questi gli portò via la fascia nel Mondiale 1986 – nonché uno dei difensori più prolifici della storia del nostro campionato. Dopo Diego, Napoli ha faticato a trovare un altro argentino di successo. Ci sono stati il difensore Ayala a metà anni Novanta e il “Pampa” Sosa nei primi Duemila, ma il primo a rinverdire – almeno un pochino – la magia del “Pibe” è stato il “Pocho” Lavezzi, dal 2007 al 2012. Con Higuain, core ‘ngrato, il San Paolo è tornato a sognare lo scudetto ma è con un altro ex viola, Giovanni Simeone (l’unico albiceleste attualmente in rosa), che è tornata a vincerlo. Pure la Fiorentina, dopo Batistuta, ha aspettato un po’ prima di trovare un altro condottiero argentino. I difensori Gonzalo Rodriguez prima e German Pezzella poi sono riusciti a indossare con continuità la fascia di capitano, mentre il solito Simeone e Nico Gonzalez hanno regalato grandi speranze. Niente di trascendentale, però. Per gli odierni Beltran e Moreno il giudizio è sospeso.

Non ci resta che sognare che il nuovo Bati o il prossimo Diego, dopo essersi affacciati alla Bombonera, decidano di ripercorrere le orme dei loro predecessori.

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